INCENTIVI SÌ, MA ANCHE NO? MA LA PAZIENZA È FINITA
La spaccatura è stata evidenziata anche se con termini molto pacati al convegno Automotive.Lab. Una parte del nostro Governo ha recepito la necessità e l’urgenza di dare un supporto a tutto il comparto dell’automotive come ha dichiarato la Sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Onorevole Alessia Morani. Ma un’altra parte del Governo, i 5 Stelle, ha visioni diverse, decisamente più ideologiche che pratiche, e non considera il comparto dell’auto importante mettendo così a rischio oltre un milione di posti di lavoro. Le promesse positive dell’Onorevole Morani ci sono state e la sua affermazione conclusiva dell’intervento “...ci saranno presto delle novità!”, ci aveva fatto ben sperare ma la Commissione Bilancio, bloccando tutti gli emendamenti, ha bloccato tutto perché, ancora una volta, i soldi per l’automotive non ci sono.
L’On. Roberto Pella, anche lui ospite al Convegno Automotive.Lab, ha così commentato la scelta della Commissione Bilancio: «Come sempre a parole si sostiene il settore, così cruciale per l’economia del nostro Paese, ma nei fatti non c’è riscontro».
Non c’è più tempo per aspettare, non c’è più la pazienza per ascoltare solo parole. Il mondo dell’auto che ancora nel nostro Convegno digitale, Automotive.Lab, giovedì scorso, aveva mostrato, seppure con manifestazioni di insofferenza, ancora ottimismo nei confronti della politica e delle sue promesse sugli incentivi, ora inizia davvero a spazientirsi. Le ultime voci che rimbalzano dagli Stati Generali dell’Economia a Villa Pamphili a Roma hanno infatti mandato in tilt l’UNRAE che, con un comunicato molto duro, per la prima volta ha alzato pesantemente i toni della vertenza. Pare infatti che non ci siano i soldi per finanziare nessun tipo di rottamazione e seppure si dovessero trovare risorse, gli incentivi potrebbero essere limitati ai soli veicoli con un prezzo di listino inferiore a € 18.000, con l’aggiunta dell’esclusione di tutti gli Euro 6 di ultima generazione a prescindere dal loro livello di emissioni. Insomma, se davvero così fosse, potrebbe essere la volta buona che l’automotive prenda in considerazione la possibilità di scendere in piazza.