ALEX NON S’ARRENDE
Restano gravissime le condizioni di Zanardi, ricoverato a Siena Preoccupazione per il quadro neurologico e le lesioni agli occhi I medici: «La sua fibra è molto forte, sta rispondendo alle cure» Aperta un’inchiesta. L’autista del tir: «Ho sterzato, ma inv
Ha subito traumi pesanti alla testa Moglie e figlio sono sempre al suo fianco
I medici: «Possibili conseguenze sulla vista, mentre è da valutare la gravità del quadro neurologico Stabile, è in coma farmacologico»
Tutta l’Italia guarda a Siena. E continua a sperare. Alex Zanardi, il campione paralimpico coinvolto in un incidente con la sua handbike nel pomeriggio di venerdì, sulla provinciale 146, tra San Quirico d’Orcia e Montalcino, sta combattendo l’ennesima sfida. Come un leone. Anche se intubato e in coma farmacologico. «E’ giusto provarci, sta rispondendo molto bene alle terapie, siamo fiduciosi che questo suo stato pre-trauma (da atleta; ndr) possa condizionare positivamente il decorso» ha ribadito anche alle 17.35 di ieri il professor Sabino Scolletta, primario del reparto d’emergenza e rianimazione del Policlinico Le Scotte.
Gli esiti non possono essere ancora quantificati, ma la battaglia è sempre nel vivo ed è questo quello che conta. E poi: «Le condizioni di attuale stabilità, seppur con la gravità di un quadro neurologico da valutare nei prossimi giorni, escludono l’ipotesi del pericolo di vita. Potrebbero esserci conseguenze sulla vista, valuteremo tra qualche giorno. Abbiamo chiesto consulenze agli oculisti, perché qualche lesione oculare c’è. Se potrà tornare lo Zanardi di prima? Noi ci proviamo, noi ci speriamo, confidiamo nella forza del campione. E’ possibile che il danno possa essere permanente, così come è possibile un progressivo miglioramento».
Al fianco del campione c’è la famiglia: la moglie Daniela e il figlio Niccolò, insieme ai loro congiunti. «Possono restare al suo fianco uno alla volta, per 30-40 minuti - ha continuato il primario - li abbiamo preparati e siamo al loro fianco, come accade sempre». Se la situazione clinica resterà stabile, nei primi giorni della settimana si valuterà il progressivo risveglio. «Ci penseremo tra lunedì e martedì - ha proseguito il professor Scolletta -. Non c’è nessuna lesione al torace né a livello addominale. I sedativi non ci consentono di poter fare una valutazione neurologica, il quadro è talmente compromesso che impone una terapia per dare stabilità».
FRACASSO FACCIALE. A entrare nel dettaglio dell’intervento è il dottor Giuseppe Oliveri, direttore di neurochirurgia, che lo ha eseguito: «Il danno cerebrale è importante, ma la situazione è stabile. I miglioramenti saranno lentissimi, i peggioramenti invece repentini. Zanardi è arrivato con un trauma facciale importante - ha spiegato - aveva ossa facciali fratturate, con affondamento delle stesse, quello che chiamiamo “fracasso facciale”. E’
stato operato per “rattoppare” la situazione e, al momento, le condizioni permettono di curarlo. L’ho detto anche alla moglie».
E’ questo il passaggio più significativo, la rassicurazione data alla famiglia e ribadita davanti ai microfoni. La scorza rocciosa di Zanna, quella che 19 anni fa, in occasione dell’incidente al Lausitzring, lo aveva visto sorprendere tutti è lì, a giocarsi la nuova sfida che la vita gli ha messo davanti. «Dal punto di vista neurologico, adesso, non è valutabile. Grave vuol dire che è in una situazione in cui può anche morire». E’ stata fatta una tac post intervento, ma non ne sono in programma altre. «Ha un cateterino per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati sull’encefalo».
GLI ASPETTI GIUDIZIARI. La Procura di Siena, intanto, sta portando avanti un’inchiesta. L’ipotesi di reato è quella di «lesioni gravi o gravissime da incidente stradale». Tre, fin qui, gli elementi noti: l’iscrizione al registro degli indagati dell’autista del tir contro cui si è scontrato l’ironman, con relativo sequestro del mezzo. «Un atto dovuto», come ha precisato il sostituto procuratore Salvatore Vitiello. Esiste poi un video, al vaglio degli inquirenti. Così come ci si sta concentrando sulle modalità di svolgimento della manifestazione: ieri si sono tenuti gli interrogatori degli organizzatori. Massimiliano Arcioni, avvocato difensore dell’indagato, ha spiegato: «Con la sterzata data, l’impatto è stato sul fianco, altrimenti sarebbe stato un impatto frontale. La velocità del camion era molto contenuta».
L’autista, un 44enne di Castelnuovo Berardenga, sotto choc, è stato sottoposto a test alcolemici e tossicologici che hanno dato esito negativo. Intanto, ci si sta concentrando sulle modalità della staffetta benefica. L’evento, assimilato a una “gara non gara”, non aveva alcuna connotazione giuridica di competizione e nemmeno di manifestazione cicloturistica. Il sindaco di Pienza, Manolo Garosi, ha confermato di non aver ricevuto «comunicazioni ufficiali. Ci era stato detto via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto in piazza. Poi, ci hanno avvisato dell’annullamento per un ritardo».
Indagato l’autista del tir, che andava piano ed è in stato di choc «Un atto dovuto»