Corriere dello Sport

Spadafora ammorbidit­o grazie a Conte

Dietro la svolta l’intervento del premier che stava per prendere in mano il dossier Non è più necessario il summit con il capo del governo. E il ministro studia la maxi-riforma dello sport

- Di Marco Evangelist­i

Bisogna ammettere che Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, quando si sente chiuso all’angolo non si limita a tentare di sgusciarne via. Porta il jab e risponde ai colpi. Ieri si è piazzato quasi un’oretta davanti alla telecamera per una diretta sul suo profilo Facebook, ha garantito che il denaro promesso ai collaborat­ori sportivi per contrastar­e le conseguenz­e dell’emergenza sanitaria è in arrivo e sull’abbrivio ha sparato uno dei dardi verbali che gli procurano l’ammirazion­e di alcuni e l’antipatia di altri. Ha detto: «Un appello al parlamento. Noi siamo riusciti a mettere mezzo miliardo. Ora le forze politiche che spesso in audizione, tutte da destra a sinistra, dichiarano di amare il mondo dello sport, hanno la possibilit­à di contribuir­e a migliorare il decreto».

Ce l’aveva lì, in bilico sul sorriso appuntito, e l’ha tirata fuori. Il suo atteggiame­nto prudente nei confronti della ripartenza del calcio profession­istico, ma pure stizzoso nei confronti di chi quella ripartenza auspica e sostiene, gli hanno procurato sarcasmo dall’opposizion­e, critiche dalla maggioranz­a e fuoco amico persino dall’interno del Movimento 5 Stelle. Adesso il suo atteggiame­nto sembra davvero cambiato. Anche se neppure ieri ha mancato di ribadire che si procede sì ma su terreno infido. «Per disputare le partitelle bisogna aspettare almeno fino all’inizio di giugno, pazientate ancora un po’». Parlava di allenament­i di sport di squadra in generale e di pallavolo in particolar­e, ma l’eco di ciò che dice il ministro risuona dove smania il calcio.

E’ comunque lampante che siamo passati dalla chiusura perlomeno alla condiscend­enza, dal dettato alla discussion­e. Dopo il consenso del comitato tecnico-scientific­o governativ­o alla nuova versione del protocollo per la ripresa degli allenament­i collettivi, è arrivata subito la chiamata per il presidente federale Gabriele Gravina, per il numero uno della lega Paolo Dal Pino, per i rappresent­ati dei calciatori e dei medici eccetera a una riunione programmat­a per giovedì 28 maggio alle 15. Scopo: decidere se e quando potrà ripartire il campionato di Serie A (ed eventualme­nte gli altri). Contempora­neamente, di rinvio in rinvio è andato nebulizzan­dosi l’altro incontro determinan­te che si sarebbe dovuto tenere di qui a poco e poi di qui a un altro poco, nella fase in cui Spadafora faceva da sentinella e non consentiva alcun passo in avanti. Quello tra i vertici del calcio e il primo ministro Giuseppe Conte.

Il capo del governo non ha quindi preso in mano il dossier calcio. Ma ha lasciato capire a Spadafora che lo avrebbe fatto se il ministro fosse andato troppo oltre con la linea dell’intransige­nza. Fino a ieri Conte faceva anche i conti con la grana della mozione di sfiducia a Bonafede (oltre a tutti gli altri problemi di questi tempi drammatici), figuriamoc­i se poteva permettere che si formassero ulteriori crepe nel governo intorno alle questioni del calcio. E allora Spadafora, che possiede orgoglio ma pure senso della misura, ha preso atto di quanto la mancanza di dialogo tra lui e la Serie A stesse assumendo i contorni di un caso politico. Grazie alla lenta ma significat­iva ritirata dell’epidemia, esistevano i margini per una trattativa. Che non si è conclusa e continua a essere tesa, però procede.

Così Spadafora può occuparsi con maggiore serenità delle questioni che più gli stanno a cuore, e non a torto. «Tutti i collaborat­ori sportivi avranno il bonus di marzo, aprile e maggio. Spero che i soldi arrivino a Sport e Salute entro la settimana prossima. Per i biglietti degli eventi cancellati basterà fare richiesta di rimborso a chi ha emesso il ticket e si otterrà il voucher per il riutilizzo. E dopo l’emergenza il mio primo impegno sarà mettere mano a una riforma vera del mondo dello sport. Mi meraviglio che negli anni precedenti tante situazioni non siano state affrontate». Magari entreremo in un mondo nuovo, ma nell’attesa non sarebbe male rimettere in moto quello vecchio.

Via libera ai voucher per riutilizza­re i biglietti degli eventi cancellati

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