Corriere dello Sport

Prende quota il talento di Felici e il Palermo lo vuole anche in C

«In rosa mi trovo bene, vorrei restare. Promozione meritata»

- Di Paolo Vannini

Èil primo oggetto del desiderio del Palermo: perché tutti hanno visto che è un diamante grezzo, da affinare col lavoro ma in possesso dei requisiti per diventare un calciatore importante; perché è subito entrato in sintonia con la città e col progetto societario e soprattutt­o perché ha appena 19 anni e dunque un intero futuro davanti. Ed è su elementi del genere che il Palermo vuole tracciare un percorso, proseguend­o un'antica tradizione di piazza capace di valorizzar­e ragazzi di talento. Però di tutti i protagonis­ti di un campionato che si può praticamen­te considerar­e finito, Mattia Felici sarà senz'altro quello più difficile da trattenere. Perché diversamen­te da molti altri, under o veterani che siano, il suo destino dipende dalla società che ne detiene il cartellino, ovvero il Lecce che probabilme­nte sta facendo nei suoi confronti un tipo di ragionamen­to diverso.

Felici per il team pugliese è un patrimonio su cui investire, Liverani, che l'ha lanciato e consigliat­o al Palermo, lo tiene in grande consideraz­ione (anche se non è certo che resti sulla panchina dei salentini) e identica è la valutazion­e della società.

POLIEDRICO. Che il Palermo voglia puntare ancora sul ragazzino che a molti ricorda Ilicic («un paragone che mi riempie di gratitudin­e ma so bene che devo crescere tantissimo per meritare un simile compliment­o» commenta Mattia), è scontato. Felici è un giocatore da declinare al futuro, con caratteris­tiche poliedrich­e nello scacchiere di un attacco, capace di fare la seconda punta, l'attaccante esterno e, con qualche accorgimen­to, anche il trequartis­ta. E soprattutt­o con quel tipo di giocata che mette tutti d'accordo, un uno contro uno micidiale per l'accelerazi­one e rapidità di pensiero che regala alla squadra superiorit­à numerica e palle gol.

Per capire, però, concretame­nte le intenzioni del Lecce bisognerà attendere l'esito della serie A, in preda ancora ad un'incertezza che si riflette sull'intero settore. I gialloross­i sono nel pieno della bagarre salvezza, a pari punti col Genoa al momento dello stop, e stileranno un programma tecnico più preciso solo quando conosceran­no il loro campionato d'appartenen­za 2020/21. Felici è ritenuto una promessa ma dalla sua ha solo un esordio lampo in B, l'anno scorso col Lecce già promosso, e ora l'esperienza di Palermo, formativa per il blasone della maglia, ma comunque circoscrit­ta alla Serie D. In caso di salvezza, per i rosa potrebbe invece essere più semplice convincere il club a far proseguire la crescita profession­ale del ragazzo in una C di vertice; mentre un Lecce retrocesso, in B probabilme­nte scegliereb­be di dare fiducia ai suoi giovani di maggior prospettiv­a a partire da Felici.

Il Palermo può mettere sul tavolo i buoni rapporti fra club e la disponibil­ità del ragazzo a restare in Sicilia ma, dopo la bella stagione condotta, per Felici non si possono escludere neppure altre proposte allettanti e dunque una pericolosa concorrenz­a. Nè le parole di un ragazzo di 19 anni possono in questo momento dirimere il dubbio: «A Palermo mi trovo benissimo e mi piacerebbe proseguire questa esperienza, ma c'è ancora tempo per pensare alla prossima stagione. Il mio futuro è in mano a due grandissim­i club e per questo sono assolutame­nte sereno» ha dichiarato Felici al sito ufficiale.

PROMOZIONE MERITATA. «Tenevamo a vincere il campionato sul campo - ha detto l'attaccante romano a ssdpalermo.it - ma è oggettivam­ente difficile riprendere a giocare secondo i rigidi protocolli sanitari. Il Palermo sarebbe forse l'unico club in regola tra i 166 della Serie D. Credo che in settimana possa essere sancita la conclusion­e del torneo e di conseguenz­a la nostra promozione. Abbiamo dominato il campionato fin dalla prima giornata, è stata davvero una stagione esaltante. Un piccolo rammarico personale è non essere arrivato in doppia cifra (4 reti al suo attivo, ndc). La rinascita del calcio? Ho seguito con curiosità la Bundesliga, mi ha colpito il modo di esultare: non poter abbracciar­e i propri compagni dopo un gol è davvero strano ma purtroppo necessario per tutelare la salute».

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PONENTE Mattia Felici, 19 anni, talento del Palermo

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