«Prima il calcio Niente furbizie»
Stirpe: Ha prevalso il buon senso Riforme? Più peso e risorse alla B
ROMA - «Ha prevalso il buon senso e i campionati si chiuderanno nel rispetto del risultato del campo e del merito sportivo. Noi chiedevamo esattamente questo epilogo dopo un periodo tormentato per il calcio italiano e per il Paese». Ha commentato con queste parole le decisioni del Consiglio Federale il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe che aveva avuto un ruolo importante nel contrastare l’iniziativa dei club di Serie A anticipando che non si sarebbe rassegnato in ogni caso al blocco delle promozioni, annunciando azioni risarcitorie prima di abbandonare il calcio. Invece, si va avanti magari confidando che non ci siano altre furberie d’ora in poi e che a prevalere possano essere gli interessi di tutte le componenti e di tutte le Leghe per il bene del movimento. «Se qualche società nascondesse un positivo, per farlo emergere nel momento propizio ai propri disegni sarebbe evidente che ci troveremmo di fronte a delinquenti - ha dichiarato il patron frusinate prima della conclusione del CF -. E ovviamente a quel punto non potrebbero far nulla né Malagò né Gravina, ma bisognerebbe rivolgersi alla magistratura ordinaria».
IL FUTURO DELLA B. Adesso toccherà a Nesta attestare la forza di un Frosnone che aveva perso il secondo posto in classifica proprio con l’ultima gara persa in casa contro la Cremonese con gli spalti vuoti, un match che secondo Stirpe non si sarebbe dovuha to giocare proprio per l’eplosione dell’emergenza sanitaria. «Certo adesso bisogna giocare e costruire questa parte finale della stagione augurandoci di portarla a termine nel migliore dei modi possibili. Se mi sento poco tutelato come presidente di Serie B? Il presidente Gravina e la Figc mi sembra evidente che abbiano tutelato tutti.
Il vero problema è piuttosto la rilevanza che viene data ai cadetti dal sistema - sottolinea ancora il massimo dirigente giallazzurro -. Siamo abituati ad avere scarsa considerazione come categoria e questo non va bene perché questo campionato rappresenta una parte importante del nostro Paese. Invece in Consiglio federale è tutto sbilanciato: se partiamo dalle risorse, le squadre di B ne ricevono solo il 6%, in Germania il 20%, oltre a un paracadute per l’emergenza. Qui c’è un sistema in cui il più forte tende a sbranare il più debole», ha rimarcato Stirpe lanciando un messaggio inequivocabile. «Una B a due gironi? Il calcio professionistico non può assorbire più di 72 squadre. Dopo questa crisi devastante non ne reggerebbe più di 50. Ma proprio in vista delle auspicabili riforme bisognerà tenere conto di tutto ciò e agire di conseguenza».