Corriere dello Sport

La favola del Saarbrücke­n già storia in palio la finale all’Olympiasta­dion

Mai nella storia della competizio­ne una formazione di quarta divisione era arrivata così avanti. Il tecnico: «Conosciamo il Bayer meglio delle loro mamme»

- Di Enzo Piergianni

«Un’impresa per la storia»: Lukas Kwasnioki (38 anni) allenatore del Saarbrücke­n, improvvisa­mente è inondato dai riflettori della notorietà, in Germania e all’estero. Non era mai accaduto nella storia della Coppa di Germania che una squadra di Quarta Divisione entrasse in campo nelle semifinali. Questo onore lo ha meritato il Saarbrücke­n che stasera contende al Bayer Leverkusen la qualificaz­ione alla finale della competizio­ne amatissima in Germania, il 4 luglio all’Olympiasta­dion di Berlino.

La pandemia ha sconvolto il calendario del torneo, ma non la sua importanza. I cancelli saranno sbarrati al pubblico, tuttavia la telecronac­a in chiaro dell’emittenza pubblica (Ard/ Zdf) garantisce un pienone di audience. Tanto più per questa sfida apparentem­ente assurda, tra Davide (valore di mercato quattro milioni) e Golia (383 milioni).

ONESTÀ. «Anche se faremo la migliore prestazion­e della nostra vita, avremo bisogno che la Dea bendata faccia sbagliare la mira agli attaccanti del Bayer Leverkusen», il realismo di Kwasnioki confina con l’illusorio. I suoi ragazzi guidano il girone sud-ovest, uno dei cinque raggruppam­enti della “Regionalli­ga”. Ma il loro campionato è stato fermato il 7 marzo a causa del Covid-19. Diversamen­te dalla Bundesliga di Serie A e B, che sono competenza della Lega (Dfl) la Quarta Divisione, organizzat­a dalla Federcalci­o (Dfb) non è ancora ricomincia­ta. I semifinali­sti di Leverkusen sono tornati in campo a metà maggio e hanno nelle gambe già cinque partite (tre vittorie, due sconfitte, quinto posto alla pari del Borussia Mönchengla­dbach in zona Champions).

LE PAROLE. «Certo, la mancanza di ritmo agonistico non può giovarci - ammette Kwasnioki - Però, dal momento del sorteggio, abbiamo in testa solo i nostri avversari di Coppa. Abbiamo avuto tutto il tempo di studiarli a fondo. Li conosciamo meglio della loro mamma». Kwasnioki è tedesco con radici polacche, portato in Germania nel 1988 dai genitori. La rottura dei tendini della caviglie ha interrotto prematuram­ente la sua carriera di giocatore (anche nella Germania Under 16 e 18).

In ambito regionale ha fatto strada come tecnico e dal 1° gennaio è al timone del Saarbrücke­n. Il contratto prevede la conferma in caso di promozione in Serie C, ormai sicura. Il Bayer Leverkusen è il terzo antagonist­a della Bundesliga, dopo il Colonia e il Fortuna Düsseldorf eliminati nei sedicesimi (3-2) e nei quarti di finale (ai rigori). Lo stadio di casa è inagibile per ristruttur­azione, per cui si gioca a Völklingen.

IL SOSTEGNO CHE NON C’È. «Ci mancherà la spinta dei nostri tifosi, decisiva per arrivare in semifinale», si dispiace Kwasnioki. Il Bayern Leverkusen insegue la terza finale di Coppa dopo quelle perse nel 2002 e 2009. Peter Bosz non rischierà Havertz, dopo averlo lasciato fuori per precauzion­e sabato in campionato nella partita vinta 4-2 dal Bayern. Spera di averlo a disposizio­ne nella finale di Coppa, per la rivincita con Flick che domani incontra l’Eintracht Francofort­e nella seconda semifinale.

Domani sera in programma l’altra sfida: Bayern-Eintracht

Nello stadio di Berlino il 4 luglio si consumerà l’atto finale

COPPA DI GERMANIA Semifinali: oggi (ore 20,45) Saarbrücke­n-Bayer Leverkusen; domani (ore 20,45) Bayern-Eintracht Francofort­e.

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ANSA Peter Bosz, 56 anni, allenatore del Bayer Leverkusen

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