ROMA, FUOCO AMICO JUAN JESUS MULTATO
Un altro piccolo caso scuote la squadra dopo la bufera Petrachi: il brasiliano ha fatto allusioni sul momento finanziario difficile della società Il difensore scrive post polemici sui social, il club interviene. Fonseca potrebbe non convocarlo
La frustrazione da dentro, la rabbia da fuori. La Roma è sotto attacco nei giorni delicati che l’accompagnano alla ripresa del campionato. Dopo il tifone Petrachi, che ha provocato l’anomala sospensione di un direttore sportivo, il caldo sabato di inizio estate è stato animato dallo sfogo social di Juan Jesus, calciatore sostanzialmente epurato da Fonseca dopo Roma-Atalanta di settembre. Attraverso Instagram, JJ ha ironizzato sul post pubblicato sul profilo ufficiale della squadra, nel quale non compare la sua sagoma pur essendoci il numero 5: «Bello, questo vuol dire fiducia...» ha scritto. E poi ha battibeccato con un utente che gli chiedeva di lasciare Roma per sgravare il bilancio della società: «Pensi che con i miei quattro soldi il bilancio sia a posto? Hai saltato la lezione di matematica? Venire a Roma non è mai stata una questione di soldi». Il giocatore ha poi provato a disinnescare l’effetto dinamitardo della sua esternazione scrivendo una “story” distensiva e invitando il tifoso stesso a bere un caffè.
SECCATURA. Ora: a parte che Juan Jesus guadagna 2,2 milioni netti all’anno, con scadenza 2021, che non sono proprio pochi soldi. Perché alla società ne costano circa 4. Ma il problema è più ampio. Dopo Pastore, che aveva candidamente svelato le incertezze progettuali della Roma in una recente intervista, anche le parole di Juan Jesus mettono in difficoltà la dirigenza. Detto che nessuno ha obbligato la Roma, all’epoca affidata nella direzione sportiva a Sabatini, di comprare e pagare Juan Jesus, sorprende l’inopportunità di certi commenti da parte del personale tesserato. Tanto
più in un club che a buon diritto chiede di essere connotato come una media company. Non a caso Fienga, che dell’espansione dell’aria comunicazione è stato il principale fautore, ieri era seccato per questo scivolone pubblico di un giocatore che spesso era stato elogiato come simbolo della lotta al razzismo. E lo ha fatto presente all’interlocutore. Juan Jesus sarà sicuramente multato, per il codice interno che vieta l’uso improprio dei social, e forse non sarà convocato da Fonseca per Roma-Sampdoria, ma il danno d’immagine rimane.
L’EX. Tanto più che, qualche ora prima di Juan Jesus, era stato l’ex dirigente Tonino Tempestilli a buttare fango sulla Roma. Nel commentare il saluto social di Giuseppe Bifulco, già collaboratore di De Sanctis nell’area sportiva e ora ds dell’Ascoli, Tempestilli ha scritto: «Sei uscito da quel manicomio e hai vinto a prescindere». Il livore deriva dall’allontanamento deciso nei mesi scorsi da Fienga dopo 33 anni di servizio. Tempestilli, che ora ha trovato un posto come responsabile delle giovanili della Reggina, ha già annunciato di voler portare la Roma in tribunale. A lui ovviamente la società non intende replicare in alcun modo.
ECO. Di certo a Trigoria non si sentiva il bisogno di ulteriori polemiche a poche ore dalla prima partita post Covid. Nel momento in cui Pallotta sta cercando di vendere il club, con Friedkin ancora interessato ai possibili sviluppi di una trattativa, la Roma preferirebbe trasmettere segnali di unione e non di divisione. Un aiuto può arrivarle dal calcio giocato: qualche risultato positivo conforterebbe le speranze di rincorsa Champions, essenziali per l’accensione di un circuito virtuoso in termini finanziari, e distoglierebbe l’attenzione dalle beghe interne. Aspettando il cambio di proprietà che chiuderà una difficile transizione.
Commenti acidi pure dall’ex Tempestilli: «Trigoria? Un manicomio»