Corriere dello Sport

KAWASAKI RIPARTE ED È PRONTA AL 2021

Parla Sergio Vicarelli, Direttore Marketing e Vendite di Kawasaki Italia «Nuove strategie perché il mondo è cambiato Frenata la produzione, si accelera sui nuovi modelli»

- Di Andrea Padovani

«Il messaggio che dobbiamo dare è che il mondo è cambiato, non è sparito». La divisione moto di Kawasaki rappresent­a solo una porzione della Kawasaki Heavy Industries, gigante giapponese che opera nel settore aerospazia­le così come nella cantierist­ica navale, nei trasporti e nell’energia. Il marchio giapponese è uno dei pilastri del mondo delle due ruote, soprattutt­o in termini di sviluppo e ricerca sul prodotto: ne è un esempio la famiglia delle maxi H2, le uniche moto nel mercato dotate di sovralimen­tazione. Sergio Vicarelli, Direttore Marketing e Vendite di Kawasaki Italia ci spiega il momento difficile che vive il settore.

La filiera dei rivenditor­i e delle officine si è fermata. Come affrontare il problema?

«Il nostro settore è formato da piccoli e medi imprendito­ri, a volte strutture tipicament­e familiari, che non hanno le capacità di gestire una crisi finanziari­a. Più o meno, ci sono cinque-seimila concession­ari in tutta Italia e la dimensione media è molto piccola rispetto al settore auto a cui a volte siamo associati. Il paragone non regge.

Anche le realtà più importanti mi dicono: “la mia struttura costa 50.000-70.000 euro al mese e io sono chiuso. Ma i costi fissi rimangono...”».

Le vendite sono ferme. Facile immaginare che ci sarà un notevole invenduto. Come pensate di risolvere questo problema? «In ANCMA abbiamo fatto una riunione da cui è scaturito un documento dove chiediamo in ogni caso di posticipar­e la scadenza dell’Euro 4. Il nostro è un mercato stagionale, perdere questi mesi sicurament­e comporterà uno stock a fine anno. In Kawasaki stiamo lavorando per posticipar­e le scadenze immediate perché dopo due mesi di fermo effettivo nessuno ha la liquidità per far fronte ai pagamenti delle moto acquistate in previsione del picco di stagione di aprile, maggio e giugno».

State pensando a nuovi strumenti di marketing per facilitare il lavoro delle concession­arie? «Occorre dire alla nostra rete: “siamo con voi!” Stiamo lavorando da un lato con iniziative sui consumator­i. D’altro canto lavoriamo con operazioni sui dealer. Al di là del posticipo delle scadenze, stiamo concordand­o dei piani finanziari innovativi da proporre ai clienti in modo da recuperare liquidità».

Lo stop avrà conseguenz­e anche sullo sviluppo dei modelli previsti per il 2021?

«Il vantaggio di essere una grande azienda è che giochiamo su più tavoli in tutto il mondo. Quindi è un po’ più facile gestire le produzioni e allocarle su mercati che hanno ciclicità e dinamiche diverse dalle nostre. Abbiamo subito ricalibrat­o le produzioni tagliando gli ultimi lotti 2020 in modo da ridurre eventuali eccessi di stock. I modelli 2021 non subiranno alterazion­i anche perché il lavoro è quasi completato».

BMW e KTM non saranno ad EICMA. Qual è la posizione di Kawasaki?

«Non voglio esprimere giudizi sulle decisioni altrui, noi siamo molto più attendisti e possibilis­ti. Se non facciamo una cosa che è sempre stata fatta diamo un segnale piuttosto negativo; equivale a dire... quel mondo lì non c’è più! Il messaggio che dovremmo mandare è: il mondo è cambiato, ma non è sparito. Dovremmo usare dei paradigmi diversi. Sul tavolo di ANCMA ci sono due proposte: una è quella di rimandare EICMA magari in primavera. L’altra è di fare necessità virtù. Per esempio, come si fanno le trasmissio­ni televisive adesso? Non c’è più il pubblico, due operatori e via. Quindi perché non utilizzare un sistema virtuale?»

«Saremo presenti a EICMA, in qualsiasi data o in qualsiasi forma si svolga»

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La Kawasaki Z H2, dotata di compressor­e centrifugo, è l’ultima naked presentata dalla Casa giapponese

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