SARRI: IL MESE PIÙ DIFFICILE
Juve in fuga, l’allenatore teme le distrazioni «Milan e poi Atalanta, altro che rilassarsi Loro ci mettono sempre in difficoltà»
Nessun rilassamento. L’imperativo è categorico: Maurizio Sarri non si fida del vantaggio che gli regala la classifica. In quattro giornate, dopo la ripresa post Covid, la Juve ha messo a segno un allungo significativo su Lazio, ora a -7, e Inter, lontana a -11. I bianconeri hanno sempre vinto, sulle ali di Dybala e Ronaldo, ma per far sì che questo strappo possa diventare decisivo non bisogna mollare la presa. Siamo infatti all’alba di una settimana fondamentale, visto che il calendario mette in fila gli impegni con Milan e Atalanta.
Superando il doppio gran premio della montagna, allora sì che lo sguardo alla graduatoria potrebbe infondere maggiore tranquillità, in vista dello scontro diretto con la squadra di Inzaghi in programma tra due settimane. Ora, però, non è ancora tempo di fare conti e tabelle, cose che proprio non piacciono al Comandante. Non si può alzare il piede dall’acceleratore per non dilapidare il margine costruito.
E allora Sarri tiene alta la tensione: «I risultati delle avversarie non dovrebbero creare alcun tipo di rilassamento. Questo è un periodo in cui tutte le partite sono molto difficili e sbagliarne una è estremamente facile. Nessuno è in grande condizione, l'aspetto mentale è fondamentale».
OCCHIO. Serve più che mai la testa, quindi, in un momento così particolare. E serve un occhio particolare al Milan, rigenerato dalla vittoria in casa della Lazio. «In stagione ci ha sempre creato delle difficoltà e ora mi sembra in grandissima condizione, fisica e mentale - rileva il tecnico bianconero -. Ha fatto le ultime partite su grandi livelli con due vittorie importantissime con Roma e, appunto, Lazio. Sarà una partita complicata: è un periodo in cui risultati non scontati possono venire fuori con grandissima facilità. Sarà un mese durissimo, in cui a volte ci sembrerà più facile, ma non sarà così, e a volte ci sembrerà più difficile, ma non sarà impossibile. Quindi dobbiamo procedere come fatto finora: la partita che conta è il Milan, non ci interessa neanche contro chi giochiamo la prossima…».
MARGINI. Messaggio fin troppo chiaro, insomma. A confortare Sarri c’è la crescita complessiva della Juve dopo la sconfitta in Coppa Italia: nel gioco, nei risultati, nella condizione, nella produttività offensiva e nella solidità difensiva. Bastano due numeri: 13 gol fatti e solo 2 subìti in quattro partite.
«Sono contento di quello che ho visto fare alla squadra sotto tutti i punti di vista ma siamo consapevoli che possiamo migliorare ancora - afferma il Comandante -. Questo è un periodo molto duro, atipico e strano in cui è problematico giocare con questa frequenza. E, come vediamo, non è banale ottenere continuità di risultati e di prestazioni. Abbiamo margini di miglioramento, come tutte le squadre. La sensazione, in ogni caso, è che in questo momento non concediamo tantissimo. E mentre la fase offensiva può essere condizionata dal talento e dalla qualità dei giocatori, nella fase difensiva servono attenzione, determinazione, applicazione che vengono fuori soltanto da grandi motivazioni». Eccoci tornare al concetto iniziale: la mente, in questo periodo, fa la differenza. Nessun rilassamento, quindi. L’imperativo è categorico.