Parma, voglia di riscatto
- E un Parma che ha poco tempo per leccarsi le ferite dopo la bruciante sconfitta contro l’Inter di domenica sera al Tardini. Il rospo da mandare giù è particolarmente indigesto, vuoi per alcune decisioni dell’arbitro Maresca, in primis il mancato rigore quando Barella ha steso Kulusveski e si era sull’1-0, vuoi per il crollo finale dovuto alla stanchezza, agli acciacchi muscolari e all’improvvida espulsione di Kucka dopo l’1-1. Roberto D’Aversa ha messo che «se abbiamo perso dopo avere avuto sete clamorose occasioni da gol vuol dire che qualche errore c’è stato». Già, e anche un netto calo fisico dovuto alle uscite di Gagliolo, Dermaku e Scozzarella, senza che i sostituti siano riusciti a innervare di energie la squadra che aveva speso tanto. Proprio due sostituti invece, Moses e l’ex Bastoni, hanno regalato la vittoria all’Inter confezionando il gol del 2-1. Se non altro una partita così, arrivata come terza tappa del tour de force, può aver fatto capire anche ai tifosi che forse l’Europa League non è un vero traguardo per una squadra come il Parma, ancora delicata trovandosi alla sua seconda stagione di serie A dopo esserci arrivata in tre anni dai Dilettanti. L’Europa, il Parma dopo 17 anni di fila di partecipazioni, manca da dodici stagioni, comporterebbe un preliminare estivo in un momento in cui probabilmente parecchi calciatori non avranno ancora smaltito le scorie della intensa post-season. Sulla carta però la sfida di domani sera al Bentegodi con il Verona sarebbe una sorta di spareggio per poi andare a o contendere al Milan il settimo posto. In realtà in palio c’è solo il platonico titolo di sorpresa stagionale: il Parma recupera Iacoponi ma perde Kucka squalificato. Da valutare le condizioni di Gagliolo e Dermaku. Probabile l’impiego dal 1’ di Barillà e fors’anche Karamoh con Cornelius che potrebbe rifiatare inizialmente, lasciando spazio così a un tridente senza torri in cui anche Caprari di candida come vice-Gervinho.