Carica Acerbi «Lazio pronta giusto ripartire»
«Vogliamo riprendere a volare come facevamo a febbraio Senza tifosi sarà strano ma in Germania ho visto ritmo»
Chissà se piazzerà un altro tatuaggio sul polpaccio. L’eventuale scudetto meriterebbe un’incisione. Francesco Acerbi, il Re Leone della Lazio, per ora non ci pensa. Gli basta guardare al modello Bundelisga e applaudire l’apertura concessa dal sinedrio degli scienziati: protocollo rivisto e corretto dal Governo, in accordo con la Figc, per la ripresa degli allenamenti collegiali. La ripartenza ora è più vicina. Anche a Formello, dove erano pronti e fremevano da tempo, sta tornando il sereno. «Sarebbe stato impossibile andare avanti e ritrovarsi con l’intera squadra in quarantena in caso di una positività emersa attraverso gli esami. Si vuole ricominciare, ecco il dato positivo. Non sarà calcio balilla, gli avversari si marcano stretti. Dovranno essere partite vere, come sta succedendo in Germania, ovviamente attenendosi alle regole» ha raccontato ieri mattina il difensore in collegamento con Lazio Style Radio. Tutti sono rimasti incollati sabato alla tv per guardare la Bundesliga, anche Acerbi. Una voglia di calcio irresistibile. «Senza spettatori il calcio è un po’ triste, ma nelle partite del campionato tedesco ho visto un buon ritmo. Era solo la prima giornata, nelle prossime giornate di sicuro aumenterà l’intensità».
CONFRONTO. Bisognerà trattenersi, niente baci e abbracci, un’euforia contenuta. «Dovremo adattarci, sono gli effetti della pandemia. Quando faremo gol, non ci abbracceremo e ci toccheremo soltanto i gomiti, all’inizio sarà strano». Conterà solo ripartire, riprovarci, provare a riconquistare gradualmente la normalità. Anche Acerbi, come i dirigenti della Lazio, ieri mattina aspettava il via libera, l’ok definitivo e sicuro per pensare alla ripresa del campionato a metà giugno. «Il protocollo è stato modificato, il Ministro Spadafora ha annunciato una data entro la quale verrà assunta la decisione definitiva. Per essere sicuri di giocare attendo il fischio d’inizio della prima partita e vorrò essere in campo». L’attesa è stata talmente lunga da non potersi rilassare. E questi sono giorni in cui anche i calciatori, dopo lo stress provocato dall’isolamento domiciliare, devono affrontare tematiche più impegnative e relative ai contratti. Acerbi è un rappresentante dell’Associazione Calciatori. La Lazio e Lotito stanno trovando l’intesa su stipendi e premi relativi alla stagione sospesa. Non ci sono tensioni e il Re Leone lo ha voluto sottolineare con la consueta chiarezza. «Confronto con Lotito? Nei giorni scorsi è andato in scena un semplice colloquio con il presidente dopo due mesi e mezzo che non ci vedevamo, Lotito ha salutato tutta la squadra, è stata una chiacchierata in famiglia, a 360 gradi. Sono stati toccati tanti argomenti dagli obiettivi stagionali agli stipendi, è stata una conversazione tra persone mature. Ho letto alcune notizie false (si riferisce ad alcuni media e non al nostro giornale, ndr) e mi ha dato molto fastidio: le cose dello spogliatoio devono rimanere nello spogliatoio».
AMBIZIONI. Convivere con il virus diventerà una necessità nei prossimi mesi. La ripartenza sarà condizionata. «Il calcio è la nostra passione e anche il mio lavoro, lo stop era inevitabile considerando la pandemia: ora per fortuna i dati sono in progresso. Mi sono mancati i compagni, l’adrenalina, il campo: sta tornando la normalità, speriamo tutto proceda per il meglio. Con questo virus, nessuno può darci una sicurezza totale, ma è giusto ripartire. Il calcio è un’industria e la prima passione al mondo». Il mantra della Lazio ora diventerà ripartire con lo stesso entusiasmo. Lo scudetto resta nei pensieri del gruppo di Inzaghi. «Alla ripresa dovremo fare il meglio che possiamo, le motivazioni sono intatte, stiamo bene, speriamo di compiere qualcosa di grandioso. Vogliamo riprendere il campionato per continuare a puntare ad un obiettivo importante. Negli scorsi mesi abbiamo compiuto una scalata al vertice attraverso prestazioni di livello, dobbiamo riprendere da dove avevamo interrotto. Vedremo come riprenderà il campionato, ma io sono fiducioso». A porte chiuse mancheranno l’affetto e l’entusiasmo del popolo biancoceleste. Si erano trasformati in un fattore tra dicembre e febbraio. «Per noi ora l’importante è ripartire, certo i nostri tifosi hanno rappresentato una marcia in più, specialmente fuori casa. Dovremo abituarci a giocare nel silenzio, anche il tifo a sfavore rappresenta l’essenza del calcio». Inzaghi, durante l’isolamento, ha coccolato a distanza la Lazio. «Il mister ci è stato sempre vicino, ha sentito tutti, non ci ha mai trascurato, l’unico stress era la quarantena, ma ci siamo allenati bene per due mesi a casa e ci siamo ritrovati a Formello in buone condizioni di forma».
«Sarà strano, forse più triste senza tifosi ma in Bundesliga ho visto buon ritmo»
«Con Lotito c’è stato un colloquio maturo abbiamo parlato di stipendi e obiettivi»