Di Biagio adesso si gioca tutto in tre giorni
A leggere i numeri viene da chiedersi che cosa possa spingere a ritenere che la Spal abbia ancora concrete speranze di salvezza. L’ennesimo scivolone a fondo classifica è la fotografia di un’annata che si avvia mestamente a concludersi nel peggiore dei modi, per quanto restino da affrontare 8 gare con un patrimonio di punti in palio tale da rendere tutto ancora possibile. Ma la Spal che è uscita con le ossa rotte da Marassi al cospetto di una Sampdoria più che sufficiente non sembra offrire garanzie tali da ipotizzare una rimonta: la difesa è tornata fragile, come testimoniano le 7 reti subite nelle ultime tre giornate. E con l’attacco che fatica a carburare (non a caso è il peggiore della A) si fa fatica a individuare pertugi lungo i quali poter sfruttare un corridoio per risalire. Di Biagio le ha provate tutte ma non ha ottenuto gli effetti sperati: ha cambiato modulo e interpreti, riproponendo anche il 3-5-2 tanto caro a Semplici, ma i 4 punti raccolti nelle sette uscite a cavallo del lockdown non offrono il senso di alcuna svolta. Contro Udinese e Genoa in tre giorni ci si gioca davvero tutto. Senza dimenticare che in casa la Spal non vince addirittura da ottobre (1-0 al Parma), anche se il ricordo della sfortunata rimonta subita allo scadere contro il Milan grida ancora vendetta. Il vero pericolo si cela soprattutto nella testa, col rischio che la squadra possa mollare definitivamente tra problemi di formazione (ancora out Berisha, Fares, Di Francesco e probabilmente Valoti) e risultati che stentano ad arrivare.