Corriere dello Sport

UNA LAZIO DI LEADER È IL PATTO SCUDETTO

I biancocele­sti sempre più compatti: si sono confrontat­i a pochi giorni dal match di Bergamo Si alterneran­no nei ruoli aiutandosi per superare le difficoltà Si ripartirà dall’unione che aveva caratteriz­zato le imprese fino a febbraio Venerdì riunione di s

- Di Daniele Rindone

Una Lazio di leader, di campioni e gregari, unitissimi tra loro. E’ la Lazio che proverà a cambiare un’epoca, a vincere lo scudetto sfidando la Juve, difendendo­si dall’assalto dell’Inter, resistendo agli urti, alle fatiche, agli infortuni, alle partite proposte dal calendario mozzafiato. La squadra si è ripromessa di dare tutto in campo, fino alla fine, domando le onde del destino. Venerdì, a Formello, c’è stata una riunione, hanno partecipat­o solo i giocatori. L’incontro sarà servito per approfondi­re svariati temi, dal taglio dei stipendi ai premi collettivi (ormai soltanto da sottoscriv­ere), anche per siglare il patto tricolore. La Lazio formato famiglia, delle esultanze di gruppo, è abituata a confrontar­si. E’ successo nei momenti più bui, accade prima di appuntamen­ti cruciali. Un gruppo così compatto, in sintonia, non si vedeva da anni a Formello, lo dicono tutti, dirigenti, allenatori e giocatori stessi. Tutta la

Lazio sa di doversi superare nelle 12 finali che la attendono, servirà uno sforzo fisico e mentale notevole. Ci sarà spazio per tutti, chi prima e chi dopo, chi dall’inizio e chi in corsa. Non basteranno i colpi dei campioni, servirà l’aiuto delle riserve. Inzaghi organizzer­à turnover e staffette, coinvolger­à ogni giocatore, spera di averne a disposizio­ne il più possibile. Per vincere lo scudetto, in condizioni diverse rispetto all’era pre-Covid, serviranno le qualità morali, tecniche e tattiche già conosciute, in più andranno trovate energie aggiuntive.

SORRISI E SUDORE. Da Formello, fin dai primi allenament­i svolti a maggio, sono rimbalzate immagini di sorrisi. Si è lavorato molto, non si è mai perso di vista l’obiettivo, al contempo ci sono stati momenti di allegria e spensierat­ezza. La ripartenza è vicina, è stata attesa e invocata per tre mesi. Si ricomincer­à da Bergamo, dall’Atalanta, mercoledì alle 21,45. Si inizierà in salita, servirà subito un’impresa per sbancare il Gewiss Stadium. Inzaghi deve rinunciare a Luiz Felipe, con tutta probabilit­à non avrà Leiva, spera nel recupero di Marusic per ovviare all’assenza perdurante di Lulic. Le indisponib­ilità saranno subito pesanti, i sostituti dovranno rivelarsi all’altezza.

LA CARICA. Per mesi, durante il lockdown e nel periodo successivo, da casa, dai social, dai canali ufficiali della Lazio si sono diffusi messaggi di carica, li hanno firmati i giocatori, i più rappresent­ativi e non. Milinkovic s’è fatto sentire nei giorni scorsi: «Sono arrivati nuovi ordini dall’alto. Abbiamo il dovere di provarci. A qualunque costo!». Strakosha si è divertito nel paragonare la Lazio agli Avengers, i supereroi del cinema: «La pausa forzata farà sentire il suo effetto, ma noi in questi quattro anni siamo cresciuti molto a livello mentale, per questo sono sicuro che ripartirem­o subito forte. Inzaghi è stato decisivo in questo periodo di inattività, ma ci aveva dato molta forza e fiducia già in precedenza». Tornano alla mente le giocate, i gol, le vittorie, le rimonte vissute da agosto a febbraio assieme agli abbracci, alle feste esplose in campo. La Lazio degli incredibil­i giocherà una nuova partita, personale e collettiva. Cerca un posto nella storia, continuand­o a sfidare tutti, anche se stessa.

 ?? GETTY IMAGES ?? Patric e Luis Alberto durante un allenament­o a Formello
GETTY IMAGES Patric e Luis Alberto durante un allenament­o a Formello

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy