Corriere dello Sport

MIHAJLOVIC SENZA LIMITI SUBITO L’EUROPA

Può succedere di tutto, il tecnico ci prova. Per avvicinare il Bologna a Ibra e fare meglio di Guidolin

- Di Claudio Beneforti

Ripartenza tra calcoli e nuovi scenari: Sinisa sa che tutti i vecchi schemi sono saltati

Perché aspettare domani quando tutto sommato un tentativo si può fare anche oggi. Sì, se il campionato ripartirà, come tutto il Bologna vuole fortemente che accada, Sinisa Mihajlovic parlerà in modo estremamen­te chiaro alla squadra e il succo del suo pensiero sarà questo su per giù: dovremo costruire una grande cavalcata, non ponendoci limiti e cercando di mettere insieme più punti possibile. Primo perché guai a credere che il Bologna debba tirare solo a campare e a chiudere con dignità questo campionato, quando è solo due punti dietro al Milan, che è settimo in classifica. Secondo perché a Sinisa non basta partecipar­e ma vuole anche vincere: da sempre è stato così e sempre sarà. Terzo perché come ha fatto sapere allo stesso Zlatan Ibrahimovi­c nel corso dell’ultima telefonata che c’è stata tra i due nei giorni passati, nella prossima annata Sinisa vorrà giocarsi fino in fondo l’Europa, e poco gli importa se per qualche tempo gli stadi continuera­nno a essere senza spettatori e il calcio dovrà vivere di tanti affanni. La prossima annata, certo, ma se questo campionato potrà veramente ripartire a metà giugno, ecco che Miha farà l’impossibil­e per regalarsel­a e regalarla a Bologna già quest’anno. Sì, anche per dare forza alla sua grande speranza di convincere Ibra a vestire la maglia rossoblù, anziché quella dell’Hammarby.

LE IMPRESE DI SINISA. Ora uno può anche ritenere che Miha esageri quando pensa tanto in grande, ma chi ha dubbi sulle infinite ambizioni di Sinisa proprio non lo conosce. Poi in fondo se non avesse una grande consideraz­ione di se stesso e un’autostima senza limiti mai e poi mai avrebbe potuto accettare nel gennaio passato il Bologna, che a quel punto aveva un piede e tre quarti in serie B. Vi ricordate cosa disse in quei giorni il tecnico serbo? «Più le imprese sono impossibil­i e più ci butto dentro con la convinzion­e di poter costruire l’impresa». E l’impresa arrivò sotto forma di una cavalcata addirittur­a trionfale, con il Bologna che si piazzò decimo in classifica. Domanda: era più difficile salvare quel Bologna alla luce di come era messo quando Sinisa sbarcò a Casteldebo­le o sarà più difficile eventualme­nte conquistar­e l’Europa oggi, ammesso che il campionato possa ripartire? E’ evidente che Sinisa dovrebbe costruire un nuovo percorso di luci, ma per quelle che ora come ora sono le differenze di punti in classifica, eccome se il Bologna potrebbe quanto meno giocarsela. Anche perché questi due mesi di sosta forzata hanno aperto nuovi scenari e probabilme­nte rivisitato anche certi valori tecnici e psicologic­i, il che significa che in questo campionato dentro il campionato saranno protagonis­te quelle squadre che staranno meglio sul piano fisico e avranno nelle testa i concetti più giusti.

A CACCIA DI GUIDOLIN. E se poi alla fine l’Europa dovesse sfuggire, vorrà dire che Sinisa ci riproverà l’anno prossimo. Ma dopo aver fatto meglio, se possibile, di quel Bologna 2001-2002 allenato da Francesco Guidolin che in quell’annata mise insieme 52 punti. Ebbene, nessun altro Bologna è stato più costruttiv­o di quello negli ultimi trent’anni, solo il Bologna di Stefano Pioli nel 2011-2012 rischiò di fare meglio, arrivando solo a un punto di distanza. Intendiamo come punti in classifica, perché nel 1996’97 la squadra rossoblù di Renzo Ulivieri arrivò settima, è vero, ma con 49 punti, mentre nell’anno di Roberto Baggio il Bologna sempre di Renzaccio di punti ne fece 48, piazzandos­i ottavo.

In 12 gare differenze e valori sono da rivedere e il Milan, settimo, è a due punti

Negli ultimi trent’anni nessuno ha fatto meglio della squadra del 2002

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