Corriere dello Sport

Olympiasta­dion, piano per farlo diventare anche un Lunapark

|UN PROGETTO CONTESTATO ALLA VIGILIA DEL DERBY TRA HERTHA E L’UNION

- Di Enzo Piergianni

All’ombra del malessere nazionale per la minaccia della pandemia, una scaltra manovra immobiliar­e ha preso di mira il monumental­e Olympiasta­dion di impronta hitleriana, in cui domani sera è in programma il primo derby a porte chiuse tra l’Hertha e l’Union. In futuro, le gradinate potrebbero restare deserte anche quando il virus sarà stato debellato. Infatti è allo studio il progetto di trasformar­e il colosso (77mila posti) in un gigantesco Lunapark commercial­e per lo svago e lo shopping dei berlinesi e dei turisti in visita nella capitale.

L’idea del socialista Strieder è quella di cancellare l’impronta nazista dell’impianto

PESANTE EREDITA’. La metamorfos­i è un‘idea del socialista Peter Strieder, ex assessore all’Urbanistic­a, che fa leva sull’opportunit­à di denazifica­re lo stadio fatto edificare da Adolf Hitler per le Olimpiadi del 1936. Fu la massima ribalta sportiva della propaganda nazista, ma la prima grande opera del Führer (costata 42 milioni di „Reichsmark“, circa 188 milioni di euro) venne traghettat­a senza problemi nel dopoguerra. I mondiali di calcio in Germania nel 1974 e poi nel 2006 furono l’occasione per ammodernar­e il complesso, che comprende anche un piazzale enorme, il Maifeld“, usato all'epoca per le adunate dei seguaci hitleriani. Tuttavia l’estetica originale non è stata mai snaturata, anzi finora ha avuto sempre tutela in nome della protezione dei beni culturali. «Un impiego razionale dell’area olimpica e la sua riconversi­one per il tempo libero non può essere ostacolata dalla difesa dei beni culturali - spiega Strieder -. Non dobbiamo coltivare l’estetica nazista». Strano che la matrice politica dell’Olympiasta­dion non lo abbia turbato quando era assessore (dal 1996 al 2004).

RETROSCENA. Di fatto, anche se Strieder lo nega, il pensioname­nto a scoppio molto ritardato del palco di Hitler è un formidabil­e assist per il progetto dell’Hertha Berlino di costruirsi uno stadio di proprietà per 55.000 spettatori con un investimen­to di 250 milioni. Già uscito il manifesto con la data di inaugurazi­one: 25 luglio 2025. Il tempo rischia di scorrere invano perchè i custodi del patrimonio culturale della capitale, governata da una giunta di sinistra con gli ex comunisti della Linke, non intendono affatto cancellare il passato. «L’area degli impianti olimpici è un monumento che soddisfa i criteri per la tutela dei beni culturali - ha tagliato corto un portavoce della giunta -. Costanteme­nte vengono effettuati i lavori per mantenere lo stadio in linea con i requisiti sportivi».

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Il difensore slovacco, Pekarik 33 anni, dell'Hertha Berlino è considerat­o uno dei migliori giocatori della Slovacchia
Peter Pekarik Il difensore slovacco, Pekarik 33 anni, dell'Hertha Berlino è considerat­o uno dei migliori giocatori della Slovacchia
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LAPRESSE L'Olympiasta­dion di Berlino
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