NANDEZ, IL CAGLIARI E LA STORIA INFINITA
In poco tempo ha conquistato i tifosi rossoblù, come al Boca e al Peñarol Dall’Uruguay in Sardegna venti calciatori e tre tecnici: ora tocca a Nahitan scrivere la sua pagina
Luis Alberto Alejandro Aparicio Lacalle Pou, 46 anni, lo scorso novembre è diventato il presidente dell’Uruguay. Figlio d’arte, suo padre Luis Alberto è stato presidente dal 1990 al 1995, nel breve arco di quattro mesi ha fatto parlare di sé. Vinte le elezioni al ballottaggio con uno scarto di soli 37mila voti, oggi è gradito da circa l’87 per cento degli uruguayani ed è si dirà, vince facile vista la qualità della concorrenza ma tant’è... - di gran lunga il leader più apprezzato di tutto il Sud America. Dà del tu ai giornalisti nelle conferenze stampa, pur senza perdere o mancare di rispetto. Il suo paese è il meno toccato di tutto il continente dall’emergenza coronavirus. Si dice sia un simpatizzante del Nacional. Lacalle Pou è un volto che nell’immaginario dei sardi fa scopa con quello di Nahitan Nandez. Stessa freschezza, diverso aplomb (il mestiere conta) ma in comune c’è una straordinaria capacità di far breccia nella considerazione dei propri referenti. Cittadini, nel caso istituzionale, sportivi e tifosi nel caso calcistico.
Già, visto che Nahitan è uno che entra in punta di piedi ma diventa presto quello che fa parte di ciò che è bandiera, credo calcistico. Il più giovane capitano della storia del Penarol, autentico mito dei tifosi xeneizes che affollano il suo profilo Instagram supplicandolo, a ogni post, “vuelve a Boca Juniors”. Scatenando, spesso, la risposta pungente dei sardi “Eja, scaresceisìddu” (“sì, dimenticatevelo” per i non isolani).
STORIA VECCHIA E NUOVA. arrivando lo scorso agosto a Elmas, la prima cosa che ha detto è stata: «Ma tutta questa gente è qui per me?». La sua fama di guerriero lo aveva preceduto anche grazie a quel rapporto, lungo oltre diecimila chilometri dal Golfo degli Angeli sino alla foce del Rio de la Plata. La tratta oceanica battuta da numerosi connazionali, ha visto in particolare tre predecessori che spiegano come sia stato possibile - al di là della bravura tecnica ammirata in tv che i centinaia sardi lo aspettassero con ansia all’aeroporto. Diego Lopez, Pepe Herrera e Nelson Abeijon hanno influito nella creazione di questo rapporto solidissimo fra i sardi e Nandez. Lopez, “El Jefe” lo ha sfiorato al Penarol, Nahitan si era appena trasferito al Boca; Herrera al Penarol i ha giocato prima di volare a Cagliari (poi c’è pure tornato), Abeijon ha frequentato la sponda Nacional ma tanto lui quanto Herrera hanno giocato nello stesso ruolo. Tutti e tre però gli hanno detto, direttamente o meno, che Cagliari era ideale per lui. Centrocampista di cuore, ruolo che conquista perché ce la devi mettere l’anima e così scopri che oltre alla garra charrua c’è una garra sarda trasfusa dai tifosi. I sardi sono simili agli uruguayani: tutti i figli della Repùblica Oriental lo hanno sempre detto. Dev’essere per forza vero.
IL LEONE REGNA. La piana di Gesturi, il Campidano, ricordano morfologicamente alcune zone della pampa che si estende fra Uruguay e Argentina. Ma Nahitan, el Leon, sembra più a suo agio nel regno marino. Nella fase di uscita dal lockdown e in ciò che è rimasto delle vacanze (anticipate visto lo stop) ha battuto palmo a palmo la costa sud orientale della Sardegna. In barca con amici e parenti, nelle immagini postate su Instagram traspare con evidenza la beatitudine di trovarsi nel posto perfetto. Caro nandez, voi uruguagi sarete pure un popolo adorabile, ma il mare sardo non lo avete; la cosa non poteva non conquistarlo e così, ecco uno dei segreti che hanno cementato questi sudamericani alla Sardegna. Al punto da non trovarci strano farci nascere i figli. E’ accaduto a Lopez, è accaduto a Herrera (la figlia, oggi moglie di Godin, a Cagliari è nata), è accaduto anche a Nelson il guerriero. E Sara fra poche settimane darà alla luce il secondogenito di Nandez. Sarà anche lui sardo.
SCELTE DI VITA. Enzo Francescoli, sì il Cagliari ha avuto anche il Principe, non manca di ricordare il Poetto, la spiaggia di otto chilometri che sigilla il confine meridionale della capitale sarda. Le lunghe passeggiate sulla sabbia sono state comuni a tanti connazionali calciatori. Nandez e famiglia hanno casa laddove la spiaggia si conclude per iniziare il cammino sull’orientale. Un posto meraviglioso, che la famiglia sui social non manca di mostrare quanto sia apprezzato. C’è stato un momento in cui il fresco vincolo fra Nandez e il Cagliari è entrato in crisi. Malintesi contrattuali, con il manager e non soltanto, però risolti. Nei sorrisi fotografici, la ritrovata serenità professionale ha sicuramente un peso ma agli occhi di chi di uruguagi transitati in rossoblù ne ha visti tanti, questa serenità vale di più. Non è il caso neppure di opinare sulla bravura calcistica di Nahitan. Ma dopo El Jefe e dopo il Guerriero, Nandez è destinato ad aprire un ciclo. Nahitan ha 24 anni. Il futuro è suo. E del Cagliari.