VALE E LE ROSSE FAVOLA MUGELLO
La Ferrari costruì lì i trionfi con Schumacher; Rossi e la Ducati vi hanno esaltato i tifosi. Storia di una pista che fa sognare l’Italia
Èlì la festa. Sempre, comunque. All night long, quando si corre il Motomondiale. Scooter, auto, trattori e altri motori, sempre accesi e se vuoi dormire, please, cambia valle. Il Mugello, una delle case della Ferrari insieme a Fiorano, e una delle cattedrali della passione, finalmente vivrà il suo primo gran premio di Formula 1: l’accordo per un secondo GP italiano dopo Monza c’è, la data è quella del 13 settembre, tutto sarà confermato all’inizio della settimana che introdurrà il Mondiale con il GP d’Austria del 5 luglio, mentre martedì prossimo in Toscana Leclerc e Vettel si toglieranno la ruggine di dosso girando con la Ferrari del 2018.
FESTONE DEL 1000º. Sarà il GP numero 1000 della Rossa, come ricorda anche il nome della monoposto SF1000, l’occasione di riaccendere il party in rosso un po’ spento negli ultimi anni. E il compimento di una vocazione (laica) che recita il suo rosario d’amore e follie da più di un secolo.
Il Mugello è la route 66 italiana dei motori, perché 66 erano i chilometri del vecchio circuito stradale che saliva da Scarperia fino a Firenzuola, scollinava alla Futa, e giù di nuovo a Scarperia. Sgrani il rosario ed è come cantare una canzone di Lucio Dalla: Ferrari, Borzacchini e Materassi; Brilliperi e Ascari. Quindici anni ruggenti, dal 1914 al 1929, prima che l’epica se la prendesse tutta la Mille Miglia; poi la rinascita fra la metà anni 50 fino all’inizio dei 70.
Il circuito che conosciamo oggi è stato inaugurato nel 1974. Quindici curve, 5.245 metri fra boschi e colline, un rettilineo da paura dove Andrea Dovizioso due anni fa è filato a 356,5 all’ora. La Ducati come un jet al decollo, il rumore che stordisce le vene. Una vertigine verde dove le moto sono di casa e hanno corso la Formula 2, la Formula 3000, l’Ittc antenato del Dtm, il Fia GT, e persino il Giro d’Italia è transitato due volte, nel 1977 e 2007.
Dal 1988 il circuito è proprietà della Ferrari, che lo ha migliorato, reso più sicuro, organizzandoci per anni gare monomarca e festeggiamenti. Ma che a non ha cambiato il disegno della piccola Spa dell’Appennino. I cambi di pendenza, i saliscendi, i denti che ti si stringono alle due curve dell’Arrabbiata. La San Donato dove freni all’ultimo, dentro un’aritmia. Una pista che esalta i piloti e manda nei matti i tifosi, capaci di segare gli alberi per far crollare le rete, di lanciarsi in moto da una collina per superare le recinzioni. Di legarsi sotto il fondo di un caravan per beffare i controlli. Quest’anno il pubblico non ci sarà, ma state sicuri che il popolo del Mugello qualcosa si inventerà.
PAZZIPERVALENTINO. L’eroe dei due mondi è Valentino Rossi, che oltre ad averci spremuto gomme e forcelle di Honda, Yamaha e Ducati nove vittorie, un record - al Mugello
ci ha viaggiato anche a bordo di una Ferrari di Formula 1, nel 2005 e poi nel 2008, staccando anche un tempo mica da ridere, 1’22”55, giusto un secondo più di Raikkonen, campione del mondo l’anno prima, quando il party per la vittoria fu organizzato proprio lì.
Michael Schumacher ai tempi di Maranello ci ha bivaccato per settimane, testando la Rossa, limando un’idea di Mondiale. Ci è tornato l’ultima volta con tutto il Circus nel 2012, a bordo di una Mercedes per alcuni test. «Ho vissuto una grande emozione tornando qui, mi sono ricordato dei tempi alla Ferrari. La pista è sempre bellissima». Proprio sgasando al Mugello la Ferrari trovò la giusta contraria agli scarichi soffianti della Red Bull, il necessario per rimettersi in corsa, non sufficiente però per strappare il mondiale a Newey & co.
La profezia di quei giorni spetta ad Alonso («La pista è spettacolare, sarebbe bello poterci fare una gara di Formula 1»), lo slogan di Mark Webber: «Dieci giri al Mugello ne valgono 1000 ad Abu Dhabi». Ci sono voluti 12 anni e una pandemia, ma giustizia è fatta.
La profezia di Alonso «Pista spettacolare sarebbe bello farci un GP di Formula 1»
Dal 1988 è proprietà di Maranello, che ci correrà il GP n.1000 e martedì girerà lì