Spadafora ammorbidito grazie a Conte
Dietro la svolta l’intervento del premier che stava per prendere in mano il dossier Non è più necessario il summit con il capo del governo. E il ministro studia la maxi-riforma dello sport
Bisogna ammettere che Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, quando si sente chiuso all’angolo non si limita a tentare di sgusciarne via. Porta il jab e risponde ai colpi. Ieri si è piazzato quasi un’oretta davanti alla telecamera per una diretta sul suo profilo Facebook, ha garantito che il denaro promesso ai collaboratori sportivi per contrastare le conseguenze dell’emergenza sanitaria è in arrivo e sull’abbrivio ha sparato uno dei dardi verbali che gli procurano l’ammirazione di alcuni e l’antipatia di altri. Ha detto: «Un appello al parlamento. Noi siamo riusciti a mettere mezzo miliardo. Ora le forze politiche che spesso in audizione, tutte da destra a sinistra, dichiarano di amare il mondo dello sport, hanno la possibilità di contribuire a migliorare il decreto».
Ce l’aveva lì, in bilico sul sorriso appuntito, e l’ha tirata fuori. Il suo atteggiamento prudente nei confronti della ripartenza del calcio professionistico, ma pure stizzoso nei confronti di chi quella ripartenza auspica e sostiene, gli hanno procurato sarcasmo dall’opposizione, critiche dalla maggioranza e fuoco amico persino dall’interno del Movimento 5 Stelle. Adesso il suo atteggiamento sembra davvero cambiato. Anche se neppure ieri ha mancato di ribadire che si procede sì ma su terreno infido. «Per disputare le partitelle bisogna aspettare almeno fino all’inizio di giugno, pazientate ancora un po’». Parlava di allenamenti di sport di squadra in generale e di pallavolo in particolare, ma l’eco di ciò che dice il ministro risuona dove smania il calcio.
E’ comunque lampante che siamo passati dalla chiusura perlomeno alla condiscendenza, dal dettato alla discussione. Dopo il consenso del comitato tecnico-scientifico governativo alla nuova versione del protocollo per la ripresa degli allenamenti collettivi, è arrivata subito la chiamata per il presidente federale Gabriele Gravina, per il numero uno della lega Paolo Dal Pino, per i rappresentati dei calciatori e dei medici eccetera a una riunione programmata per giovedì 28 maggio alle 15. Scopo: decidere se e quando potrà ripartire il campionato di Serie A (ed eventualmente gli altri). Contemporaneamente, di rinvio in rinvio è andato nebulizzandosi l’altro incontro determinante che si sarebbe dovuto tenere di qui a poco e poi di qui a un altro poco, nella fase in cui Spadafora faceva da sentinella e non consentiva alcun passo in avanti. Quello tra i vertici del calcio e il primo ministro Giuseppe Conte.
Il capo del governo non ha quindi preso in mano il dossier calcio. Ma ha lasciato capire a Spadafora che lo avrebbe fatto se il ministro fosse andato troppo oltre con la linea dell’intransigenza. Fino a ieri Conte faceva anche i conti con la grana della mozione di sfiducia a Bonafede (oltre a tutti gli altri problemi di questi tempi drammatici), figuriamoci se poteva permettere che si formassero ulteriori crepe nel governo intorno alle questioni del calcio. E allora Spadafora, che possiede orgoglio ma pure senso della misura, ha preso atto di quanto la mancanza di dialogo tra lui e la Serie A stesse assumendo i contorni di un caso politico. Grazie alla lenta ma significativa ritirata dell’epidemia, esistevano i margini per una trattativa. Che non si è conclusa e continua a essere tesa, però procede.
Così Spadafora può occuparsi con maggiore serenità delle questioni che più gli stanno a cuore, e non a torto. «Tutti i collaboratori sportivi avranno il bonus di marzo, aprile e maggio. Spero che i soldi arrivino a Sport e Salute entro la settimana prossima. Per i biglietti degli eventi cancellati basterà fare richiesta di rimborso a chi ha emesso il ticket e si otterrà il voucher per il riutilizzo. E dopo l’emergenza il mio primo impegno sarà mettere mano a una riforma vera del mondo dello sport. Mi meraviglio che negli anni precedenti tante situazioni non siano state affrontate». Magari entreremo in un mondo nuovo, ma nell’attesa non sarebbe male rimettere in moto quello vecchio.
Via libera ai voucher per riutilizzare i biglietti degli eventi cancellati