Corriere dello Sport

«Il prestito aiuta l’automotive dell’Italia»

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Continuano le polemiche sulla richiesta di FCA Italia per una linea di credito di 6,3 miliardi con garanzia statale (all'80%) da una società di Cassa Depositi e Prestiti. Ieri John Elkann, all'Assemblea di Exor, la holding di famiglia di cui è Presidente, ha precisato i termini della questione negando il legame tra prestito e dividendo previsto dall'accordo con PSA: «Il dividendo con PSA di 5,5 miliardi fa parte degli accordi scritti sulla pietra che sono vincolanti. Sul prestito abbiamo fatto un comunicato stampa molto chiaro: è disegnato per aiutare il settore automotive in Italia. Intesa Sanpaolo ci sta lavorando. Ci sono colloqui in corso, porta benefici al settore ed è coerente con quanto sta accadendo in altri Paesi» (gli aiuti già stanziati dal Governo francese per la Renault: 5 miliardi ndr). Tornando alla fusione con PSA: «I lavori stanno proseguend­o secondo i piani e nei tempi previsti. La ragione strategica di questa fusione tra le società e i loro dipendenti è più forte che mai. L'emergenza Covid non ha certo reso le cose più facili per l'industria dell'auto. Ma forse ne ha reso alcune più chiare. Siamo all'inizio di una nuova era di innovazion­e, dovuto alla tripla rivoluzion­e dell'auto connessa, pulita e autonoma: le imprese e i Paesi che agiranno con più decisione oggi per cogliere le opportunit­à di questa rivoluzion­e avranno successo». Indiscrezi­oni vogliono il Governo impegnato a chiedere a FCA ulteriori garanzie tra cui il blocco del dividendo fino a tutto il 2021.

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