Aganzo: Non mi dimetto dalla carica
BARCELLONA - Lo scorso 12 maggio l'accusa infamante di corruzione, poi, nel fine settimana, la riunione piuttosto movimentata, in cui ha resistito strenuamente agli assalti degli oppositori, per rafforzare ulteriormente la sua posizione all'interno del sindacato, attraverso la nomina di due nuovi membri della Giunta direttiva che hanno sostituito i fuorusciti Juan Mata e David De Gea. E ora, David Aganzo ci mette anche la faccia, convocando una conferenza stampa, in fretta e furia, per mettere i puntini sulle i. «Non mi dimetto», la prima dichiarazione del presidente dell'Assocalciatori. «Sono stato accusato personalmente e, insieme a me, è stata accusata l'intera associazione di presunti delitti che sono assolutamente inesistenti», il contrattacco del rappresentante dei calciatori. «Da quando sono presidente ho ricevuto già diverse denunce e i tribunali mi hanno sempre dato ragione. Non sono mai stato condannato, né in questo momento sono formalmente accusato davanti alla giustizia».
IL RIVALE. L'orgogliosa reazione di Aganzo, però, non pare bloccare il proposito della fazione ostile, all'interno del sindacato, di portare avanti la mozione di sfiducia nei confronti del numero uno, per schiodarlo dalla poltrona ben prima della prossima primavera, quando scadrà il suo mandato. «Mi pare comprensibile che chi ambisce al mio posto faccia le sue mosse», l'ironica lettura di Aganzo, che a quanto sembra dovrà vedersela con l'autorevole concorrenza di Fernando Morientes. «I calciatori, comunque, sanno la verità, come sanno chi c'è dietro a queste manovre. Nessun capitano ha chiesto le mie dimissioni». Intanto la giustizia prosegue le sue indagini per verificare quanto ci sia di vero nella confessione di Antonio Saiz Checa, che si era autodenunciato per aver consegnato a un funzionario pubblico, per conto dello stesso Aganzo, 3mila euro col fine di ottenere documentazione fiscale riservata realtiva al sindacato concorrente.