Viola, solo Ribery: 0-0 col Cagliari. Sassuolo, lezione al Bologna
In A dal dopo Covid mancava lo 0-0 Palo di Duncan, Drago e Cragno show
Amisani, Beneforti Burreddu, Polverosi e Masini
Infinito Ribery, nonostante il furto Chiesa evanescente, sostituito Altro gol annullato a Simeone Nandez, coast to coast da applausi
E’stato il primo 0-0 della Serie A dalla ripresa del campionato e in effetti era un risultato aderente alla partita. Più giusto poteva essere solo un 1-1, col palo di Duncan e la fantastica parata di Dragowski su Nandez. C’è stato molto equilibrio, Fiorentina e Cagliari si sono divise le occasioni (qualcosa in più i viola) e i pezzi di partita. Ha vinto il caldo, alla fine, perché dalla collina di Fiesole non scendeva nemmeno un refolo di brezza e i 32 gradi di inizio partita hanno consigliato alle due squadre di non esagerare col ritmo. Così, per mezz’ora, hanno deciso di giocare a un’azione ciascuna, aspettando l’avversaria poco oltre la propria area. In questa costruzione lenta per mezz’ora ha prevalso il Cagliari, pur senza creare pericoli. Il merito era in buona parte di Simeone che dettava il gioco a Nainggolan e ai suoi compagni di centrocampo: come diceva un maestro come Bagnoli, sono gli attaccanti a far giocar bene o male la squadra. Il Cholito la stava facendo giocare, mentre dall’altra parte Vlahovic e Chiesa smontavano la Fiorentina di ogni iniziativa.
IL PALO DI DUNCAN. Dopo la mezz’ora, però, la squadra di Iachini ha alzato il ritmo e preso l’iniziativa. Facile indovinare chi ne fosse il promotore: Franck Ribery, stavolta sostenuto da una bella e continua azione di Lirola sulla corsia esterna di sinistra e di Duncan sul centrosinistra. L’asse funzionava bene. Ribery inventava, Lirola correva e raddoppiava, Duncan controllava e spingeva. L’idea di Iachini era chiara. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo la Fiorentina ha avuto tre occasioni, la prima è stata sventata da Chiesa che, non si capisce per quale ragione, si è trovato in area sul punto di battuta di Ribery e l’ha steso: avesse avuto l’altra maglia, sarebbe stato rigore. La seconda si è fermata sul palo interno dopo un tiro di esterno sinistro di Duncan. La terza si è spenta sul guantone di Cragno alla fine di un contropiede iniziato da Vlahovic, rifinito da Chiesa e concluso da Ribery, poi Venuti anziché tentare il tapin ha cercato l’assist per Vlahovic e l’ha sbagliato.
OCCASIONI CAGLIARI. Zenga aveva ritoccato il centrocampo inserendo Birsa davanti al trio difensivo, ma il trio dinamico (Nandez, Rog, Nainggolan) sembrava non avere energie sufficienti per mettere in difficoltà la difesa viola. Nell’avvio di gara era sembrato più incisivo il Cagliari, Simeone aveva pure segnato un altro gol, annullato anche questo, in una posizione di impercettibile fuorigioco. Ma il meglio dei sardi è durato davvero qualche minuto. La Fiorentina si è difesa bene nonostante l’assenza di Pezzella (Ceccherini non l’ha fatto rimpiangere) e con Duncan ha prima riequilibrato il gioco e poi lo ha comandato. Questo è accaduto nel primo tempo, nel secondo il Cagliari ha attaccato di più nella prima mezz’ora e quanto meno ha pareggiato le occasioni da gol con Nandez, dopo un contropiede micidiale: sul tiro in area piccola dell’uruguayano la risposta di Dragowski è stata incredibile, si è allungato con tutto il corpo e ha respinto. Con qualche difficoltà in meno il portiere polacco si è ripetuto poco dopo ancora su Nandez e poi su Lykogiannis. Gli ha dato infine una mano Ceccherini, salvando su Ragatzu una brutta situazione per i suoi.
IL DEBUTTO DI KOUAME. Iachini aveva iniziato con 7 giocatori nuovi rispetto alla vittoria di Parma e piano piano ha ricomposto un’altra Fiorentina, togliendo per primo Chiesa, in chiara difficoltà. Ha fatto pure debuttare l’ex genoano Kouame e questa, per i viola, per un attacco che non riesce a segnare, può essere una buona notizia. Anche Zenga ha riordinato la sua squadra con Ionita, Ragatzu (più intraprendente di Joao Pedro) e Faragò. Come era succes
so nel primo tempo, anche nella ripresa l’ultima parte è stata dei viola. Proprio Kouame, di testa, ha messo in mostra le sue qualità ma anche quelle di Cragno che è volato a togliergli il gol all’incrocio. In pieno recupero, ancora Cragno, sfiorando appena la palla, ha mandato fuori tempo Caceres a due metri dalla linea di porta. Restano un dato e una considerazione finale: la Fiorentina continua a non vincere al Franchi (ultima vittoria il 12 gennaio scorso sulla Spal), i giovani continuano a deludere (Chiesa confuso, Vlahovic disperso), il vecchio continua a incantare. E il vecchio è sempre lui, Franck Ribery.