Caturano: Il Cesena e il “Manuzzi” forti emozioni di un’altra categoria
In esclusiva parla l’attaccante bianconero
Si sta come un bomber che segnava e l'hanno fermato, non i difensori. «Ma sì, scherziamoci su: mi ha bloccato solo il Coronavirus! Questo il rammarico più grosso. Fatemi prendere il lato positivo, stavo facendo bene prima che tutto diventasse surreale», confessa Salvatore Caturano, che a Cesena si è presentato il 22 gennaio scorso per lasciare un bilancio di 3 gol segnati in 5 partite. L'attaccante a giugno rientrerà per fine prestito all'Entella, qualche giorno prima dei trent'anni che compirà il 3 luglio, ma in Romagna le porte restano aperte. Ha metabolizzato il lockdown? «La parte critica è stata superata a quanto pare, ora speriamo che vada tutto per il meglio. Dal 3 giugno saranno possibili i trasferimenti da regione a regione. Abbiamo vissuto due mesi infernali. Io sono tornato a casa il 10 marzo, vivo in provincia di Pisa con mia moglie e due bimbi. Sicuramente meglio in famiglia che recluso in solitudine. Appena saputo che stava diventando tutto zona rossa, ho raggiunto i miei».
Come si potrà recuperare il tempo perduto?
«In questi mesi di stop ci siamo comunque allenati e stiamo continuando a farlo. Chiaramente è un modo diverso di allenarsi nel seguire il programma che ci manda il preparatore atletico, non è come sul campo ma più difficile. Aspettiamo le decisioni del Consiglio Federale, ci stiamo preparando a ogni eventualità. Credo che il campionato sia finito, semmai c'è uno spiraglio per i playoff».
Ci stava prendendo gusto a Cesena.
«Mi hanno accolto subito bene la squadra, la società, l'ambiente. Poi è accaduto tutto questo. Vengo da un infortunio, stavo recuperando e sarei rientrato a metà marzo».
La piazza che effetto le fa? «Straordinario. Il Manuzzi è qualcosa di unico, entrare in quel campo ti fa sentire un giocatore di Serie A. E' uno stadio che ha la sua storia, la città ha un passato calcistico che conta con un pubblico caloroso. La Curva Mare ti spinge, si fanno sentire al di là della categoria».
Ha un mezzo accordo anche per la prossima stagione? «All'inizio ne abbiamo parlato con l'idea di proseguire, ora non so.
Spero di parlarne presto».
La sua volontà?
«Ho dato sempre la mia disponibilità. Ho un altro anno di contratto con l'Entella, quindi se ne deve parlare a tre».
Pensa a come riprendersi la Serie B lasciata a gennaio? «Scegliendo il Cesena ho avuto l'impressione che potevo raggiungere l'obiettivo con una squadra diversa. Non mi sono posto il problema della categoria, la C è una realtà importante con piazze come questa».
Dall'esordio choc con Modesto al decollo con Viali.
«L'impatto è stato duro. Sono arrivato il mercoledì per essere subito titolare la domenica a Trieste trovando il gol. Brutto risultato, stavamo in una fase critica. Il cambio dell'allenatore ha dato una scossa. Modesto è un ottimo tecnico, Viali ha cambiato qualcosa e ci ha risollevato dandoci molto in campo e fuori».