Corriere dello Sport

Orsolini e Palacio dovranno fare come Signori e Cruz

MODULO DIVERSO, STESSA AGGRESSIVI­TÀ: LE PUNTE POSSONO ESPLODERE, LA DIFESA È IL PROBLEMA

- C. ben.

Due Bologna a confronto, quello della Grande Illusione del 2001-2002 di Francesco Guidolin che arrivò settimo in classifica con 52 punti e questo di oggi di Sinisa Mihajlovic, che quando mancano 12 partite alla fine del campionato di punti ne ha 34. Dopo aver sottolinea­to come quel Bologna era di grande spessore e fece sognare il popolo rossoblù, è doveroso aggiungere che rispetto a quello di oggi allenato da Sinisa era più... in tutto. O quasi. Come squadra, come esperienza avendo giocatori già fatti, come qualità e colpi. Dove più essere più forte il Bologna di Miha? Nel temperamen­to, nella consapevol­ezza di poter costruire un’impresa contro qualsiasi squadra, nella voglia di essere sempre propositiv­o. Nel senso di fare gioco e non subirlo. E ancora: quella di Guidolin era una squadra che portava avanti come sistema di gioco il 3-4-21, andava addosso agli avversari rendendogl­i la vita complicata e quando ripartiva gli faceva tremendame­nte male. Bene, il Bologna di Sinisa ha come sistema di gioco il 4-2-3-1, anche se nella fase di non possesso palla difende sempre a tre, ma ha la stessa aggressivi­tà e la stessa ferocia di quel Bologna (almeno fino a quando era fisicament­e a posto).

DA QUARTO A SETTIMO. Ecco, proprio l’aspetto fisico tradì almeno in parte il Bologna di Guidolin, che nell’ultimo spezzone di campionato non visse di luci e salvò più di un risultato per la compattezz­a dei propri difensori Castellini, Falcone e Fresi, per il mestiere di Olive e le corse di Brighi, per i colpi dei suoi trequartis­ti e attaccanti, Signori, Zauli, Pecchia, Cruz. Non dimentican­do che in quel Bologna c’erano anche Zaccardo, Gamberini, Nervo, Brioschi, Wome, Locatelli, Bellucci, Meghni. Sì, quella difesa era più affidabile di questa, e quel Bologna come questo Bologna aveva davanti doti tecniche importanti e qualità. Con la differenza (appunto) che oggi rispetto ad allora ci sono prospetti più interessan­ti. Una curiosità: nel Bologna di Guidolin il portiere era Gianluca Pagliuca, che in questo Bologna lavora come preparator­e dei portieri nel settore giovanile. Inutile nascondere che quel Bologna avrebbe meritato di conquistar­e l’Europa vera per il campionato che aveva fabbricato. Pensate che a quel maledetto 5 maggio (anche per l’Inter) la squadra di Guidolin si presentò al quarto posto, con questa classifica: Bologna e Milan 52 punti, Chievo 51, Lazio 50. Cosa successe quella domenica? Il Bologna perse 3-0 a Brescia contro il Brescia di Mazzone (gol di

Bachini, Baggio e Toni), il Milan batté il Lecce 3-0, la Lazio sconfisse l’Inter 4-2 e il Chievo superò l’Atalanta 2-1. Morale: Milan 55, Chievo 54, Lazio 53 e Bologna 52. Con il Bologna in Europa Guidolin aveva promesBOLO­GNA. so di regalare 1 mese di vacanza in più alla squadra, 2 e non 1, invece dovendo fare l’Intertoto i rossoblù si ritrovaron­o a Casteldebo­le già il 24 giugno.

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Francesco Guidolin, 64 anni, al Bologna dal 1999 al 2003

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