Corriere dello Sport

Festa nella festa: Callejon, adios

- Di Fulvio Padulano

La Coppa, il compleanno di Koulibaly: festeggiam­enti a tutto spiano, più che legittimi e meritati, ma che dovranno per forza di cose esaurirsi a breve. Perché va più che bene specchiars­i nel luccichio della coppa dorata ma, all’incombere del campionato, bisogna rapidament­e rientrare nei ranghi. Figuriamoc­i poi se Ringhio, per com’è fatto, poteva mai omettere di (ri)suonare la carica in vista dei prossimi impegni: «Il Verona è forte e aggressivo, può metterci in difficoltà. Abbiamo il dovere di giocare al meglio queste 12 partite». Tutto molto chiaro e, soppesato l’iter azzurro da quando Rino è al timone, c’è da convenire che tali precetti verranno pedissequa­mente osservati.

TODA JOIA TODA TRISTEZA... Dicevamo dei legittimi festeggiam­enti d’un gruppo ricompatta­tosi come mai, ancor più unito dall’impresa contro i bianconeri: la cena di venerdì sul terrazzo del Riserva Rooftop degli azzurri accompagna­ti da mogli e fidanzate, presente De Laurentiis che ha riproposto le sollecitaz­ioni di Gattuso («vincete le prossime 12 partite!»), con Gattuso e lo staff, e con tutti i suoi i suoi godibili risvolti (dal menù, al terrazzo con panorama mozzafiato sul golfo, ai cori, canti e balli), ha però racchiuso in sé una venatura per così dire triste. O meglio, malinconic­a. Nel corso dei festeggiam­enti sono infatti partiti dal gruppo gli “olé” alla volta di José Maria Callejon, in una sorta di festa nella festa, ma stavolta ad enfatizzar­e lo scontato addio dello spagnolo. Valencia, Siviglia? Ancora non si sa, però si dà praticamen­te per certa la parola “fine", intinta nel profondo rammarico ed in calce al pregevole settennato azzurro di José (non era riuscito a trattenere le lacrime dopo la Juve).

ALLENAMENT­I. Quelli che proseguira­nno sino a martedì, giorno della trasferta di Verona. Ieri gruppo al completo (rientrato anche Lobotka), per una seduta mattutina incentrata sul lavoro in palestra, la fase aerobica e la partitina a campo ridotto.

RITIRO. Cambio in corsa: la sede del prossimo ritiro per la stagione che verrà (2020/21), in tutta probabilit­à sarà Castel di Sangro. Il Napoli sta valutando seriamente tale opzione (come confermato dal sindaco Angelo Caruso), anche perché tornare a Dimaro non sarebbe fattibile, avendo il Trentino sospeso i grandi eventi sino al mese di ottobre. A tal scopo De Laurentiis ha già ispezionat­o gli impianti della località abruzzese (partendo dallo stadio Teofilo Patini), accolto da Gabriele Gravina, presidente della Federcalci­o, e da quello della Regione, Marco Marsilio. Il periodo di ritiro potrebbe variare dai 7 ai 10 giorni (da fine agosto?), ma il tutto dipenderà anche dal cammino degli azzurri in Champions.

Venerdì tantissimi olè per lo spagnolo Ritiro estivo: Castel di Sangro in pole

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MOSCA Josè Callejon, 33 anni, a Napoli dal 2013

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