La Juve Stabia aspetta, ma pensa al futuro oltre la crisi
La speranza di conquistare in campo i circa 10 punti che mancano alla salvezza fa a pugni col realismo che, giocoforza, lascia poco spazio a programmi calcistici, da mettere a punto sul sintetico del “Menti”. Calata nelle sue due anime, la Juve Stabia attende di sapere se (e come) riprenderà il campionato, vogliosa di superare un limbo che ha arrestato sul più bello la marcia della squadra di Caserta.
ALLENAMENTI VIRTUALI. Settanta giorni esatti sono passati dall’ultima partita (3-1 inflitto in casa allo Spezia lo scorso 8 marzo), dopo la quale il club si è adeguato alla situazione d’emergenza. Da allora le sedute di allenamento di Forte e compagni vanno in scena su Skype o attraverso Zoom dove, in gruppi da massimo 8 calciatori, lo staff del tecnico stabiese impartisce esercizi e monitora la condizione degli atleti. Poche le variazioni ammesse dall’attento Caserta al programma quotidiano che, solo col passaggio alla “Fase 2” è stato arricchito di lavoro extra domestico. Dal 4 maggio ai “compiti da casa” si sono aggiunte sessioni di corsa individuali da svolgere all'esterno, nel rispetto di tutte le precauzioni necessarie. Ancora lontano il ritorno al “Menti” per gli allenamenti; sarà infatti prima necessario che il Comune sanifichi l’impianto di sua proprietà.
DUBBI E PROTOCOLLO. Precauzioni ingenti come quelle che richiede il protocollo attuativo, propedeutico a un ritorno prima agli allenamenti e poi alle gare ufficiali. Un intreccio di norme, attenzioni e responsabilità cui Fabio Caserta pare già pronto nonostante le molte incognite. «C’è tanta voglia di tornare alla normalità e al calcio ma è giusto che si valuti la salvaguardia della salute», frena il tecnico senza celare dubbi sul ritorno agli allenamenti. «E’ impensabile allenarsi con attenzione, attuando anche in campo il distanziamento richiesto e poi far tornare i calciatori a casa come se niente fosse: se ci si riprende, andrà programmato un vero ritiro, con la squadra isolata per il bene proprio e degli altri».
PATRON MANNIELLO. Sulla stessa lunghezza d’onda il patron Franco Manniello, la cui analisi si concentra su aspetti per lui professionali (imprenditore nel settore farmaceutico). «Ipotizzare una ripresa della stagione appare a oggi difficile perché so quanto sarebbe complesso reperire i reagenti necessari a tamponi e test sierologici da effettuare più e più volte su atleti, staff e addetti ai lavori», le titubanze espresse peraltro già in tempi non sospetti da Manniello. In attesa di saperne di più, anche la tifoseria cittadina ha espresso la propria idea con un emblematico striscione affisso ai cancelli dello stadio, in cui si auspica lo stop del campionato.
TANDEM VINCENTE. La pausa forzata potrebbe essere l’occasione, inoltre, per valutare il futuro della Juve Stabia, a oggi di proprietà (alla pari) di Langella e Manniello. I due soci, insieme, hanno centrato la promozione del 2019; con Langella, deciso dopo la grande gioia a rilevare il 50% del club dallo storico presidente. I discorsi per il passaggio definitivo della società in capo a Langella sono solo avviati ma nulla è ancora deciso. I due valuteranno e decideranno con la stessa armonia che un anno fa portò alla promozione in B.
Langella e Manniello potrebbero trovare l’intesa per un nuovo riassetto del club