MESSI FUTURO NEL CAOS
Trattative congelate per il decimo rinnovo di Leo Decisivi le pressioni del club e gli ultimi risultati del Barcellona: è rottura totale con Bartomeu
Messi ha perso la pazienza e ha congelato le negoziazioni per il suo decimo rinnovo con il Barça. Lo scoop è stato annunciato, in nottata, nel corso del popolare programma radiofonico El Larguero della Ser, che ha rincarato la dose, assicurando che il sei volte Pallone d’Oro, una volta giunto alla scadenza dell’attuale contratto, fissata per il 30 giugno del 2021, abbandonerà il club della vita. A interrompere in modo così drastico una negoziazione che pareva avanzare a gonfie verso una firma in tempi brevi, avrebbero contribuito in buona parte i risultati negativi degli ultimi tempi, che hanno condotto i catalani dalla vetta della classifica a un ritardo di 4 lunghezze dal Real, ma soprattutto le continue pressioni da parte della società, che contribuirebbero a creare la figura di un Leo che fa il bello e il cattivo tempo all'interno del Barça. E a Messi non va proprio giù questa immagine che lo vedrebbe decidere chi gioca e chi va in panchina, chi allena la squadra e come debba essere condotto il mercato di rafforazamento, cacciando un compagno e chiamandone (o richiamandone nel caso di Neymar) un altro.
INCREDULITÀ. Non appena pronunciata la primizia, però, lo stesso Manu Carreño, che presenta El Larguero, ha ammesso di non credere a un Messi lontano da Barcellona, anche perché di proposte concrete da qualche sceicco non ne sarebbero arrivate. In realtà, negli ultimi contratti Leo aveva sempre preteso l’inclusione di una clausola che gli permettesse di svincolarsi gratuitamente dal club al termine di ogni stagione, in caso di disagio. Bastava avvisare entro una data stabilita, che le diverse fonti fanno variare tra l’1 e il 10 giugno. Qualunque essa fosse, è scaduta da un mesetto e l’unica realtà è che il genio di Rosario, per l’ennesima volta, non ha pensato neppure per un momento di servirsene, deciso a proseguire tutta la sua carriera nella città d’adozione.
STAND-BY. Quale sarebbe, quindi, il vero motivo della brusca frenata di Messi, che con il club si era già accordato per un nuovo biennale, con la conferma dell’attuale stipendio prossimo ai 40 milioni netti a stagione, la clausola rescissoria da 700 milioni e la consueta via di fuga utilizzabile ogni inizio giugno? A quanto pare Leo, dopo tante incomprensioni e le mille voci generate e diffuse direttamente dal club - ad iniziare da una battuta del ds Abidal che aveva attribuito a Messi stesso e a qualche altro senatore la cacciata del rispettatissimo Valverde a gennaio - non ha alcuna intenzione di regalare al numero uno Bartomeu il grande spot dell’ennesimo rinnovo. Tutto il contrario. Visto l’andazzo, a 33 anni suonati preferirebbe l’anticipo delle presidenziali ben prima della già fissata primavera del 2021, in modo da conoscere con ragionevole anticipo i piani del nuovo staff dirigenziale. Meglio, pertanto, accordarsi direttamente con il responsabile del nuovo progetto, chiunque egli sia. L’unica certezza, pertanto, è che al momento il dieci non sia per nulla soddisfatto e, in questi casi, il primo a pagare finisce per essere, spesso e volentieri, l’allenatore in carica.
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