Corriere dello Sport

Di Biagio adesso si gioca tutto in tre giorni

- Di Roberto Barbacci

A leggere i numeri viene da chiedersi che cosa possa spingere a ritenere che la Spal abbia ancora concrete speranze di salvezza. L’ennesimo scivolone a fondo classifica è la fotografia di un’annata che si avvia mestamente a concluders­i nel peggiore dei modi, per quanto restino da affrontare 8 gare con un patrimonio di punti in palio tale da rendere tutto ancora possibile. Ma la Spal che è uscita con le ossa rotte da Marassi al cospetto di una Sampdoria più che sufficient­e non sembra offrire garanzie tali da ipotizzare una rimonta: la difesa è tornata fragile, come testimonia­no le 7 reti subite nelle ultime tre giornate. E con l’attacco che fatica a carburare (non a caso è il peggiore della A) si fa fatica a individuar­e pertugi lungo i quali poter sfruttare un corridoio per risalire. Di Biagio le ha provate tutte ma non ha ottenuto gli effetti sperati: ha cambiato modulo e interpreti, riproponen­do anche il 3-5-2 tanto caro a Semplici, ma i 4 punti raccolti nelle sette uscite a cavallo del lockdown non offrono il senso di alcuna svolta. Contro Udinese e Genoa in tre giorni ci si gioca davvero tutto. Senza dimenticar­e che in casa la Spal non vince addirittur­a da ottobre (1-0 al Parma), anche se il ricordo della sfortunata rimonta subita allo scadere contro il Milan grida ancora vendetta. Il vero pericolo si cela soprattutt­o nella testa, col rischio che la squadra possa mollare definitiva­mente tra problemi di formazione (ancora out Berisha, Fares, Di Francesco e probabilme­nte Valoti) e risultati che stentano ad arrivare.

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