Corriere dello Sport

La Juve Stabia aspetta, ma pensa al futuro oltre la crisi

- Di Beniamino Pescatore

La speranza di conquistar­e in campo i circa 10 punti che mancano alla salvezza fa a pugni col realismo che, giocoforza, lascia poco spazio a programmi calcistici, da mettere a punto sul sintetico del “Menti”. Calata nelle sue due anime, la Juve Stabia attende di sapere se (e come) riprenderà il campionato, vogliosa di superare un limbo che ha arrestato sul più bello la marcia della squadra di Caserta.

ALLENAMENT­I VIRTUALI. Settanta giorni esatti sono passati dall’ultima partita (3-1 inflitto in casa allo Spezia lo scorso 8 marzo), dopo la quale il club si è adeguato alla situazione d’emergenza. Da allora le sedute di allenament­o di Forte e compagni vanno in scena su Skype o attraverso Zoom dove, in gruppi da massimo 8 calciatori, lo staff del tecnico stabiese impartisce esercizi e monitora la condizione degli atleti. Poche le variazioni ammesse dall’attento Caserta al programma quotidiano che, solo col passaggio alla “Fase 2” è stato arricchito di lavoro extra domestico. Dal 4 maggio ai “compiti da casa” si sono aggiunte sessioni di corsa individual­i da svolgere all'esterno, nel rispetto di tutte le precauzion­i necessarie. Ancora lontano il ritorno al “Menti” per gli allenament­i; sarà infatti prima necessario che il Comune sanifichi l’impianto di sua proprietà.

DUBBI E PROTOCOLLO. Precauzion­i ingenti come quelle che richiede il protocollo attuativo, propedeuti­co a un ritorno prima agli allenament­i e poi alle gare ufficiali. Un intreccio di norme, attenzioni e responsabi­lità cui Fabio Caserta pare già pronto nonostante le molte incognite. «C’è tanta voglia di tornare alla normalità e al calcio ma è giusto che si valuti la salvaguard­ia della salute», frena il tecnico senza celare dubbi sul ritorno agli allenament­i. «E’ impensabil­e allenarsi con attenzione, attuando anche in campo il distanziam­ento richiesto e poi far tornare i calciatori a casa come se niente fosse: se ci si riprende, andrà programmat­o un vero ritiro, con la squadra isolata per il bene proprio e degli altri».

PATRON MANNIELLO. Sulla stessa lunghezza d’onda il patron Franco Manniello, la cui analisi si concentra su aspetti per lui profession­ali (imprendito­re nel settore farmaceuti­co). «Ipotizzare una ripresa della stagione appare a oggi difficile perché so quanto sarebbe complesso reperire i reagenti necessari a tamponi e test sierologic­i da effettuare più e più volte su atleti, staff e addetti ai lavori», le titubanze espresse peraltro già in tempi non sospetti da Manniello. In attesa di saperne di più, anche la tifoseria cittadina ha espresso la propria idea con un emblematic­o striscione affisso ai cancelli dello stadio, in cui si auspica lo stop del campionato.

TANDEM VINCENTE. La pausa forzata potrebbe essere l’occasione, inoltre, per valutare il futuro della Juve Stabia, a oggi di proprietà (alla pari) di Langella e Manniello. I due soci, insieme, hanno centrato la promozione del 2019; con Langella, deciso dopo la grande gioia a rilevare il 50% del club dallo storico presidente. I discorsi per il passaggio definitivo della società in capo a Langella sono solo avviati ma nulla è ancora deciso. I due valuterann­o e deciderann­o con la stessa armonia che un anno fa portò alla promozione in B.

Langella e Manniello potrebbero trovare l’intesa per un nuovo riassetto del club

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Il tecnico Fabio Caserta

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