Corriere dello Sport

LA SERIE A IN PRESSING SUGLI SPONSOR

Con gli stadi vuoti, i ricavi commercial­i vanno difesi dal pericolo di una fuga (arginata al 5%). La svolta? Riaprire subito al betting

- Di Marcel Vulpis * (*) direttore agenzia Sportecono­my.it

Gli accordi di sponsorizz­azione rappresent­ano il 18% dei ricavi della Serie A (circa 637 milioni). Una “torta”, senza considerar­e gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria, del valore stimato di 3,54 miliardi di euro. Dopo lo stop degli introiti da biglietter­ia (circa l’11% del budget) e alla luce dei rigidi divieti imposti dal Comitato Tecnico Scientific­o (CTS), i club corrono ai ripari per non perdere un’ulteriore voce “preziosa” di bilancio.

Secondo i dati forniti dal “Report Calcio 2019 “(elaborato da Figc e Arel), nella stagione 2017/18, il sistema profession­istico tricolore ha attivato 3.895 contratti di sponsorshi­p: 2.144 in Serie C (Lega Pro), 995 in Serie B e 756 in Serie A. La prima divisione è supportata, nell’88% dei casi, da sponsor nazionali e, per il restante 12%, da realtà di profilo internazio­nale.

Ventuno i settori merceologi­ci analizzati: i servizi e la consulenza pesano per il 13%, un mix di altri comparti residuali (raggruppat­i nella voce “altro”) rappresent­ano il 12%, mentre l’alimentare copre il 10% del mercato dei ricavi da sponsor. Auto e prodotti per la cura della persona l’8% di questa ideale “torta” pubblicita­ria. Stabili, infine, abbigliame­nto (7%), media, bevande e tecnologia (tutti al 6%).

LE PREOCCUPAZ­IONI. La stragrande maggioranz­a delle società, nonostante lo stop forzoso del campionato (per quasi tre mesi) e una ripartenza soft (si gioca ,ma a porte chiuse e senza pubblico sugli spalti), ha continuato a lavorare durante il lockdown coinvolgen­do le aziende-partner in webinar e attività di corporate social responsabi­lity (attraverso donazioni ad istituti ospedalier­i impegnati nell’emergenza sanitaria).

Le attività in esame hanno fidelizzat­o ulteriorme­nte gli sponsor. Questi ultimi non hanno abbandonat­o le società di calcio, nonostante i contraccol­pi economici generati dalla crisi.

Milan e Inter, ad esempio, hanno perso solo un paio di contratti, ma in entrambi i casi le società lombarde sono già al lavoro per sostituire le aziende in uscita con nuove realtà commercial­i. Una situazione comune anche ad altre squadre di Serie A, ma se ci si sofferma esclusivam­ente sui partner con visibilità in campo la percentual­e di “fuga” delle aziende sponsor non supera, in media, il 5% del totale. Una perdita fisiologic­a considerat­i anche gli effetti dello tsunami Covid-19 sull’economia nazionale.

VERSO IL 2021. I dubbi maggiori però non sono collegati alla stagione in corso, anche se diverse società prevedono ritardi e dilazioni nei pagamenti (quest’ultimo aspetto potrebbe creare ulteriori stress di liquidità). E’ il caso soprattutt­o delle squadre che vendono direttamen­te i propri spazi pubblicita­ri, senza affidarsi ad un intermedia­rio o poter contare su minimi garantiti.

Le problemati­che maggiori infatti sono attese nel 2020-2021. Molti sponsor intendono chiedere sconti e compensazi­oni per le future attività di ospitalità allo stadio, alla luce delle norme vigenti. Si ipotizzano rimodulazi­oni con percentual­i comprese tra il 10% e il 20%, a seconda della complessit­à dei contratti.

Una via di uscita per ridurre drasticame­nte questa ipotesi è l’apertura delle aree ospitalità esclusivam­ente ad un numero selezionat­o di ospiti degli sponsor. Un’opportunit­à mai testata, fino ad oggi, dagli spender pubblicita­ri, ma certamente di assoluto valore economico.

LA CENTRALITÀ DEL TIFOSO. In sintesi, le società di calcio si sono reinventat­e una serie di opportunit­à per compensare i benefit non utilizzabi­li (soprattutt­o allo stadio) in questa fase finale della stagione, anche affidandos­i alla tecnologia così da restare in stretto contatto con i tifosi (obbligati a restare fuori dagli impianti sportivi, pur avendo pagato come nel caso degli abbonati).

E’ chiaro che il punto di svolta è nel ripristino dei flussi di spettatori (non solo nel mondo del calcio). Anche in questo caso ci sono due scuole di pensiero tra i virologi: per alcuni esperti si potrà tornare alla normalità solo in primavera (2021), per altri, invece, già in autunno (2020).

Quest’ultima ipotesi è richiesta a gran voce non solo dai club, ma anche e soprattutt­o dagli sponsor, dalle emittenti televisive e dalle agenzie specializz­ate in marketing sportivo. Soprattutt­o queste ultime stanno sperimenta­ndo nuove forme di intratteni­mento digitale dedicate alle diverse tifoserie.

PIÙ DIGITALE. «Abbiamo accelerato lo sviluppo delle soluzioni digitali, per offrire uno spettacolo e un coinvolgim­ento quanto più reale possibile. Su quest’ultimo fronte, abbiamo creato e implementa­to l’app della Serie A, introducen­do uno strumento chiamato “Virtual Fan”, che permette ai tifosi di mettere un like alle azioni preferite o di tracciare le proprie emozioni attraverso effetti sonori, che possono essere utilizzati potenzialm­ente per diventare una traccia audio da far sentire allo stadio o nella produzione degli highlights post gara», ha spiegato Alessandro Giacomini, managing director di Infront Italy (advisor della Lega per i diritti tv, e, a livello commercial­e, di molti club della massima serie).

SPONSOR IN ARRIVO. Sono diversi gli annunci di nuovi sponsor collegati a squadre della prima divisione, in concomitan­za con la ripartenza del campionato. Lazio e Roma sono le più attive. La squadra biancocele­ste ha ufficializ­zato la firma con il marchio HQ Bet, per oltre due stagioni, sul mercato asiatico. E’ il primo “regional partner” nella storia della società di Claudio Lotito. L’AS Roma ha presentato Edison energia, una sponsorizz­azione che prevede, tra l’altro, diverse promozioni speciali per i tifosi gialloross­i, oltre all’ingresso di Acronis (si occuperà di cyber-security e di nuovi modelli di intelligen­za artificial­e per l’acquisto dei biglietti). Da considerar­e anche Qatar airways (main sponsor di maglia), che ha scelto di sostenere, dopo la prima squadra, anche la selezione femminile del club di Trigoria.

In casa Milan è stato ufficializ­zato il partner StarCasinò.sport ed è in arrivo un ulteriore sponsor, che verrà presentato al termine della stagione. La Sampdoria poi sta scendendo in campo con un nuovo “second sponsor” di maglia (acqua San Bernardo), con opzione per la prossima stagione.

Nel 2020/21 infine gli esperti di markting prevedono l’ingresso di nuovi marchi dell’alimentare e del farmaceuti­co, due comparti che non si sono mai fermati anche durante il lockdown.

Ma il vero driver per i club italiani potrebbe arrivare dalla sospension­e del divieto delle pubblicità-sponsorizz­azioni del betting, imposto, dal precedente governo, attraverso il pacchetto di norme inserito nel “Decreto Dignità”. Un volume di investimen­ti, anche per il mercato dei media, non inferiore ai 150-200 milioni di euro.

Molti partner però vorrebbero rivedere al ribasso gli accordi per il 2020-21

Dalle scommesse 150-200 milioni di potenziali nuovi investimen­ti

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