Dries con la città ha un feeling che va oltre le luci della ribalta
Vive nel cuore di Napoli, ama il mare e passeggia tra la gente Solidarietà con gesti concreti
Dal lsuo terrazzo il panorama è magnifico, ma lui non s’è mai accontentato della cartolina: ha scelto di scoprire ogni angolo della «sua» città, ha creato empatia con i meno fortunati, è stato generoso e umano, riconoscente verso l’amore di un popolo che chiama famiglia. Dries Mertens è belga se vi mostra la carta d’identità, altrimenti pensereste ad un napoletano autentico: si gira se lo chiamate Ciro, adora il mare e le isole del golfo, la pizza e gli spaghetti coi pomodorini, il folclore e l’entusiasmo della sua gente.
CIRO. Ora si chiama così, è un nome legato a questa terra nel quale si è identificato, gli apparterrà per sempre. Come gli angoli di paradiso che con sua moglie Kat, napoletana d’azione come lui, ammira dal suo terrazzo di casa, a Palazzo Donn’Anna, nel quartiere Posillipo, un’antica residenza nobiliare con vista sul mare. Mertens ne è innamorato, quando la vita era ancora leggera organizzava feste con amici, tanti ne sono arrivati dal Belgio. De Bruyne, suo grande amico e connazionale, si è sposato al Cocumella di Sorrento.
GENEROSO. Campione di gol ma con un grande cuore, come quando decise di consegnare personalmente le pizze ai senzatetto di Piazza Garibaldi o, ancora, sostenendo i canili e invitando le persone ad adottarli, i cani, una delle sue grandi passioni. Recentemente ha messo a disposizione della fondazione Cannavaro-Ferrara la maglia del gol col Barcellona (numero 121, come Hamsik, ne manca uno per il primato solitario) per l’iniziativa benefica a sostegno delle famiglie colpite dall’emergenza Covid-19: l’ha vinta De Laurentiis, all’asta, per 15mila euro.
IL CORO DI DIEGO. Di Napoli ama tutto, anche la lingua e dunque le canzoni (storico un suo video mentre interpreta ‘Abbracciame’ di Andrea Sannino), nello spogliatoio è sorridente e allegro, ha legato tantissimo con lo storico magazziniere Tommaso Starace - l’esultanza con la linguaccia è un omaggio - e ovviamente coi tifosi, che gli hanno dedicato il coro che fu di Maradona («Olè, olè, olè Ciro, Ciro») e poi solo di Lavezzi. Lo intonano solo per i calciatori speciali.
ISOLE E CIBO. Legato al mare, tante sono state le gite in barca e in canoa. Mertens ha un debole per le isole: a Capri fu sorpreso mentre giocava a pallone con dei ragazzi, quando può corre a Ischia da un suo amico in campagna col quale condivide cene rustiche. Cose semplici, come lui. Come la pizza, che adora, tanto da cimentarsi pizzaiolo per divertimento ma trovandoci gusto. Ama gli spaghetti col pomodorino, ogni tanto si concede il lusso della mozzarella di bufala. Anche il palato è napoletano.
EMPATIA. La sua vicina di casa, Lia Rumma, gallerista, gli fa trovare champagne e cioccolata fuori la porta quando il Napoli vince. Col suo sarto di fiducia fece una scommessa: una camicia per ogni gol. Quando è esploso da bomber stava per farlo anche il suo armadio e così quel «patto» fu sospeso. Ne esiste un altro, intimo, con la sua città. I tifosi si augurano possa durare in eterno.
Carattere estroverso sa fare anche la pizza Tante amicizie nate spontaneamente