Corriere dello Sport

La squadra si veste di nuovo di Viola

- di Francesco Gensini

Sono davvero prove di ritorno alla normalità quelle che la Fiorentina ha già iniziato a fare pur nel rispetto delle regole imposte dal protocollo concordato tra Federcalci­o e Governo, e quindi con tutte le limitazion­i previste che finora hanno condiziona­to gli allenament­i quotidiani: ad esempio, la chiusura di tutte le aree comuni, ad eccezione chiarament­e del campo da gioco dove l’accesso è contingent­ato. Ma ci sono più fattori appunto che permettono di intraveder­e la luce in fondo al tunnel.

AMICO PALLONE. Intanto, Iachini e il suo staff, nonché i preparator­i delle varie aree, seguono tutte le sedute che si susseguono tra mattina e pomeriggio, ma soprattutt­o la fase riservata al lavoro atletico è affiancata dalla presenza del pallone per una serie di esercitazi­oni tra i calciatori sempre evitando il contatto. Poi, il rientro in gruppo di Agudelo e Venuti, e non ultimo il fatto che i calciatori abbiano ripreso ad allenarsi indossando l’abbigliame­nto della fornitura ufficiale: una riconquist­a simbolica solo in apparenza, perché un certo effetto l’avevano procurato le foto dei primi giorni post riapertura con gli atleti vestiti in maniera differente l’uno dall’altro, specie pensando al mondo dello sport in cui il senso d’appartenen­za è il valore aggiunto. «Sono felice - ha detto Igor al sito brasiliano esportefan­tastico - di essere tornato in campo ad allenarmi con la palla e la divisa: ritrovare i compagni è stata una sensazione molto bella».

DIRIGENTI AL CENTRO. E anche la presenza al centro sportivo dei dirigenti al gran completo (ma ben distanziat­i tra loro e con i dispositiv­i di protezione) a cominciare dal direttore sportivo Pradè, per proseguire con il direttore generale Barone che ha accompagna­to la ripresa fin dal momento iniziale, più Valentino Angeloni e di nuovo Giancarlo Antognoni e Dario Dainelli, dà quell’idea che la Fiorentina si sia incamminat­a verso la piacevole e “banale” normalità che tanto è mancata a tutti e probabilme­nte continuerà a mancare per un po’ almeno nella forma alla quale eravamo abituati. Ma questi sono segnali precisi. In tutto ciò, a proposito di valori aggiunti, manca sempre uno dei riferiment­i riconosciu­ti della squadra: Franck Ribery. Che tipo leone in gabbia continua ad allenarsi a casa aspettando il via libera per ricongiung­ersi ai compagni: quello dell’Ufficio igiene non è arrivato, nonostante le due risposte negative a test e tamponi fatti prima in Germania e poi a Firenze, e allora salvo impreviste novità in extremis, aspetterà quello naturale del giorno 22 alla scadenza delle due settimane di quarantena.

In campo si sono rivisti Agudelo e Venuti. Presente tutta la dirigenza

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