ROMA, GLI STIPENDI DIVENTANO PREMI
Se si riparte i giocatori recuperano le mensilità spalmate Tre fasce di incentivi, dall’Europa League fino alla qualificazione alla prossima Champions
La Roma da un mese ha trovato l’accordo sugli stipendi con i giocatori. La squadra, guidata, da capitano Dzeko, è venuta incontro alle esigenze della società, accettando la proposta di decurtazione e di fatto ha condiviso i danni procurati dal Covid-19. Il taglio ha riguardato anche Fonseca e lo staff tecnico. I giocatori hanno rinunciato a quattro mensilità, di cui una definitiva e altre tre che invece saranno spalmate sui contratti delle prossime stagioni. Complessivamente per la Roma si tratta di un risparmio sul bilancio di 50 milioni, per restituirne 40 nei prossimi esercizi di gestione.
I riflessi sul bilancio sono significativi e la società può ammortizzare i mancati ricavi. Ma nell’accordo raggiunto più di un mese fa è stata aggiunta una clausola, che prevede la possibilità di rimettere in pagamento già in questa stagione i tre stipendi spalmati. Se si tornasse a giocare il campionato regolare e la squadra raggiungesse determinati obiettivi gli stipendi di aprile, maggio e giugno verrebbero riattivati sotto forma di premi, mentre quelli di marzo sono stati soppressi e non saranno recuperati. In caso di qualificazione in Champions League si recuperano tre stipendi, per l’Europa League due, mentre uno solo per quindici punti conquistati dalla ripresa. e i loro giocatori si sono sempre dichiarati favorevoli a questa soluzione, più dei calciatori di altri club. Con questa formula di accordo i giocatori della Roma hanno tutto l’interesse a ripartire per poter provare a centrare un obiettivo che consenta di recuperare soldi importanti. La rinuncia agli stipendi da parte dei giocatori ha permesso di rendere meno gravosa la cassa integrazione a rotazione per i 250 dipendenti, attivata già da aprile. In questa fase di difficoltà, legata al blocco dell’attività, la spending review è stata recepita anche dai dirigenti che hanno rinunciato tutti a un mese di stipendio per quest’anno. Un taglio che, oltre a incidere sui conti del club, è servito a dimostrare la condivisione del danno con i protagonisti in campo.
Il problema del monte ingaggi andrà affrontato in vista della prossima stagione. Per il futuro si è fissato a 3 milioni netti l’ingaggio massimo, ma non basta.
Sono molti i giocatori che attualmente lo sforano, a cominciare da Dzeko. Per il centravanti potrebbe essere fatta un’eccezione. Oltre al bosniaco stanno su quella cifra, o la superano, anche Pastore (4,5 netti), Spinazzola, Veretout, Florenzi, Perotti e Kolarov, oltre ai prestiti Smalling, Mkhitaryan e Kalinic.
ABBONATI. Nella speranza di riprendere il campionato, la Roma ha anche un’idea per il momento non praticabile, ma sulla quale si sta lavorando per la prossima stagione. I club di serie A hanno avuto l'indicazione di studiare una parziale apertura dello stadio in vista del prossimo campionato, di sicuro non dai primi mesi. Con le nuove regole sugli spalti gli spettatori possono occupare un seggiolino ogni due lasciati vuoti, riducendo la capienza dell'Olimpico intorno alle ventiduemila-ventitremila presenze. In questo caso potrebbero essere favoriti gli abbonati, che andrebbero dislocati in tutti i settori dello stadio. L’Olimpico ha una capienza di 60.000 spettatori e con i 23.000 abbonati di quest’anno le distanze potrebbero essere tranquillamente rispettate. Altrimenti per gli abbonati si studieranno altre formule di rimborso, con voucher per le partite di Coppa Italia, per esempio. Ma questo oggi è un discorso prematuro.
Intanto il club studia quando e come far tornare i tifosi all’Olimpico