«Meglio un torneo a 22»
La decisione di fermare i campionati, lo scorso aprile, ha trovato i consensi di chi tutto sommato ne ha beneficiato con piazzamenti europei o salvezze insperate. Il PSG ha vinto il suo 9° titolo di campione di Francia con 11 partite ancora da giocare, il Marsiglia è andato in Champions, così come il Lilla, che dovrà passare però per i preliminari, a meno che una squadra già qualificata per la Champions non vinca l’Europa League. Poi, però, ci sono le retrocesse: il Tolosa, già spacciato prima che si sospendesse il campionato alla 28ª giornata e l’Amiens, che aveva solo 4 punti di distacco dalla zona salvezza. A loro è andata decisamente peggio. Infine ci sono i neutrali, quelli che non hanno o non avevano nulla da guadagnare, ma sono guidati esclusivamente da un senso di giustizia sportiva dalla quale non possono prescindere.
INGIUSTIZIA. È il caso di Alain
Boghossian, campione del Mondo con la Francia nel 1998, ma un ampio passato in Serie A tra Napoli, la squadra che nel’94 lo strappò al Marsiglia, poi Sampdoria e Parma, con la quale ha vinto una Coppa Uefa, due volte la Coppa Italia e la Supercoppa italiana. «La decisione di sospendere il campionato francese è stata frettolosa - ha detto l’ex centrocampista a Radio Marte nel corso di “Marte Sport Live” -. Mancavano 10 giornate e 30 punti in palio, alcune squadre sono state penalizzate». Boghossian ha sposato in pieno la petizione dell’Amiens, che ha appoggiato pubblicamente nelle scorse settimane. «Sarebbe forse il caso di ripartire l’anno prossimo con 22 squadre» ha ribadito. Una soluzione che il consiglio di Lega francese non sembra proprio voler adottare, nonostante le gravi perdite per le società, stimabili in circa 500 milioni, addirittura 900 secondo il presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, tra i più accesi sostenitori per la ripresa del campionato. La sua squadra, settima, è stata esclusa dalle coppe europee. Potrebbe rientrarci solo nel caso in cui vinca la Champions o la Coppa di Lega, ad agosto, in finale con il Paris Saint-Germain.
«La sospensione del campionato ha penalizzato diverse società»