UNA LAZIO DI LEADER È IL PATTO SCUDETTO
I biancocelesti sempre più compatti: si sono confrontati a pochi giorni dal match di Bergamo Si alterneranno nei ruoli aiutandosi per superare le difficoltà Si ripartirà dall’unione che aveva caratterizzato le imprese fino a febbraio Venerdì riunione di s
Una Lazio di leader, di campioni e gregari, unitissimi tra loro. E’ la Lazio che proverà a cambiare un’epoca, a vincere lo scudetto sfidando la Juve, difendendosi dall’assalto dell’Inter, resistendo agli urti, alle fatiche, agli infortuni, alle partite proposte dal calendario mozzafiato. La squadra si è ripromessa di dare tutto in campo, fino alla fine, domando le onde del destino. Venerdì, a Formello, c’è stata una riunione, hanno partecipato solo i giocatori. L’incontro sarà servito per approfondire svariati temi, dal taglio dei stipendi ai premi collettivi (ormai soltanto da sottoscrivere), anche per siglare il patto tricolore. La Lazio formato famiglia, delle esultanze di gruppo, è abituata a confrontarsi. E’ successo nei momenti più bui, accade prima di appuntamenti cruciali. Un gruppo così compatto, in sintonia, non si vedeva da anni a Formello, lo dicono tutti, dirigenti, allenatori e giocatori stessi. Tutta la
Lazio sa di doversi superare nelle 12 finali che la attendono, servirà uno sforzo fisico e mentale notevole. Ci sarà spazio per tutti, chi prima e chi dopo, chi dall’inizio e chi in corsa. Non basteranno i colpi dei campioni, servirà l’aiuto delle riserve. Inzaghi organizzerà turnover e staffette, coinvolgerà ogni giocatore, spera di averne a disposizione il più possibile. Per vincere lo scudetto, in condizioni diverse rispetto all’era pre-Covid, serviranno le qualità morali, tecniche e tattiche già conosciute, in più andranno trovate energie aggiuntive.
SORRISI E SUDORE. Da Formello, fin dai primi allenamenti svolti a maggio, sono rimbalzate immagini di sorrisi. Si è lavorato molto, non si è mai perso di vista l’obiettivo, al contempo ci sono stati momenti di allegria e spensieratezza. La ripartenza è vicina, è stata attesa e invocata per tre mesi. Si ricomincerà da Bergamo, dall’Atalanta, mercoledì alle 21,45. Si inizierà in salita, servirà subito un’impresa per sbancare il Gewiss Stadium. Inzaghi deve rinunciare a Luiz Felipe, con tutta probabilità non avrà Leiva, spera nel recupero di Marusic per ovviare all’assenza perdurante di Lulic. Le indisponibilità saranno subito pesanti, i sostituti dovranno rivelarsi all’altezza.
LA CARICA. Per mesi, durante il lockdown e nel periodo successivo, da casa, dai social, dai canali ufficiali della Lazio si sono diffusi messaggi di carica, li hanno firmati i giocatori, i più rappresentativi e non. Milinkovic s’è fatto sentire nei giorni scorsi: «Sono arrivati nuovi ordini dall’alto. Abbiamo il dovere di provarci. A qualunque costo!». Strakosha si è divertito nel paragonare la Lazio agli Avengers, i supereroi del cinema: «La pausa forzata farà sentire il suo effetto, ma noi in questi quattro anni siamo cresciuti molto a livello mentale, per questo sono sicuro che ripartiremo subito forte. Inzaghi è stato decisivo in questo periodo di inattività, ma ci aveva dato molta forza e fiducia già in precedenza». Tornano alla mente le giocate, i gol, le vittorie, le rimonte vissute da agosto a febbraio assieme agli abbracci, alle feste esplose in campo. La Lazio degli incredibili giocherà una nuova partita, personale e collettiva. Cerca un posto nella storia, continuando a sfidare tutti, anche se stessa.