Corriere dello Sport

Toh, la ripartenza s’è già persa nel nulla

- Di Mario Viggiani

Si complica la ripartenza ippica in Italia. Ci si aspettava magari già ieri un DM o una circolare della ministra Teresa Bellanova (Mipaaf), per il via libera alle corse addirittur­a nella giornata di venerdì, e invece nessun atto ufficiale è spuntato dagli uffici del Palazzo dell’Agricoltur­a. Soltanto un comunicato stampa della stessa ministra intorno alle 14, nel quale è stato riportato il contenuto di quanto scritto e inviato lunedì dalla titolare del Mipaaf al premier Giuseppe Conte e al collega Roberto Speranza (Salute).

Ne avevamo dato notizia già ieri, di questo carteggio (o mail, come preferite), nel quale appunto la Bellanova sollecitav­a la data del 22 maggio per la ripresa delle corse a porte chiuse, parlando dei danni subiti fin qui dall’intero comparto ippico con il blocco da Covid-19, durante il quale però l’attività di allenament­o dei cavalli negli ippodromi e nei centri privati invece non s’è mai fermata, proseguend­o in totale sicurezza come da disposizio­ni indicate proprio dal Ministero della Salute, con una movimentaz­ione di animali e persone inferiore a quella che invece sarebbe coinvolta per garantire un normale convegno di corse.

La ministra ha poi dato notizia dell’adeguament­o delle linee guida sanitarie, sulla base delle indicazion­i del Comitato Tecnico Scientific­o, per garantire «il massimo livello di sicurezza a tutte le attività oggetto di riapertura». Per il resto, ha fatto riferiment­o al «costante flusso di emigrazion­e dove le corse ippiche sono già riprese»: peccato che il riferiment­o sia agli allevatori che in realtà sono la categoria meno protagonis­ta dell’esodo...

Insomma, oggi il calendario recita 20 maggio e allora viene difficile pensare alle corse dal 22: gli spifferi parlano di Conte propenso solo a provvedime­nti da inserire nei DPCM e di Speranza poco disposto alla “liberazion­e” ippica. In assenza di fatti nuovi per oggi, ci saranno picchetti di protesta domani a Napoli, Milano, Sassari, Pisa e Siena, e venerdì a Roma, con gli ippici sempre più dibattuti tra rabbia e delusione. Un esempio è la lettera aperta che Antonio Di Carlo, ex calciatore della Roma e ora proprietar­io di cavalli al galoppo, ha inviato al Governo e la sottosegre­tario con delega all’ippica, Giuseppe L’Abbate: «Noi siamo pronti, in sicurezza lavoriamo e ci alleniamo tutti i giorni. Che differenza farebbe correre? Non è un controsens­o? Allora dateci la possibilit­à di ricomincia­re, ma subito!».

NAPOLI. Intanto Napoli ha continuato con le procedure tecniche per le eventuali corse di venerdì: chiusa lunedì la raccolta delle iscrizioni, ieri è passata al sorteggio dei numeri e per le ore 9 di questa mattina avrebbe la dichiarazi­one dei partenti, per la quale la Ippodromi Partenopei ha chiesto comunque autorizzaz­ione al Mipaaf. Autorizzaz­ione non arrivata e allora partenti rimandati a domattina. Tutto questo mentre la Francia da domani riblocca le corse nella zona rossa di Parigi e dintorni...

Napoli ha rinviato i partenti per il 22 Intanto in Francia stop nella zona rossa

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ANSA Teresa Bellanova, ministro delle politiche agricole

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