È SCATTATA BABY BOLT
L’uomo più veloce della storia è diventato papà di una bambina «Felice come per le medaglie e i record. Anzi, anche di più»
Fiocco rosa in casa Bolt: il re della velocità ha la sua regina. L’ex modella giamaicana Kasi Bennett, 30 anni e dal 2014 compagna dell’uomo più veloce del mondo, ha dato alla luce una bambina domenica notte in un ospedale di Kingston. «Sono papà! La mia felicità è pari se non superiore a quella provata in occasione delle mie medaglie e dei miei record: con Kasi vogliano avere altri due figli», la prima reazione dell’otto volte oro olimpico di 100, 200 e 4x100, la cui ultima apparizione risale ai Mondiali di Londra 2017, quando rovinò sulla pista infortunato nella finale dei 100.
Trentaquattro anni il prossimo 21 agosto, Usain Bolt aveva annunciato sui social a gennaio l’avvicinarsi del lieto evento: «Sta per arrivare un re o una regina». Se il pluriprimatista del mondo saluta oggi la baby erede, non si può dire la stessa cosa per il mondo dello sprint. Undici anni dopo la straordinaria doppietta-record a Berlino 2009 con 9”59 e 19”19, l’atletica è ancora alla ricerca di un successore al Fenomeno di Trelawny, che in tre lustri ha riscritto la storia della velocità, spostando più in là quei limiti umani tornati inavvicinabili. Dell’era Bolt e delle frecce giamaicane, che in due Olimpiadi e quattro edizioni iridate avevano trasformato i jet a stelle e strisce in semplici comparse, oggi è rimasto ben poco. Tra uomini e donne, nelle due distanze regine dello sprint agli ultimi Mondiali di Doha, la Giamaica ha raccolto una sola medaglia. Arrivata per giunta da una veterana, da quella Shelly-Ann Fraser-Pryce ultima superstite del gruppo d’oro di Berlino.
L’arrivo della “Baby Bolt” è stato salutato a Kingston dai fuochi d’artificio. La popolarità di Usain è sempre ai massimi: da quando ha lasciato la pista non ha mancato occasione per far parlare di sé. L’ultima un mese fa quando, in pieno lockdown, ha postato sui social la foto icona, quella dell’arrivo dei 100 ai Giochi di Pechino 2008 con il titolo: “Distanziamento sociale”. In quell’occasione aveva ritoccato con 9”69 il suo fresco record mondiale, finendo a braccia elevate, quasi in souplesse, con gli avversari distanziatissimi. L’entusiasmo, quasi irriverente, per quel risultato aveva addirittura “irritato” l’allora presidente del Cio, Jacques Rogge. Il dirigente belga si sarebbe scusato con Usain solo anni dopo. La foto ha raccolto milioni di like su Twitter e Facebook, ma anche qualche critica, vista l’emergenza globale.
Gran tifoso del Manchester United, dopo alcune esperienze disastrose nel calcio in Australia, Usain si era candidato, invano, nel 2019 per un posto nel football americano. Dal primo titolo iridato (junior) nel 2002, l’uomo più veloce del mondo ha guadagnato in 15 anni 110 milioni di euro, diventando il più ricco dell’atletica.
In Giamaica fuochi d’artificio alla notizia Usain e Kasi vogliono avere altri due figli