Tampone e match: tocca a Vianello
Chiuso in camera all’Mgm Casinò di Las Vegas, con vista sulla replica dei grattacieli di New York, dentro un edificio semideserto in cui, al dodicesimo piano, si sentivano le note di un pianoforte elettrico. Quello che il pugile romano Guido Vianello, 26 anni, suonava ieri per rilassarsi alla vigilia del match di stasera, 7° da professionista.
Il bilancio è di 6 vittorie su 6. Lo sfidante sarà Don Haynesworth, 37 anni, di New York, 16 vinte, 3 perse e una pareggiata. Tre giorni fa, su Instagram, rispondendo a un tifoso, Vianello aveva confessato di non ricordarsi il nome dell’avversario. Non è spocchia. E’ il clima da covid a portarsi via tutti i pensieri: il romano sarà il primo atleta italiano a partecipare a un evento ufficiale, al tempo della pandemia. Combatterà in un'arena deserta, in diretta su Espn, ma in due giorni ha già sperimentato un certo senso di irrealtà.
Vianello è arrivato all’Mgm alle 2 di domenica pomeriggio, accompagnato dall’allenatore, Kevin Barry, il preparatore Robert Nelson, e l’uomo dei bendaggi, Jacob “Stitch” Duran. Alla reception c’erano vetrate in plexiglass e un addetto a misurare la temperatura. Dopo il check-in, Vianello e lo staff sono saliti al 12° piano, tutto riservato dalla Top Rank, l’agenzia di promoter. Alle 3, utilizzando un ascensore di servizio, presidiato dalla security, i quattro sono andati nella sala medica. Ad attenderli, sei persone, tutte con mascherine e protezione di plastica: due sedute alle scrivanie, uno in piedi, altri tre in una stanza accanto. Vianello e lo staff sono stati sottoposti al tampone in gola, il risultato è stato comunicato ieri mattina: tutto okay. Una giovane pugile, invece, è risultata positiva e il suo match annullato. Un altro test è stato fatto ieri pomeriggio. Il risultato verrà comunicato stamani: se sarà negativo, Vianello salirà sul ring stasera, quando in Italia sarà notte.
A tutti è stato messo un braccialetto bianco con scritto «Tested» e vietato di lasciare l’hotel. Dettaglio non da poco: dopo il tampone, il pugile e lo staff volevano mangiare ma hanno trovato tutto chiuso già dal pomeriggio. Dopo un giro di telefonate, sono riusciti a farsi portare da un ristorante un piatto di spaghetti scotti alla bolognese. Ma senza forchette. E non ce n'erano in tutto l'edificio. Vianello e lo staff hanno utilizzato cucchiai trovati in camera. «C'è ansia per questo clima - commenta il pugile romano - Penso che ci scioglieremo tutti solo alla fine, quando l’incontro sarà terminato».
Stamattina l’ultimo controllo. Pugili blindati e spaghetti (scotti) per cena