Corriere dello Sport

GLI JUVENTINI PROCESSANO SARRI L’INCOMPRESO

Il “maestro” a lezione da Gattuso

- di Italo Cucci

Caro Cucci, intervista­to da Enzo Biagi, PP Pasolini sulla television­e di stato ancora in bianco-nero, parlava del calcio come di “un rito quasi sacrale” avvicinand­olo ad una sublime metafora della vita. Mercoledì sera, per noi tifosi bianco-neri, la squadra di Sarri in questo rito semi-sacrale ha mostrato, nei suoi interpreti, di essere superiore al Napoli solo come monte-ingaggi. Perché a livello di gioco, di forma atletica, di concentraz­ione, di organizzaz­ione, di voglia, di mentalità da finale e di freddezza è stata stracciata senza mai mostrare nemmeno “un briciolo di disperata vitalità” ad onorare la finale di Coppa Italia”. Il rito che avrebbe dovuto celebrare la ripresa del calcio giocato e la possibile rincorsa al triplete non si è celebrato ancora prima di chiudere con il primo traguardo, malamente bistrattat­o con un irritante insipienza, con poche idee, lenti e molli come delle meduse. La squadra di Sarri dopo la Supercoppa persa ha dato l' addio anche alla Coppa Italia. Certo che si può perdere, ma non in un modo così arrendevol­e, e da far arrossire di vergogna l'unico che si è salvato dal naufragio: Gigi Buffon. Davvero avvilente e senza alibi. Chapeau quindi a Ringhio Gattuso! Alle sue 2 linee difensive. Al coraggio di lottare e questa volta anche alla strategia che ha visto nei cambi finali di Milik e di Politano le mosse azzeccate per infierire su di una zebra zoppa, priva di freschezza e mai capace di correre (...). E vedere alla fine dei 90 minuti Sarri che si sbraccia con i suoi giocatori a supplicare con veemenza un ultimo momento di coraggio e sangue freddo e con Dybala che risponde da insubordin­ato: appena Doveri fischia scatta e ripete lo stesso sbaglio di anni prima; e dopo, Danilo che s'immagina di giocare a rugby per una meta di piede. Altro che rito! L'immagine di Sarri che nessuno in realtà ascolta, ricorda ancora un ultima frase di Pasolini: «La morte non è nel non potere comunicare ma nel non potere più essere compresi» (da “Una Disperata Vitalità”). Paolo Ceratto, gmail.com

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GETTY Maurizio Sarri, 61 anni, prima stagione alla Juve: seconda finale persa

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