Conte si ricordi che l’auto “pesa” nell’urna...
Il nostro Paese cerca di riprendere il volano della produzione e dei consumi ma tutto avviene molto lentamente e risente di un cervellotico ricorso a regole e regolette preparate da burocrati che, senza realismo, deprimono le attività economiche. Distanza di due metri, no, forse basta un metro, o meglio ancora un metro e mezzo. Mascherine si, ma quali a quali prezzi e solo al chiuso od anche all’aperto. In definitiva si stanno gestendo gli Italiani come fossero una scolaresca immatura, indisciplinata ed autolesionista. Lo stesso Presidente del Consiglio sembra non essere supportato dall’apparato burocratico che rallenta il tutto e scrive i decreti attuativi in un linguaggio incomprensibile. Anche le banche non stanno dando una mano e la fanno più difficile di quello che l’emergenza richiede. Polemiche su polemiche che non aiutano a rasserenare gli animi, ridurre le paure e le ansie e riportare un po’ di realismo e normalità nella gestione giornaliera. In questo quadro economico/ antropologico/sociale il consumatore che vuole pensare a come evolvere le sue esigenze di mobilità è ingessato nell’immobilismo. I saloni auto sono semi vuoti e la situazione del settore auto è seriamente compromessa. Le vendite sono quasi azzerate e almeno che non si prendano iniziative immediate e concrete per invogliare il cliente medio a cambiare la vecchia auto, poco sicura e inquinante, con un’auto Euro 6, nuova oppure usata, migliaia di posti di lavoro svaniranno ed il disagio sociale raggiungerà dei livelli preoccupanti. Il Presidente del Consiglio che in questi mesi di lockdown si è esposto in prima persona a parlare agli Italiani, ora, da politico, deve calcolare che il disagio sociale è un pessimo consigliere dell’elettore in cabina elettorale. Il mondo dell’auto la Merkel lo tratta bene, è consapevole della sua importanza economica e sociale. La crescita stabile e sicura del mondo dell’auto è una garanzia di popolarità per i Governi. Trascurare le esigenze del consumatore e continuare a fargli guidare prodotti superati ed obsoleti è un danno ambientale ed economico ma anche politico. Conte ha l’occasione per dimostrare di essere un leader moderno e consapevole, prenda rapidamente delle iniziative che diano respiro e riaprano il mercato dell’auto. Il nostro Paese ha bisogno di essere incoraggiato a ricominciare.