Prende quota il talento di Felici e il Palermo lo vuole anche in C
«In rosa mi trovo bene, vorrei restare. Promozione meritata»
Èil primo oggetto del desiderio del Palermo: perché tutti hanno visto che è un diamante grezzo, da affinare col lavoro ma in possesso dei requisiti per diventare un calciatore importante; perché è subito entrato in sintonia con la città e col progetto societario e soprattutto perché ha appena 19 anni e dunque un intero futuro davanti. Ed è su elementi del genere che il Palermo vuole tracciare un percorso, proseguendo un'antica tradizione di piazza capace di valorizzare ragazzi di talento. Però di tutti i protagonisti di un campionato che si può praticamente considerare finito, Mattia Felici sarà senz'altro quello più difficile da trattenere. Perché diversamente da molti altri, under o veterani che siano, il suo destino dipende dalla società che ne detiene il cartellino, ovvero il Lecce che probabilmente sta facendo nei suoi confronti un tipo di ragionamento diverso.
Felici per il team pugliese è un patrimonio su cui investire, Liverani, che l'ha lanciato e consigliato al Palermo, lo tiene in grande considerazione (anche se non è certo che resti sulla panchina dei salentini) e identica è la valutazione della società.
POLIEDRICO. Che il Palermo voglia puntare ancora sul ragazzino che a molti ricorda Ilicic («un paragone che mi riempie di gratitudine ma so bene che devo crescere tantissimo per meritare un simile complimento» commenta Mattia), è scontato. Felici è un giocatore da declinare al futuro, con caratteristiche poliedriche nello scacchiere di un attacco, capace di fare la seconda punta, l'attaccante esterno e, con qualche accorgimento, anche il trequartista. E soprattutto con quel tipo di giocata che mette tutti d'accordo, un uno contro uno micidiale per l'accelerazione e rapidità di pensiero che regala alla squadra superiorità numerica e palle gol.
Per capire, però, concretamente le intenzioni del Lecce bisognerà attendere l'esito della serie A, in preda ancora ad un'incertezza che si riflette sull'intero settore. I giallorossi sono nel pieno della bagarre salvezza, a pari punti col Genoa al momento dello stop, e stileranno un programma tecnico più preciso solo quando conosceranno il loro campionato d'appartenenza 2020/21. Felici è ritenuto una promessa ma dalla sua ha solo un esordio lampo in B, l'anno scorso col Lecce già promosso, e ora l'esperienza di Palermo, formativa per il blasone della maglia, ma comunque circoscritta alla Serie D. In caso di salvezza, per i rosa potrebbe invece essere più semplice convincere il club a far proseguire la crescita professionale del ragazzo in una C di vertice; mentre un Lecce retrocesso, in B probabilmente sceglierebbe di dare fiducia ai suoi giovani di maggior prospettiva a partire da Felici.
Il Palermo può mettere sul tavolo i buoni rapporti fra club e la disponibilità del ragazzo a restare in Sicilia ma, dopo la bella stagione condotta, per Felici non si possono escludere neppure altre proposte allettanti e dunque una pericolosa concorrenza. Nè le parole di un ragazzo di 19 anni possono in questo momento dirimere il dubbio: «A Palermo mi trovo benissimo e mi piacerebbe proseguire questa esperienza, ma c'è ancora tempo per pensare alla prossima stagione. Il mio futuro è in mano a due grandissimi club e per questo sono assolutamente sereno» ha dichiarato Felici al sito ufficiale.
PROMOZIONE MERITATA. «Tenevamo a vincere il campionato sul campo - ha detto l'attaccante romano a ssdpalermo.it - ma è oggettivamente difficile riprendere a giocare secondo i rigidi protocolli sanitari. Il Palermo sarebbe forse l'unico club in regola tra i 166 della Serie D. Credo che in settimana possa essere sancita la conclusione del torneo e di conseguenza la nostra promozione. Abbiamo dominato il campionato fin dalla prima giornata, è stata davvero una stagione esaltante. Un piccolo rammarico personale è non essere arrivato in doppia cifra (4 reti al suo attivo, ndc). La rinascita del calcio? Ho seguito con curiosità la Bundesliga, mi ha colpito il modo di esultare: non poter abbracciare i propri compagni dopo un gol è davvero strano ma purtroppo necessario per tutelare la salute».
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Rapidità e giocate «Speravo di arrivare in doppia cifra Ma sono giovane...»