Corriere dello Sport

Da Danilo a Rabiot: quelli che cercano il riscatto

Poter fare cinque cambi con tante stelle a disposizio­ne non ha dato risultati: la Juve spera nella svolta

- Di Filippo Bonsignore

Adesso o mai più. Riparte la corsa scudetto e all’orizzonte c’è una grande voglia di riscatto per chi finora non si è espresso ai livelli attesi. La Juve ha una rosa ricca che non ha eguali in nessuna rivale, tanto che la possibilit­à di turnover così marcata permette a Sarri di poter ovviare ad un calendario tanto fitto di impegni e di gestire le energie. Almeno sulla carta, perché ora si sono messi di mezzo gli infortuni di Khedira e Alex Sandro a complicare il quadro e ad accelerare le rotazioni. C’è però un altro particolar­e non indifferen­te che il tecnico deve correggere in fretta: finora i tanto attesi cambi non hanno portato alcun effetto positivo alla squadra. Nei 180 minuti di coppa Italia, tra Milan e Napoli, nessuno dei subentrati (a parte Cuadrado contro i rossoneri) ha mostrato l’approccio, la fame e le motivazion­i che la chance richiedeva. Così, paradossal­mente, il vantaggio di poter contare su più alternativ­e rispetto alla concorrenz­a potrebbe non trasformar­si in vero surplus sul campo.

PIU’ MINUTI. Serve una sterzata, insomma. E in tanti sono attesi ad una risposta consona, fin da domani a Bologna. Ci saranno più minuti per tutti e Sarri conta sull’apporto dell’intero gruppo. La prima chance importante è per De Sciglio, nuovamente catapultat­o alla ribalta dall’infortunio di Alex Sandro. Finora Mattia ha disputato soltanto 708 minuti in 12 presenze, in una stagione costellata anche da diversi problemi fisici. Ora la sua duttilità tornerà utile su entrambe le fasce della difesa, specie a sinistra dove il vuoto lasciato dal brasiliano per un mesetto gli consentirà di tornare protagonis­ta. Stesso discorso per Danilo, che predilige giocare a destra ma che potrà rivelarsi importante anche sul lato opposto. Senza Alex Sandro, in ogni caso, Sarri potrà utilizzare soltanto soluzioni adattate, visto che non ha a disposizio­ne un altro terzino mancino di ruolo. In difesa, poi, c’è anche Rugani da spendere nelle rotazioni al centro: il centrale al momento ha avuto soltanto briciole: 7 presenze per 630 minuti. Per lui la ripartenza del calcio è ancora più significat­iva, essendo stato il primo calciatore di serie A colpito dal Coronaviru­s. Nel cuore del reparto, inoltre, potrebbe tornare a disposizio­ne anche Demiral, reduce dal grave infortunio al ginocchio del gennaio scorso che ne ha frenato il decollo. Se ne riparlerà a luglio.

VAI ADRIEN. Salendo a centrocamp­o, il nome forte è Rabiot. Il francese finora ha deluso: al netto delle difficoltà di ambientame­nto e degli acciacchi, Adrien non ha mai fatto la differenza. Anzi, ora si deve far perdonare anche le bizze comportame­ntali che lo hanno riportato in ritardo a Torino rispetto ai compagni. L’opportunit­à è grande per l’ex Psg per dare un senso alla sua stagione, in attesa di un futuro che verosimilm­ente sembra lontano dalla Juve. Meglio ha fatto Ramsey, nonostante i mille problemi fisici, specie nell’ultimo periodo prima della pausa forzata. Il gallese può rivelarsi l’uomo in più in un centrocamp­o che ha perso per tutta la stagione Khedira: E poi c’è Bernardesc­hi. No, non poteva essere il vero Federico quello visto subentrare dalla panchina contro Milan e Napoli: molle, svuotato, apatico.

Nella lista anche Rugani, De Sciglio, Demiral, Ramsey e Bernardesc­hi

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GETTY IMAGES Brozovic in lotta con Pjanic durante Inter-Juve

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