Corriere dello Sport

SARRI: IL MESE PIÙ DIFFICILE

Juve in fuga, l’allenatore teme le distrazion­i «Milan e poi Atalanta, altro che rilassarsi Loro ci mettono sempre in difficoltà»

- di Filippo Bonsignore

Nessun rilassamen­to. L’imperativo è categorico: Maurizio Sarri non si fida del vantaggio che gli regala la classifica. In quattro giornate, dopo la ripresa post Covid, la Juve ha messo a segno un allungo significat­ivo su Lazio, ora a -7, e Inter, lontana a -11. I bianconeri hanno sempre vinto, sulle ali di Dybala e Ronaldo, ma per far sì che questo strappo possa diventare decisivo non bisogna mollare la presa. Siamo infatti all’alba di una settimana fondamenta­le, visto che il calendario mette in fila gli impegni con Milan e Atalanta.

Superando il doppio gran premio della montagna, allora sì che lo sguardo alla graduatori­a potrebbe infondere maggiore tranquilli­tà, in vista dello scontro diretto con la squadra di Inzaghi in programma tra due settimane. Ora, però, non è ancora tempo di fare conti e tabelle, cose che proprio non piacciono al Comandante. Non si può alzare il piede dall’accelerato­re per non dilapidare il margine costruito.

E allora Sarri tiene alta la tensione: «I risultati delle avversarie non dovrebbero creare alcun tipo di rilassamen­to. Questo è un periodo in cui tutte le partite sono molto difficili e sbagliarne una è estremamen­te facile. Nessuno è in grande condizione, l'aspetto mentale è fondamenta­le».

OCCHIO. Serve più che mai la testa, quindi, in un momento così particolar­e. E serve un occhio particolar­e al Milan, rigenerato dalla vittoria in casa della Lazio. «In stagione ci ha sempre creato delle difficoltà e ora mi sembra in grandissim­a condizione, fisica e mentale - rileva il tecnico bianconero -. Ha fatto le ultime partite su grandi livelli con due vittorie importanti­ssime con Roma e, appunto, Lazio. Sarà una partita complicata: è un periodo in cui risultati non scontati possono venire fuori con grandissim­a facilità. Sarà un mese durissimo, in cui a volte ci sembrerà più facile, ma non sarà così, e a volte ci sembrerà più difficile, ma non sarà impossibil­e. Quindi dobbiamo procedere come fatto finora: la partita che conta è il Milan, non ci interessa neanche contro chi giochiamo la prossima…».

MARGINI. Messaggio fin troppo chiaro, insomma. A confortare Sarri c’è la crescita complessiv­a della Juve dopo la sconfitta in Coppa Italia: nel gioco, nei risultati, nella condizione, nella produttivi­tà offensiva e nella solidità difensiva. Bastano due numeri: 13 gol fatti e solo 2 subìti in quattro partite.

«Sono contento di quello che ho visto fare alla squadra sotto tutti i punti di vista ma siamo consapevol­i che possiamo migliorare ancora - afferma il Comandante -. Questo è un periodo molto duro, atipico e strano in cui è problemati­co giocare con questa frequenza. E, come vediamo, non è banale ottenere continuità di risultati e di prestazion­i. Abbiamo margini di migliorame­nto, come tutte le squadre. La sensazione, in ogni caso, è che in questo momento non concediamo tantissimo. E mentre la fase offensiva può essere condiziona­ta dal talento e dalla qualità dei giocatori, nella fase difensiva servono attenzione, determinaz­ione, applicazio­ne che vengono fuori soltanto da grandi motivazion­i». Eccoci tornare al concetto iniziale: la mente, in questo periodo, fa la differenza. Nessun rilassamen­to, quindi. L’imperativo è categorico.

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