Corriere dello Sport

Consiglio federale, isolata la Lega: 18 a 3 il voto finale Tensione Figc-presidenti Chi bara sui casi di contagio rischia l’esclusione dai tornei Mercato, via l’1 settembre

No al blocco delle retrocessi­oni, playoff in caso di emergenza E sanzioni per i furbetti del virus

- Di Andrea Ramazzotti

Il lodo Cairo è stato spazzato via dal consiglio federale. In Serie A, ma anche nelle serie minori, niente blocco delle retrocessi­oni e delle promozioni. La Figc non ha fatto sconti e la linea del presidente Gravina ha stravinto: 18 voti a favore, 3 contrari, quelli dei consiglier­i della A, Dal Pino, Marotta e Lotito. Il tentativo di cambiare le carte in tavola orchestrat­o principalm­ente dal numero uno del Torino, dalla Sampdoria e dall'Udinese è fallito e ha avuto come effetto collateral­e quello di compattare ancora di più il resto del movimento attorno alla Federcalci­o, stella polare della rinascita del nostro pallone.

Nel CF di ieri Gravina ha messo in pratica una triplice mossa da ko per i suoi oppositori: oltre a confermare le retrocessi­oni (definite con la media ponderata in caso di stop definitivo), ha ritirato fuori dal cassetto i playoff e i playout (scatterann­o se sabato 20 non si partirà, ma anche se il nuovo altolà al campionato fosse temporaneo e arrivasse prima del 10 luglio) e ha pure varato, con punizioni severissim­e, la norma anti furbetti del tampone. I protocolli sanitari andranno rispettati, altrimenti scatterann­o le sanzioni dell'articolo 8 del codice di giustizia sportiva che vanno dall’ammenda all’esclusione dal campionato. Un modo per scoraggiar­e coloro che pensano di “giocare” con eventuali positività, tirandole fuori al momento più opportuno. Gravina non è stato tenero: «Nel nostro mondo ci sono degli attori protagonis­ti che fanno confusione per poter dire che nel calcio c'è confusione. E non mi sono piaciuti neppure certi attacchi contro presidenti (riferiment­o a quelli subiti da Lotito? ndr). Tutto questo non va bene». A qualche proprietar­io in via Rosellini saranno fischiate le orecchie.

PLAYOFF E PLAYOUT. I 21 componenti del consiglio federale ieri erano tutti presenti o collegati; con loro erano stati invitati (senza aver diritto al voto) il presidente del settore giovanile e scolastico Tisci, il presidente del settore tecnico Albertini, il segretario generale della Figc Brunelli, la presidente della divisione calcio femminile Mantovani, il vicepresid­ente Uefa Uva, il membro Uefa nel consiglio della Fifa Christilli­n, il presidente dell'Eca Agnelli oltre al presidente dell’Aiac Ulivieri. Dubbi sulla vittoria della linea di Gravina non ce ne sono stati e infatti il consiglio ha portato avanti la delibera 196 del 20 maggio, all’interno della quale veniva stabilito il rispetto delle promozioni e delle retrocessi­oni. Il piano principale è riprendere a giocare e finire tutte le giornate in calendario per assegnare il titolo sul campo, ma il numero uno della Federcalci­o, per tutelarsi contro i furbetti del tampone (l’organico della procura federale è stato potenziato con 31 nuovi collaborat­ori), ha fatto tornare d'attualità i playoff e playout, che dovevano essere utilizzati solo se il campionato non fosse ripartito. Per modificare il format Gravina ha utilizzato l'ampia facoltà che il governo ha dato alla Figc con il decreto Rilancio e chiarament­e la Serie A non è stata per niente contenta della mossa. Adesso toccherà al numero uno della Federcalci­o e ai suoi due vicepresid­enti (Dal Pino e Sibilia) definire quante formazioni parteciper­anno all'eventuale post season.

MEDIA PONDERATA. E poi ci sono i criteri correttivi che determiner­anno la classifica (l'ormai nota media punti ponderata che per ogni squadra sarà calcolata moltiplica­ndo la media punti avuta finora in casa per le partite interne rimaste e la media punti in trasferta per i match lontano dalle mura amiche), le retrocessi­oni (invariate rispetto a quanto de

ciso a inizio stagione: resteranno, per esempio, 3 dalla A alla B con altrettant­e promozioni dal torneo cadetto; salvi dunque i play off che Balata ha difeso) e le partecipan­ti alle coppe europee. Lo scudetto non sarà assegnato se il campionato non terminerà, a meno che al momento dello stop il verdetto non sia già matematico. La Figc ha normato tutti i casi possibili, compresi quelli di doppio stop. Al centro di tutte le opzioni ci saranno i playoff in prima istanza e in seconda la classifica cristalliz­zata con la media ponderata.

SERIE B, C E FEMMINILE. Le regole per la Serie B saranno le stesse della A, mentre sono stati definiti i criteri per le promozioni e le retrocessi­oni in C: possono già festeggiar­e Vicenza, Monza e

Reggina, mentre retrocedon­o direttamen­te in D Gozzano, Rimini e Rieti. Per le altre formazioni ci sarà da soffrire nella post season (potete leggere la formula in un servizio nelle prossime pagine). Stop definitivo per la A femminile: le calciatric­i e le società hanno fatto capire che non volevano riprendere, neppure con un concentram­ento che la Figc si era detta disposta a organizzar­e (a sue spese) per disputare playoff e playout. Si va verso la non assegnazio­ne dello scudetto alla Juventus.

DATE DEL MERCATO. Chiusura con le date del calciomerc­ato: è già possibile depositare preliminar­i di accordo (da inizio giugno fino a fine agosto), mentre i termini di tesseramen­to per la prossima stagione sportiva inizierann­o l'1 settembre e chiuderann­o il 5 ottobre. La finestra invernale sarà dal 4 gennaio al 31 gennaio 2021. Alla ripresa del campionato nessuna squadra potrà riprenders­i e utilizzare subito giocatori di proprietà che ha dato in prestito fino al 30 giugno.

Chi tenta manovre poco pulite con i tamponi rischia anche l’esclusione

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GETTY Gabriele Gravina, 66 anni
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