Consiglio federale, isolata la Lega: 18 a 3 il voto finale Tensione Figc-presidenti Chi bara sui casi di contagio rischia l’esclusione dai tornei Mercato, via l’1 settembre
No al blocco delle retrocessioni, playoff in caso di emergenza E sanzioni per i furbetti del virus
Il lodo Cairo è stato spazzato via dal consiglio federale. In Serie A, ma anche nelle serie minori, niente blocco delle retrocessioni e delle promozioni. La Figc non ha fatto sconti e la linea del presidente Gravina ha stravinto: 18 voti a favore, 3 contrari, quelli dei consiglieri della A, Dal Pino, Marotta e Lotito. Il tentativo di cambiare le carte in tavola orchestrato principalmente dal numero uno del Torino, dalla Sampdoria e dall'Udinese è fallito e ha avuto come effetto collaterale quello di compattare ancora di più il resto del movimento attorno alla Federcalcio, stella polare della rinascita del nostro pallone.
Nel CF di ieri Gravina ha messo in pratica una triplice mossa da ko per i suoi oppositori: oltre a confermare le retrocessioni (definite con la media ponderata in caso di stop definitivo), ha ritirato fuori dal cassetto i playoff e i playout (scatteranno se sabato 20 non si partirà, ma anche se il nuovo altolà al campionato fosse temporaneo e arrivasse prima del 10 luglio) e ha pure varato, con punizioni severissime, la norma anti furbetti del tampone. I protocolli sanitari andranno rispettati, altrimenti scatteranno le sanzioni dell'articolo 8 del codice di giustizia sportiva che vanno dall’ammenda all’esclusione dal campionato. Un modo per scoraggiare coloro che pensano di “giocare” con eventuali positività, tirandole fuori al momento più opportuno. Gravina non è stato tenero: «Nel nostro mondo ci sono degli attori protagonisti che fanno confusione per poter dire che nel calcio c'è confusione. E non mi sono piaciuti neppure certi attacchi contro presidenti (riferimento a quelli subiti da Lotito? ndr). Tutto questo non va bene». A qualche proprietario in via Rosellini saranno fischiate le orecchie.
PLAYOFF E PLAYOUT. I 21 componenti del consiglio federale ieri erano tutti presenti o collegati; con loro erano stati invitati (senza aver diritto al voto) il presidente del settore giovanile e scolastico Tisci, il presidente del settore tecnico Albertini, il segretario generale della Figc Brunelli, la presidente della divisione calcio femminile Mantovani, il vicepresidente Uefa Uva, il membro Uefa nel consiglio della Fifa Christillin, il presidente dell'Eca Agnelli oltre al presidente dell’Aiac Ulivieri. Dubbi sulla vittoria della linea di Gravina non ce ne sono stati e infatti il consiglio ha portato avanti la delibera 196 del 20 maggio, all’interno della quale veniva stabilito il rispetto delle promozioni e delle retrocessioni. Il piano principale è riprendere a giocare e finire tutte le giornate in calendario per assegnare il titolo sul campo, ma il numero uno della Federcalcio, per tutelarsi contro i furbetti del tampone (l’organico della procura federale è stato potenziato con 31 nuovi collaboratori), ha fatto tornare d'attualità i playoff e playout, che dovevano essere utilizzati solo se il campionato non fosse ripartito. Per modificare il format Gravina ha utilizzato l'ampia facoltà che il governo ha dato alla Figc con il decreto Rilancio e chiaramente la Serie A non è stata per niente contenta della mossa. Adesso toccherà al numero uno della Federcalcio e ai suoi due vicepresidenti (Dal Pino e Sibilia) definire quante formazioni parteciperanno all'eventuale post season.
MEDIA PONDERATA. E poi ci sono i criteri correttivi che determineranno la classifica (l'ormai nota media punti ponderata che per ogni squadra sarà calcolata moltiplicando la media punti avuta finora in casa per le partite interne rimaste e la media punti in trasferta per i match lontano dalle mura amiche), le retrocessioni (invariate rispetto a quanto de
ciso a inizio stagione: resteranno, per esempio, 3 dalla A alla B con altrettante promozioni dal torneo cadetto; salvi dunque i play off che Balata ha difeso) e le partecipanti alle coppe europee. Lo scudetto non sarà assegnato se il campionato non terminerà, a meno che al momento dello stop il verdetto non sia già matematico. La Figc ha normato tutti i casi possibili, compresi quelli di doppio stop. Al centro di tutte le opzioni ci saranno i playoff in prima istanza e in seconda la classifica cristallizzata con la media ponderata.
SERIE B, C E FEMMINILE. Le regole per la Serie B saranno le stesse della A, mentre sono stati definiti i criteri per le promozioni e le retrocessioni in C: possono già festeggiare Vicenza, Monza e
Reggina, mentre retrocedono direttamente in D Gozzano, Rimini e Rieti. Per le altre formazioni ci sarà da soffrire nella post season (potete leggere la formula in un servizio nelle prossime pagine). Stop definitivo per la A femminile: le calciatrici e le società hanno fatto capire che non volevano riprendere, neppure con un concentramento che la Figc si era detta disposta a organizzare (a sue spese) per disputare playoff e playout. Si va verso la non assegnazione dello scudetto alla Juventus.
DATE DEL MERCATO. Chiusura con le date del calciomercato: è già possibile depositare preliminari di accordo (da inizio giugno fino a fine agosto), mentre i termini di tesseramento per la prossima stagione sportiva inizieranno l'1 settembre e chiuderanno il 5 ottobre. La finestra invernale sarà dal 4 gennaio al 31 gennaio 2021. Alla ripresa del campionato nessuna squadra potrà riprendersi e utilizzare subito giocatori di proprietà che ha dato in prestito fino al 30 giugno.
Chi tenta manovre poco pulite con i tamponi rischia anche l’esclusione