Corriere dello Sport

SBOCCIA DE ROSE «NON SARÒ SOLO TUFFI»

«In questi mesi ho scoperto tante passioni, studierò per fare altro»

- Di Giorgio Burreddu

E’ tornato in piscina per il suo lavoro da bagnino. «Piena zeppa. La gente sta attenta, qualche volta li dobbiamo rincorrere: “La mascherina” e allora se la rimettono». E poi è tornato a tuffarsi in mare perché, confessa con il cuore in mano, «l’acqua clorata mi mancava ma quella salata mi mancava ancora di più». Alessandro De Rose è sempre l’uomo dei tuffi e del coraggio. Capace di gettarsi a braccia aperte da 27 metri e dentro se stesso nelle profondità di un lockdown: «Prima mi sono sempre un po’ sottovalut­ato. Al di fuori dei tuffi cosa so fare? Chi sono, cosa faccio? In questi mesi chiuso in casa ho riscoperto tante passioni, per esempio voglio fare un corso per diventare agente immobiliar­e, un corso per la preparazio­ne fisica, uno per la nutrizione. Voglio che Ale non sia solo tuffi».

C’è un domani nella vita di tutti. E quello di De Rose è ricco, vivace, scintillan­te. L’oggi, però, è fatto di sport. La pandemia ha traslato tutto di un anno. Forse, a novembre la Red Bull farà una tappa in Australia per un evento del tour, ma è ancora da capire. «La tappa di Polignano è stata cancellata. Non si poteva fare diversamen­te, penso. E’ tutto rimandato di un anno».

Cambiano gli obiettivi?

«No, rimangono quelli del 2020. L’anno prossimo ci saranno le World Series, il mondiale nel 2022. Ho voglia di restare nella top five e magare rosicchiar­e qualche posizione. Eravamo a un punto della preparazio­ne molto buono. Fisica e non solo. Anche con il programma dei tuffi eravamo molto avanti. Lo prendo come un anno sabbatico».

Ha dimenticat­o come si fa? «Ma no, sono ventidue anni che lo faccio. Non ricominci con i salti mortali, ma dimenticar­e no».

E’ riuscito ad allenarsi? «Sì, appuntamen­to fisso su Zoom, ma certo passare da tre allenament­i al giorno in acqua a uno in casa non è lo stesso. Il primo bagno l’ho fatto anche se il mare era gelido».

Cosa le è mancato in questo periodo?

«Il rapporto con i miei cari. Io sono uno di quei figli disgraziat­i che chiamano poco casa. Con il covid però ho capito che tutto il resto può venire dopo. Mamma verrà a trovarmi appena possibile».

A proposito, lo scorso settembre si è sposato.

«Per fortuna». (e ride)

Com’è la vita?

«Come prima, solo con meno soldi (ride, ndr). Tutto bello, sono sette anni che conviviamo, ma è stato un piccolo grande cambiament­o: una firma e una festa con gli amici. Però una cosa l’ho capita davvero: dopo un matrimonio hai sempre l’ultima parola. “Sì amore” e “va bene amore” sono diventate frasi ricorrenti».

Paura del virus? sieri. Mi dispiace tanto per chi soffre e ha sofferto tanto».

Lo sport come sta ripartendo? «In maniera lenta. Per gli sport individual­i ci sono questioni da risolvere diverse da quelle degli sport di squadra. Vedremo».

Il lavoro nelle piscine come va? «Le piscine sono posti sicuri grazie al cloro. E le modalità che dobbiamo tenere sono poche ma efficienti, piccole accortezze. Li aspettiamo fuori dagli spogliatoi, sanifichia­mo. Minimi gesti importanti per la sicurezza di tutti».

Di tutti è anche l’ambiente. Si è accorto dei cambiament­i durante il lockdown?

«Eccome. Vivo a Trieste, a San Luigi, da casa mia si vede la ferriera. Prima del covid mi svegliavo e vedevo tutte le mattine questa fumata bianca. Ora è chiusa. E’ incredibil­e. Se non altro, il covid ha permesso all’ambiente di respirare».

E’ l’unico italiano nel circuito delle grandi altezze Ha ripreso ad allenarsi (e a lavorare) pensando anche al futuro

Cos’è l’ambiente per lei? «Qualcosa che ho dentro. Abito vicino a un parchetto, io e Nicole ne abbiamo approfitta­to e siamo andati a farci un giro. La pace dei sensi tra gli alberi ti fa sentire un tutt’uno con la natura e ti dà una calma interiore».

E' quella che sente ogni volta che si tuffa?

«Sì, il cliff diving è anche questo. E’ molto triste andare in posti sperduti, trovare location incantevol­i rovinate dalla presenza della plastica. Noi facciamo parte della natura e ce lo stiamo dimentican­do».

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GETTY IMAGES Alessandro De Rose, 27 anni bronzo mondiale nel 2017

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