Laboratorio unico anti-Coronavirus Ma sulla quarantena c’è da lavorare
La Federcalcio sempre più vicina a centralizzare i controlli La Zampa: «I 14 giorni restano»
La Figc sta facendo passi in avanti per centralizzare il controllo dei tamponi ed è vicina a individuare il famoso "ente terzo" (Synlab favorito) che farà i controlli a tutte le formazioni di A e B. Parallelamente, però, va avanti la "battaglia" per ammorbidire la quarantena. Le possibilità di successo in quest'ultimo caso non sono alte, e le dichiarazioni di ieri del sottosegretario alla salute, Sandra Zampa, non aiutano, ma la Federcalcio va avanti per la sua strada e ci crede.
TAMPONI CENTRALIZZATI. In via Allegri da tempo hanno in mente di centralizzazione i tamponi e adesso l'obiettivo pare assai più vicino. Synlab, nato nel 2016 dalla fusione di due aziende leader in Europa nel settore delle analisi di laboratorio, Labco e Synlab, è il principale candidato perché è probabilmente il più grande gruppo europeo di diagnostica medica: ha punti di prelievo e poliambulatoriali in tutta Italia e tutte le squadre di Serie A e B sarebbero "coperte" con controlli nei rispettivi centri tecnici. La banca dati di Synlab sarebbe una garanzia e soprattutto sarebbe abbattuto il rischio dei tamponi... ad orologeria di presidenti furbetti. Ecco perché la Figc sta insistendo su questo aspetto.
LA ZAMPA... TA. Ed eccoci alla quarantena che il Cts non intende ammorbidire. La conferma è arrivata ieri dal sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, che, dopo aver parlato della riapertura degli stadi («Piacerebbe anche a me e ci si può lavorare sopra»), ha affrontato il tema a "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento. «Non mi risulta che possa esserci un allentamento sui 14 giorni di quarantena per il gruppo squadra in caso di una positività e non credo che se ne sia discusso con il Cts. Magari ci può essere un confronto perché la vita sta tornando alla normalità, ma non dimentichiamoci che ci sono casi di Covid che si manifestano dopo 12-13 giorni dall'avvio dell'autoisolamento. Una disparità di trattamento con gli altri cittadini aprirebbe molte questioni ed esporrebbe a un rischio ulteriore tutti i non contagiati. Sarebbe una cosa dannosa anche per i giocatori. Perché i calciatori non si ammalino, bisogna che si comportino in modo virtuosissimo. Non hanno davanti tanti mesi di campionato e avere un rigore estremo è obbligatorio». Gravina però si tiene una porta aperta: «Dobbiamo avere un confronto molto serrato con i ministri Spadafora e Speranza e con la nostra Commissione medico scientifica: io non so se sarà possibile attenuare la quarantena ma riteniamo che ci possano essere delle condizioni che comunque non impediscano al nostro campionato di andare avanti».
TRE TAMPONI. Che tipo di proposte può portare la Figc al ministro della salute Speranza e al Cts? L'idea è sempre quella di sottoporre il gruppo squadra dell'eventuale positivo a 3 tamponi consecutivi, uno ogni 48 ore, e se tutti i test molecolari saranno negativi, consentire di giocare. Così verrebbero perse 2 partite, non di più. Certo con questa formula il rischio di contagio non sarebbe zero e quindi al momento è complicato pensare che il Cts possa dire di sì. Gli esperti della Federcalcio però sottolineano anche che studi recenti hanno certificato la minor carica infettiva degli "asintomatici" rispetto ai Covid+ (è inferiore di due terzi). Se anche un asintomatico riuscisse a "nascondersi" in un gruppo squadra dopo 3 tamponi di fila e un sierologico ogni 10 giorni, i pericoli sarebbero pochi anche per gli avversari. Pochi, ma non zero. Basterà per strappare l'ok? L'alternativa è attendere che il Cts arrivi a un ammorbidimento da solo ovvero valutando la curva dei contagiati. Il rischio di ripartire e di doversi fermare subito, però, sarebbe concreto. La prossima settimana la Figc farà un nuovo tentativo. Riuscirà a spuntarla?
Gravina non vuole mollare: «Avremo un confronto». Resta l’idea dei 3 tamponi