Fienga, il nodo programmazione E Petrachi rimprovera la squadra
«In settimana ho visto i miei giocatori un po’ così... Devono capire che si avvicina il campionato»
Le inquietudini della Roma. Per la prima volta dopo molti anni, Guido Fienga sembra non comprendere le strategie della proprietà. E il direttore sportivo, Gianluca Petrachi, si ostina a lanciare messaggi da duro ai calciatori, che già in passato avevano considerato sgradite (eufemismo) le sue parole e i suoi atteggiamenti. E’ davvero un momento complicato per la Roma, nel quale gli incastri tra pensiero e azione spesso si rivelano controproducenti. Per fortuna a breve riparte il campionato, che con la forza del gioco avrà un effetto anestetico per i guai societari. Altrimenti le beghe interne (e con l’esterno) avrebbero continuato ad allargare il fronte delle tensioni.
PADRE PADRONE. Su questo argomento, Petrachi non è un fenomeno di diplomazia: nell’anticipazione dell’intervista a Sky che andrà in onda oggi, ha bacchettato genericamente i giocatori, senza forse valutare le conseguenze di una critica così esplicita. «Soprattutto i primi giorni ho visto grande voglia, cattiveria e concentrazione - ha detto - Questa ultima settimana li ho visti un po’ così, quindi devo far capire loro che ci stiamo avvicinando al campionato. All’inizio è stato molto bello stare insieme e ritrovarsi. Siamo una famiglia, ma dei figlioli ogni tanto uno ti scappa, uno esce…». Al di là della battuta finale, che di per sé ha relegato campioni esperti come Dzeko, Kolarov, Mkhitaryan e tanti altri al ruolo di discolacci indisciplinati, è sorprendente la considerazione sugli allenamenti ai quali ha assistito a Trigoria: come mai la squadra non si allena con il giusto piglio? Non doveva essere Fonseca, l’allenatore, a sottolineare eventuali motivi di insoddisfazione? E così, come spesso capita nei periodi di passaggio da un mondo all’altro, filtrano indiscrezioni di ogni tipo: anche di frizioni tra direttore sportivo e allenatore, che pubblicamente hanno sempre dichiarato di essere sulla stessa linea filosofica.
DISTACCO. Ma non sono solo le questioni di campo a generare dubbi tra i calciatori. Anzi, è possibile che proprio l’impossibilità di programmare il futuro li renda inconsciamente meno performanti nelle sedute di lavoro quotidiane. Adesso tiene anche banco lo stallo sul passaggio di proprietà che frena ogni impeto costruttivo da parte di Fienga. Che nelle ultime settimane, dopo aver appoggiato e sostenuto Pallotta per gli sforzi finanziari, è stato descritto piuttosto deluso e provato dalle ultime strategie economiche del patron. Si sarebbe aspettato in prima analisi la cessione a Friedkin, che aveva guidato con discrezione sin dallo scorso autunno, e in subordine una condivisione del rischio d’impresa con l’immissione di denaro che completasse la ricapitalizzazione, garantendo la continuità aziendale. Non ha avuto né l’una né l’altra cosa. Almeno per ora.
Il diesse ha parlato a Sky: nelle prime anticipazioni ecco la stoccata ai suoi