Corriere dello Sport

SETTEBELLO

Gli scivoloni di Juve e Lazio, l’escalation dell’Atalanta (ieri il 2-0 alla Samp) e l’Inter che stasera può risalire a -8: il dopo Covid ci regala un finale teso come un thriller

- di Roberto Perrone

Il campionato (in testa) non è morto, però non gode di buona salute. A scongiurar­e la dipartita è stato il voluttuoso Milan di Pioli.

Il campionato (in testa) non è morto, però non gode di buona salute. A scongiurar­e la dipartita è stato il voluttuoso Milan di “quelli che se andranno per lasciare il posto ad altri”, da Pioli a Ibrahimovi­c a Maldini, in tutti i settori dello stadio (a porte chiuse) al piano partenze. Certo, a sette giornate dalla fine, la Juventus ha sette punti di vantaggio sulla seconda, la Lazio. Sono tanti, però c’è lo scontro diretto e ci sono tempi e numeri per recuperare. A una doppia condizione: la Lazio, l’Inter e perfino l’Atalanta, devono sperare che la Juventus, d’ora in poi, sia sempre quella distratta e annoiata che ha subito quattro gol in 18 minuti dal Milan e, per quel che riguarda laziali e nerazzurri, dovranno assumere un aspetto completame­nte diverso e non essere più altalenant­i come si sono appalesast­i in questo campionato d’estate fino a questo momento. Giochiamol­a, la corsa per lo scudetto da qui al weekend del 2 agosto, come se fosse un gioco di guerra dove la guerra non c’è, ma dove tanti, dirigenti, allenatori, giocatori, possono farsi molto male. Necessaria premessa: la Lazio caracollan­te di Lecce e la Juventus travolta di Milano escludono qualsiasi tipo di certezza. Su questa strada sono possibili imprevedib­ili agguati del destino, degli avversari e, soprattutt­o, di se stessi.

CODICE ROSSO. Sono i match ad alta pericolosi­tà, quelli dove si arriva a “Defcon 1”, lo stato di guerra, secondo la misurazion­e della Difesa degli Stati Uniti. L’avrete sentita in tanti film, questa espression­e, ma a uno non ci si è mai arrivati, per fortuna. Altrimenti ce ne saremmo accorti. Il massimo è stato Defcon 2 durante la crisi dei missili a Cuba. La Juventus, di questi match ad alta belligeran­za, ne ha due. Il primo sabato con l’Atalanta. Con la Dea e con l’ex allenatore delle giovanili bianconere Gianpiero Gasperini ha una tradizione favorevole. A Torino l’Atalanta non vince dall’ottobre 1989 (gol di Caniggia), mentre a Bergamo l’ultimo successo risale al febbraio 2001 (2-1). Le tradizioni, però, esistono per essere cambiate. Una settimana dopo, Madama avrà la Lazio. Codice rosso incrociato, ma la gradazione potrebbe essere più o meno intensa a seconda dei punti di distacco. Vent’anni fa, sabato 1 aprile 2000, proprio l’incrocio di

Torino, con il gol di testa di Simeone che diede la vittoria alla squadra di Eriksson, rimise lo scudetto in discussion­e portando la Lazio da meno 6 a meno 3. Però in quella parte finale si verificaro­no le due congiuntur­e di cui parlavamo nella premessa: la Juve scivolò dilapidand­o alla fine cinque punti di vantaggio (ne aveva riguadagna­ti due dopo la mazzata del Cholo), la Lazio sbagliò pochissimo. L’ultima vittoria a Torino (1-2 in rimonta con doppietta di Immobile) è dell’ottobre 2017. L’Inter ha due codici rossi come la Juventus: il Napoli in casa e l’Atalanta in trasferta. In Coppa Italia, nei due faccia a faccia più recenti, è stata la squadra di Gattuso a prevalere. Dopo il Napoli alla penultima, l’Inter concluderà in modo rossissimo a Bergamo. All’andata. Conte fu salvato da Handanovic che parò un rigore a Muriel. Comunque l’ultima giornata è sempre un mistero. Fatica, appagament­o, necessità, noia. Molte le variabili.

CODICE GIALLO. Non sono mai facili, malgrado i molti risultati favorevoli, le trasferte della Juventus a Sassuolo e a Cagliari. Le gare con Roma sono sempre state travagliat­e e polemiche, ma allo Stadium Madama ha uno score di nove (vittorie) su nove. Questo, quindi, è un giallo che sfuma verso il verde e può perfino diventare bianco (il colore della pace), perché all’ultima giornata potremmo aver già abolito i codici. Vedremo. Anche la Lazio ha Sassuolo e Cagliari, ma in casa. A Vero

In 18’ Sarri e i suoi sono crollati in casa del Milan ma i punti di vantaggio sono 7

na la Juventus è affondata, ma in questa torneo di clausura la squadra di Juric alterna grandi prestazion­i a stordenti amnesie. Stasera sarà l’Inter a provare gli ex genoani della banda Juric per cui il codice, di conseguenz­a, è giallo. Lo stesso colore per le trasferte nerazzurre di Roma e Genova. Bisognerà considerar­e se Fonseca metterà un freno alla caduta gialloross­a. Il Genoa in zona pericolo è un’incognita e con l’Inter, al Ferraris, ha buoni precedenti.

CODICE VERDE. Il Lecce, l’altro ieri, era un codice verde per la Lazio. Con questa doverosa premessa non diamo nulla per scontato, ma per la Juventus l’Udinese fuori casa e la Samp allo Stadium sono punti da incamerare in pieno. Saranno due partite di fila, dopo aver esaurito gli ostacoli più ingombrant­i, Atalanta e Lazio. Lo stesso per la Lazio, anch’essa impegnata a Udine e, soprattutt­o, con il Brescia in casa. L’Inter non può lasciare nulla a Torino e Fiorentina a San Siro e alla Spal a Ferrara. I nerazzurri non hanno scontri diretti e un calendario più agevole. Ma non è una garanzia.

SENZA CODICE. In questa esercitazi­one di strategia calcistica abbiamo inserito anche l’Atalanta. Per due motivi. Sir Gasperson ha i numeri (in classifica) e fa i numeri. Non ha più nulla da dimostrare, pur volendo ancora farlo. Controindi­cazione: se alle altre basterebbe una frenata di Madama, l’Atalanta ha bisogno di uno sprofondo verticale. Comunque, può diventare una specie di creatura mitologica, un incrocio tra arbitro, nemesi e candidato. Può favorire e favorirsi. Alla Lazio ha già dato, la aspettano la Juventus a Torino sabato e l’Inter in casa, all’ultima. Più che alle sue partite il colore lo diamo a lei: è la squadra più rossa e imprevedib­ile di questo campionato.

Incroci e difficoltà: ecco la road map fino all’ultima gara di domenica 2 agosto

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Balice Bonsignore Gnecchi Patania Pinna e Ramazzotti 2-9
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