Campionato ecco le chiavi per la ripresa
Protocollo ok, si lavora ai prossimi passi Viaggi, hotel stadi: il ritorno all’attività agonistica deve prevedere nuove norme Ma ora c’è più ottimismo
Il protocollo preparato dalla Figc e rivisto dalla Serie A è stato promosso. «Il Cts - si legge nella nota che è stata inviata alla Figc - manifesta apprezzamento per il documento rivisto e risottoposto alla valutazione. In particolare, viene sottolineata con piacere la disponibilità a rivedere alcuni punti critici della precedente versione. Allo stato attuale dell’evoluzione epidemica e con la riserva di riconsiderare il parere in caso di ripresa dell’indice di contagiosità, si formula una valutazione positiva alla ripresa degli allenamenti di squadra anche per i club che non ritengano di poter garantire l’attuazione di un ritiro con quarantena immediata». E’ sparito, dunque, l’obbligo del ritiro per le prime due settimane (i calciatori torneranno a casa ogni giorno), un qualcosa di inattuabile come aveva sottolineato giovedì l’ad dell’Inter Marotta, seguito da diversi altri club.
CHIAVE QUARANTENA. Leggendo, però, risulta evidente che il passo chiave sia stato quello di risolvere, almeno per la fase degli allenamenti, il problema dell’isolamento dei contatti stretti dell’eventuale contagiato. La soluzione proposta domenica ha “retto” il vaglio del Cts. «Se durante il periodo di ripresa degli allenamenti di gruppo, ci fosse un caso di accertata positività al Covid-19, si dovrà provvedere all’immediato isolamento (quarantena) del soggetto interessato fino a completa risoluzione dei sintomi, qualora presenti, e fino alla documentazione di 2 tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore l’uno dall’altro. Inoltre, il club interessato dovrà provvedere a pulizia/ sanificazione generale secondo le disposizioni della circolare n. 5443-22 febbraio 2020 del ministero della salute. La mappatura degli ulteriori contatti del soggetto positivo e la loro gestione seguirà le prescrizioni in essere del Servizio sanitario nazionale (responsabile il medico dell’Asl, ndr). Da quel momento, tutti gli altri componenti del gruppo squadra verranno sottoposti a isolamento fiduciario presso una struttura concordata (tutti insieme nel centro tecnico del club, ndr) e saranno sottoposti ad attenta valutazione clinica sotto il controllo continuo del medico sociale. I membri del gruppo squadra saranno infine sottoposti a tampone (anche rapido) ogni 48 ore per 2 settimane. Nessun componente potrà avere contatti esterni, pur consentendo al gruppo isolato di proseguire gli allenamenti». Quindi isolamento e tamponi ogni 2 giorni per tutti, ma le sedute proseguiranno e si potrà così prepararsi alla ripresa della A. Se però una positività salterà fuori, per esempio, il 5 giugno e il campionato riprenderà il 13, quella squadra non potrà andare a giocare la gara perché in isolamento. Per la fase delle partite la speranza è che la situazione del Paese permetta di cambiare per tutti l’attuale normativa altrimenti... Nessuna specifica sul programma delle sedute: in teoria fin dal primo giorno in cui sarà applicato il protocollo, si potranno disputare partitelle.
TAMPONI E RESPONSABILITA’. Il Cts tra le sue precisazioni ha inoltre ribadito «che l’approvvigionamento dei test molecolari per le persone interessate alla ripresa degli allenamenti di squadra non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese» (nel protocollo questa norma era già contenuta, ma è stata sottolineata di nuovo perché trattasi di argomento assai delicato e sentito nel Paese) e che «i club di Serie A si faranno parte diligente nel mettere in atto tutte le misure concepite allo scopo di ridurre al minimo il rischio di contagio (nuovi casi), nella consapevolezza che, in questa fase della pandemia da virus tutti debbono contribuire fattivamente allo scopo» (un modo per responsabilizzare i giocatori e richiamarli a comportamenti esemplari: visti i casi in Premier League...). Infine una sottolineatura che suona come un avvertimento: «Il presente parere s’intende limitato alla ripresa degli allenamenti di squadra, mentre per la ripresa dell’attività agonistica si auspica un nuovo confronto da attuarsi nelle prossime poche settimane». Serve appunto un nuovo protocollo che, con i viaggi, gli hotel da affittare, gli stadi da visitare e tutti gli altri contatti possibili, non sarà facile da approntare. Il passo di ieri, però, è stato nella giusta direzione e anche il Cts lo ha riconosciuto. Serie A e Figc possono esserne soddisfatte.
Non c’è più l’obbligo di ritiro nelle prime due settimane di sedute di gruppo