Goretti si rituffa nel calcio giocato «Che stress senza il mio Perugia»
«La società sta facendo di tutto per tornare agli allenamenti di gruppo entro maggio»
«Appena il pallone è tornato in tv mi ci sono buttato dentro Germania modello»
«I ritmi in campo non saranno stati il meglio. Ma almeno lì sono già ripartiti» Dopo mesi confinato in casa per l’emergenza il dt perugino prova a immaginare la ripresa
«Stiamo facendo di tutto in modo che intorno alla fine di maggio il Perugia sia pronto per gli allenamenti di gruppo». Roberto Goretti, il direttore tecnico, appare abbastanza ottimista sui programmi di ripresa dell'attività agonistica "vera". Certo attende le risposte dei test sierologici, effettuati dal secondo gruppo di calciatori (una decina: quelli che hanno trascorso il "confinamento" fuori regione), risultati che sono attesi nella giornata di oggi. I primi controlli sono risultati tutti negativi: nessun grifone ha avuto il virus. Ormai la "rosa" è tutta a disposizione ad eccezione di Fernandes (che si trova a Saragozza e sta per rientrare a Manchester dove lavorerà per il recupero) e di Barone (tornato a Firenze per la ripresa muscolare). Per questi due giocatori l'esperienza perugina è giunta al capolinea. Se i controlli saranno anche per il secondo gruppo negativi, gli allenamenti personali proseguiranno, secondo i protocolli prescritti. «Il Perugia sta facendo di tutto per prepararsi al meglio in caso di ritorno al calcio giocato, ma se mi chiedete una data, rispondo senza titubanze: non lo so. E indicare un giorno, così giusto per dire, non vale proprio nulla. Nessuno al momento può fornire una risposta certa, tante sono le caselle da mettere al posto giusto».
PAROLA DI PERUGINO DOC. Goretti, perugino doc (di nascita e di maglia), ha trascorso il periodo di "confinamento" in famiglia, a Terni. «Una full immersion - rivela - con i miei due figli (13 e 10 anni, ndc) e con mia moglie. Cosa che non succedeva da molto tempo. Al massimo nei quindici giorni di vacanza estiva. Mi sono goduto la famiglia, insomma. Ho avuto anche il modo di documentarmi, di leggere (è appassionato di biografie, ndc), di dedicarmi alle mie cose personali. É anche vero che appena il calcio giocato è tornato in televisione, mi sono subito sintonizzato... Sì, lo ammetto: ho seguito le partite del calcio tedesco. Credo che tutti quelli che sono appassionati di questo sport abbiano tenuto il mio stesso comportamento. I ritmi non saranno stati al meglio, ma la Germania, almeno, l'obiettivo della ripartenza dopo il Coronavirus è riuscito a concretizzarlo».
IL FUTURO. Sulla costruzione della squadra per il futuro il direttore tecnico non si sbilancia. «Chi fa il nostro lavoro i ferri a mollo li tiene sempre: è normale. Ho raccolto informazioni che potranno tornarmi utili più avanti, al momento opportuno. Ma la società, in questa fase, è alla ricerca di chiarezza e di certezze sull'immediato, sul presente. Abbiamo seguito con molta attenzione i nostri giocatori durante la pandemia. E debbo ammettere che sono stati bravissimi. Hanno seguito con grandissimo zelo quanto, giorno per giorno, richiesto dallo staff. Si sono mantenuti al meglio pure sotto il profilo del peso. Certo gli allenamenti sul campo sono tutt'un'altra cosa. Ma quello che era stato chiesto loro di fare, tutti lo hanno seguito alla lettera... ».
NEL MIRINO DI ODDO. Glissa sulle "punzecchiature" che Massimo Oddo, suo ex compagno di squadra, gli ha lanciato nelle ultime ore in relazione al proprio esonero. «Ho visto soltanto il titolo. E non posso, quindi, commentare il contenuto». E Serse Cosmi, il cui contratto scade a giugno? sarà l'allenatore anche per il prossimo anno? «Questo aspetto compete al presidente che deve deciderlo ed annunciarlo. Io posso affermare che, a mio avviso, ha svolto un ottimo lavoro. Cosmi vanta, tra l'altro, una personalità prorompente e una profonda dedizione al lavoro».