RANIERI, MAGIA SAMP
Il tecnico ha riaddrizzato un’annata partita male e tiene alta la tensione
Media punti mica male, facciamo tutti insieme un coro extra per Sir Claudio: da quando c’è lui l’impossibile sembra facile, facile. Si chiama Ranieri, si legge così vi spiego come un allenatore può cambiare la vita di un’annata nata male e che poteva finire peggio. Dal suo arrivo in corsa a fine ottobre ha collezionato 1,3 punti a partita: facciamo una proiezione, oggi sarebbe tra il 9/10 posto facendo l’occhiolino all’Europa League.
IN CRESCITA. E’ stata la sterzata per la Sampdoria, l’uomo che ha scritto la leggenda con il Leicester ha fatto tutto benissimo dal primo giorno. Prima il Lecce, poi la Spal: al momento giusto la sua Sampdoria ha sempre risposto alla grandissima. Lo ha sempre detto, testa bassa e pedalare fino all’ultimo respiro. Non vende formule magiche, beato il suo sano pragmatismo che ha sta portando i blucerchiati dove si respira senza affanni. Ha messo nero su bianco in poco tempo quelle mosse che hanno ribaltato la stagione con un marchio di fabbrica: voglio una squadra equilibrata ma che abbia il coraggio di alzare la voce sempre e dovunque. Una statistica per capire? A parte il match col Sassuolo i blucerchiati con Ranieri hanno sempre fatto almeno un gol. Siamo al capolavoro, ma non ditegli che si può festeggiare: «Ci aspettano due trasferte in cui dobbiamo fare del nostro meglio. Siamo partiti sott’acqua, poi ce ne siamo tirati fuori. Ma l’onda ci ha sempre riportato dentro, quindi bisogna fare attenzione. Sono contento che la squadra sia partita forte, così come le avevo chiesto. Ho detto ai miei: pensate cosa vorrebbe dire essere in B e loro hanno approcciato la prestazione così come l’avete vista». Le parole di Sir Claudio nel post Spal sono lo spot di una filosofia