Meis: Pallotta deluso per lo stadio
ROMA - Lo stadio di Tor di Valle continua a far discutere in Campidoglio. La Raggi nelle sue ultime dichiarazioni ha ridimensionato l’attenzione sul progetto, dicendo che non è una priorità. La bozza della convenzione è pronta, la sindaca è informata su ogni passo in avanti, le numerose uscite pubbliche le servono per capire se può essere uno strumento da usare in chiave elettorale. Comunque Tor di Valle resta un dossier assolutamente attenzionato, visto che sta arrivando alla conclusione della stesura della convenzione. I tecnici già nell’estendere la prima bozza hanno messo particolare attenzione per renderla inattaccabile a fronte di qualsiasi ricorso. Ma il rischio che l’attuale Governo del Campidoglio preferisca lasciare l’incombenza al prossimo sindaco di Roma esiste.
MEIS. Intanto ieri ha parlato l’architetto Dan Meis, il progettista scelto da Pallotta per realizzare lo stadio: «Avevo sperato che fosse quasi completo a questo punto, ma credo ancora che verrà costruito. Ovviamente sono deluso. Ci sono stati molti tira e molla inusuali. Neanche lo stadio Olimpico è stato migliorato tuttavia. Per la Roma è fondamentale avere un nuovo stadio per competere ai livelli mondiali. Sono passati sei anni dalla presentazione del progetto. Ci sono sicuramente cose che vorrei rivisitare e nuove tecnologie da includere», ha detto a Forzaroma.info. Meis è sicuro che la lunga attesa abbia allontanato Pallotta: «Costruire uno stadio a Roma sarebbe il sogno di ogni architetto. È stato straziante aspettare così tanto, ma credo ancora che sia ciò che è giusto per la città e per il club. I problemi politici hanno reso estremamente difficile il percorso, Jim Pallotta si sentiva sicuro riguardo agli investimenti e frustrato quando apparentemente piccoli problemi spesso diventavano ostacoli insormontabili. Non penso che abbia mollato, ma sono sicuro che ormai sia disilluso. Ha investito una grossa parte del suo patrimonio personale per cercare di costruire qualcosa che potrebbe essere una grossa eredità sia per la Roma che per la città. Deve essere incredibilmente scoraggiante essere costantemente ostacolato. Sarebbe molto triste per me se non fosse più il proprietario, è stato estremamente coinvolto nella progettazione e nella visione del progetto sin dal primo giorno. È una persona appassionata. Credo che lo stadio sia cruciale per il valore a lungo termine del club e un progetto estremamente importante per dimostrare la capacità di Roma di muoversi verso il futuro. L’investimento nel progetto è sicuramente prezioso per qualsiasi potenziale nuovo proprietario e data la devastazione del virus sull’Italia, potrebbe essere un’opportunità per la città».
«Troppi ostacoli dopo aver investito una gran parte del suo patrimonio»