INZAGHI: «LA LAZIO? HA GIÀ VINTO. O QUASI»
Il tecnico annuncia una prova d’orgoglio e si gode il +20 sulla Roma «Mancano 7 punti alla Champions, il nostro primo scudetto. Poi cercheremo di pensare alla Juve»
Più 20 sulla Roma, quinta in classifica, con 9 partite da qui al traguardo di fine campionato. Mancano 7 punti alla certezza aritmetica, ma la Lazio potrebbe già brindare alla Champions. Un’impresa vera, tredici anni dopo la prima e unica partecipazione sotto la gestione Lotito. Simone Inzaghi ora potrebbe rilassarsi e abbandonarsi senza reticenze al duello scudetto con la Juve, ma neppure ieri ha voluto pensarci e ha fatto bene per due motivi. Il primo è legato al valore dell’impresa, le illusioni e gli entusiasmi generati da una galoppata meravigliosa non dovrebbero aver cancellato l’obiettivo di partenza. Tutti sperano nella rincorsa, ma non sarebbe giusto restare delusi in caso di secondo posto. E’ già tanto, anzi tantissimo, braccare i bianconeri. La seconda ragione risale all’emergenza. Perché la Lazio avrebbe meritato di giocarsi le sue possibilità, in questa coda del campionato, senza troppi infortuni e con l’organico al completo o quasi. Sarri si può permettere di sganciare assi del livello di Higuain, Douglas Costa e Ramsey come ultimi cambi, invece dovrà continuare a guardarsi dall’inseguimento dai biancocelesti, mai così feroci e motivati. Come aver già vinto tenendo vivo il campionato? «Penso di sì, manca poco al nostro primo scudetto, altri 7 punti e siamo in Champions per la matematica. Sono orgoglioso di questi ragazzi, vengono da una stagione straordinaria, 68 punti in 29 giornate sono qualcosa di sensazionale. Sappiamo qual era il nostro scudetto e da dove siamo partiti. Cerchiamo di centrare la qualificazione il più presto possibile e poi penseremo di partita in partita».
ATTESA. Si naviga a vista tra recuperi, infortuni e squalifiche. Dopo il Milan resteranno solo altre quattro partite al confronto diretto dell’Allianz. Nessun affidamento sul calendario, forse favorevole alla Lazio. «Questo non lo so, ci sono troppe variabili, le partite ravvicinate e gli orari difficili, ma vale per tutte le squadre, non solo per noi. Bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. A parte i calendari, le insidie ci sono sempre». Questa mattina parlerà con Cataldi e Leiva, valutando per l’ultima volta le condizioni dei due centrocampisti. Il brasiliano è stato convocato per la panchina, si punta sul recupero dell’ex capitano della Primavera. Mancheranno Caicedo e Immobile per squalifica. Inzaghi confida nello spirito, nella prova d’orgoglio della Lazio. «Dobbiamo vedere se Leiva e Cataldi possono aiutarci, hanno grandissima voglia e qualche problema, capiremo. Ma siamo abituati a vivere in emergenza. Qualsiasi modulo o uomo che dovessi scegliere, sono convinto che la squadra saprà tirare fuori un’ottima partita. Siamo rimasti in pochi, ma ho fiducia».
PIOLI E ZOFF. La Lazio si è esaltata e compattata nella sofferenza. Una dote in più. «L’abbiano dimostrato martedì a Torino, era la terza in 7 giorni e venivamo da una partita molto dispendiosa con la Fiorentina, ma siamo riusciti a superare una grandissima emergenza tirando fuori carattere, umiltà, spirito di sacrificio». Si troverà di fronte il Milan di Stefano Pioli, suo predecessore a Formello. Gli lasciò il posto all’inizio di aprile del 2016 dopo un derby perso male con la Roma. «Lo conosco bene, è un tecnico molto preparato e un’ottima persona, è stato un piacere parlare di calcio e averlo qui a Formello quando allenavo la Primavera. Ibra? Resta un top player. Vedremo se inizierà o entrerà in corsa, di sicuro sarà un osservato speciale». Sono passati più di quattro anni e tra poche settimane scavalcherà Dino Zoff come primatista sulla panchina della Lazio. «E’ un dato che mi piace e che tra poco verrà battuto, significa qualcosa di importante, tanti anni condivisi con lo stesso gruppo di lavoro e di giocatori, a cui sono molto legato. Senza di loro, non ci sarebbero state coppe e questa marcia in campionato».
«Sono orgoglioso dei miei giocatori e ho fiducia: abituati all’emergenza»
«È stato un piacere conoscere Pioli qui alla Lazio. Ibra osservato speciale»