Il Carpi di Riolfo si gioca le sue carte
- Il Carpi non si è mai fermato. Durante il lockdown quella biancorossa è stata una delle poche società di serie C a non ordinare il rompete le righe, ma aveva deciso di trattenere tutti i giocatori in città e grazie a tabelle personalizzate, li ha tenuti sulla corda fino a riprendere, 35 giorni fa, gli allenamenti veri e propri al “Cabassi”. Ed ora la squadra di Giancarlo Riolfo sa chi dovrà affrontare nella gara secca degli ottavi di finale, l’Alessandria dell’ex Arrighini, fra gli altri. Una partita da “dentro o fuori” nella quale il tecnico ligure ritroverà tutti i suoi effettivi, compreso uno che di solito spacca le partite come Enej Jelenic. «Il Carpi può sognare, tenendo i piedi per terra - ha detto il centrocampista offensivo -. Stiamo lavorando bene, siamo concentrati e speriamo di centrare il nostro obiettivo. I tanti 0-0 nel primo turno playoff? È una situazione particolare, a nessuno era mai successo di fare uno stop così lungo. La forma fisica conta tanto, soprattutto ora che ogni partita è decisiva e non c’è margine d’errore. Noi ci prepariamo al massimo curando i minimi dettagli anche a livello mentale. Personalmente sto bene e tutti stiamo cercando di recuperare la migliore condizione».
SENZA TIFOSI. «Non ci saranno i tifosi allo stadio, ma vogliamo provare a regalare un sorriso a loro e alla città. Ci saranno in corsa squadre importanti e forti, ma dobbiamo essere consapevoli che anche noi abbiamo le nostre carte da giocarci. Il presidente ci tiene tanto, si è battuto per noi e cercheremo con tutte le forze di arrivare fino in fondo. Ora siamo concentrati sul nostro lavoro e sulla prima finale che giocheremo giovedì contro l’Alessandria». Il Carpi, che è stato in serie B virtualmente per alcuni giorni dopo la decisione dell'Assemblea di Lega Pro, poi cassata dalla Federazione, non ha davvero più pensato a quell'eventualità: al "Cabassi" non la si vive come un sgarbo, il patron Bonacini e l’allenatore Riolfo hanno pensato al campo più che alle scrivanie. Ed ora si torna a fare sul serio.