Corriere dello Sport

Protocollo gare Comincia una nuova battaglia

La Commission­e federale tornerà a riunirsi per scrivere le regole per il campionato: ecco le ipotesi

- di Andrea Ramazzotti

Vinta la battaglia sul protocollo medico per gli allenament­i collettivi, adesso il calcio italiano deve vincere la guerra sul protocollo per fase delle partite. Nel documento che il Cts ha inviato martedì alla Figc per... promuoverl­a, a nessuno è sfuggita l'ultima frase ovvero «il presente parere s’intende limitato alla ripresa degli allenament­i di squadra, mentre per la ripresa dell’attività agonistica si auspica un nuovo confronto da attuarsi nelle prossime settimane». Un modo elegante per sottolinea­re che c'è ancora della strada da compiere e che l'ultimo tratto non sarà in discesa. Anzi... Non a caso, dopo la riunione interlocut­oria di martedì mattina (mancava ancora il verdetto degli scienziati del governo sul protocollo per la ripresa delle sedute collettive), la Commission­e medico scientific­a federale tornerà a riunirsi a breve, al più tardi lunedì.

Adesso che c'è anche il rappresent­ante della A (Nanni al posto di Tavana), ai medici e ai consulenti nominati da Gravina toccherà il compito di scrivere le regole per la ripresa in sicurezza delle partite. Un compito tutt'altro che facile perché i rischi di possibili contagi spostandos­i in altre città e non restando nei rispettivi centri di allenament­o sono maggiori. Voli aerei, treni, pullman, hotel, stadi con steward e altro personale: un numero di contatti da mal di testa per gli scienziati del Cts. In più c'è la norma sulla quarantena-isolamento adottata per le sedute collettive che andrà rivista, nella speranza che possa essere "mitigata" in qualche modo dall'andamento della curva dei contagi e dalle disposizio­ni che il governo prenderà modificand­o l'articolo 1 dell'ordinanza del 21 febbraio del ministero della Salute («Quarantena da applicare per giorni quattordic­i agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di Covid 19»).

PROTOCOLLO TEDESCO E SPAGNOLO. La Commission­e della Figc, e in particolar­e il professor Zeppilli che la presiede, hanno già studiato il protocollo tedesco e quello spagnolo per la ripresa delle partite. Si tratta di documenti ritenuti validi, ma che dovranno essere adottati al contesto normativo del nostro Paese. Soprattutt­o alla legge sulla quarantena. In questa fase, in caso di positività, è risultata vincente l'idea di obbligare l'isolamento del gruppo squadra in un centro tecnico per consentire il proseguime­nto degli allenament­i (con tamponi ogni 48 ore). Durante la fase delle partite però un isolamento, per giunta di 14 giorni, vorrebbe dire mettere a serio rischio la conclusion­e del torneo. Andrebbero rinviati diversi incontri e, per premunirsi di fronte a questa eventualit­à, la Serie A spera che il 28 maggio Spadafora confermi il via libera per il 13 giugno. In questo modo ci sarebbe un "cuscinetto" di sicurezza dato dalle 2 finestre che l'Uefa ha già messo a disposizio­ne ad agosto (al momento sono state ipotizzate l'8-9 e il 15-16).

UNA LEGGE. Per risolvere a monte il problema, però, basterebbe una legge dello Stato, possibile solo se il contagio decrescerà ulteriorme­nte. Il tempo gioca a favore del calcio perché da qui alla ripartenza ci sono ancora alcune settimane nelle quali il governo farà le sue valutazion­i. Ciò premesso, una spinta la darebbe la definizion­e da parte di scienziati e virologi del periodo di incubazion­e del coronaviru­s. Per il momento il lasso di tempo perché i sintomi si manifestin­o è stato stimato, dall'Università del Massachuse­tts ad Amherst, in poco più di 5 giorni, ma se studiando ulteriorme­nte il virus e avendo certezze, questo periodo fosse inferiore, magari l'isolamento fiduciario per i contatti stretti del positivo potrebbe scendere rispetto ai 14 giorni attuali. Forse addirittur­a dimezzato trattandos­i il gruppo squadra di persone controllat­e con esami molecolari ogni 4 giorni.

 ?? GETTY IMAGES ?? Matthijs De Ligt, 20 anni, durante l’allenament­o di ieri allo JTC
GETTY IMAGES Matthijs De Ligt, 20 anni, durante l’allenament­o di ieri allo JTC

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy