Napoli, il sì di Ciro libera Milik Azmoun e Everton i sogni azzurri
L’attaccante iraniano dello Zenit e l’ala del Gremio tra gli obiettivi per rafforzare la prima linea
C’ è qualcosa di nuovo, che si mischia all’«antico», in questo tempo sospeso in cui è lecito ed anche necessario, si direbbe indispensabile, lasciarsi andare: sono volati via (quasi) tre mesi, ma c’è stato modo di allungare uno sguardo nella nebbia, per capire cosa fare, quando farlo e come farlo. E pazienza se poi bisogna gettare via nel cestino qualche disegnino in cui è stata tracciata un’idea. Mertens cambia le strategie, le rimescola, sancisce - ormai di fatto - l’addio di Milik, che sarebbe rimasto se avesse avuto percezione di non dover essere costretto, da un amico che gli vuole bene, a starsene gerarchicamente in panchina: ma è tutto scritto negli almanacchi, basta andarsi a rileggere i numeri dell’ultimo triennio, quello nel quale Mertens ha scoperto - dopo il secondo crociato di Milik - d’essere una prima punta, modernissima. E quindi, adesso saremo all’ultimo ballo del polacco, che ha una serie di corteggiatori sparsi per il Vecchio Continente, e può farsene una ragio- ne: addio Napoli, lo suggerisce il buon senso e anche la scadenza del contratto (2021). ma gli acquirenti scopriranno che non si «regala» nulla e che serviranno più o meno cinquanta milioni di euro per comprarsi i gol di un ventiseienne, con un carattere talmente forte da aver saputo superare anche due interventi chirurgici consecutivi, l’uno dall’altra separati da undici mesi. Parte Milik e arriva Petagna, venti milioni di euro investiti preventivamente con la Spal, ma là davanti sta per partire una giostra che conduce chissà dove.
SORPRESA. E’ da gennaio che è spuntato Sardar Azmoun (25), iraniano dello Zenit, che De Laurentiis avrebbe comprato subito, se non fossero state occupate tutte le caselle per gli extracomunitari: relazioni eccellenti, caratteristiche adatte per entrare nel tridente sia da prima punta che da esterno, una «fame» in area da rigore che ha stupito Giuntoli e l’area scouting. Non se ne è fatto nulla a inizio 2020, può darsi che qualcosa succeda più in là: intanto, la «diplomazia» è al lavoro, perché in vicende del genere c’è sempre tanta gente che si muove, e comunque Azmoun rappresenta un richiamo.
SAUDADE. Ci sono Insigne, Politano e (può darsi) anche Llorente; c’è l’incognita Lozano, cinquanta milioni di euro che meritano rispetto; c’è Callejon che è conteso tra Siviglia e Valencia e la cui eredità rappresenta un tormento; poi c’è Younes che andrà via. E dunque, serve soprattutto un «doppio» a destra, dove sta Politano, dove mancherà quel «pirata» di Callejon, dove potrebbe essere inserito Boga (23) del Sassuolo ma soprattutto Everton (24) del Gremio, che ama principalmente la fascia sinistra per chiudere con il destro ma che comunque può inventarsi un’altra vita e cancellare quel vago sapore di «saudade» brasiliana - o sudamericana - che, De Laurentiis in testa, il Napoli avverte. Ma silenziosamente, in quei sedici metri o lì intorno, varie cose cambieranno.
Giuntoli a gennaio ha preso anche Petagna: possibile pedina di scambio
Andrà via Younes Callejon conteso da Siviglia e Valencia Incognita Lozano