Perin, un muro Schöne opaco Pandev ci prova
GENOA Perin
La serata si mette male e ci deve pensare lui, su Elmas che gli si presenta davanti o come gli pare, e poi anche su Mertens. E lui risponde, prodigiosamente, persino a Mario Rui che arriva da lontano. Fa l’impossibile e non basta.
Goldaniga
Esce fino alla trequarti avversaria per far sentire il proprio fiato sul collo a Insigne, che sembra avvertirne la presenza. Poi va a saltare addosso a Maksimovic, per l’1-1, e dà un senso anche offensivo alla sua prestazione.
C. Zapata
Ha bisogno di calarsi nella partita, perché il Napoli tiene il Genoa là dietro, e non concede distrazioni, né leggerezze. Poi entra Lozano e manda anche lui nel caos.
Masiello
Ha senso tattico, personalità e sa che ci sono partite in cui non bisogna regalarsi ricami. Poi esplode, per stanchezza, anche se resiste fino a quando le energie lo sostengono.
Biraschi
Dà una mano per ingabbiare Insigne e gli viene meno la corsa per ripartire. Ma forse è una scelta di Nicola, starsene un po’ sotto coperta. E lui asseconda. Lascia il destro a Mertens e non si fa.
Ghiglione (37’ st) 6,5 5,5 5,5
E’ soltanto una presenza in più.
Behrami
Il frullatore lo demolisce in fretta, proprio quando si è cominciato a giocare: il Napoli palleggia, attacca, domina e lui si ritrova senza orientamento, con Fabian Ruiz che incombe.
Lerager (19’ st)
Serve per contenere Fabian e invece entra e scopre di quali magìe è capace lo spagnolo. E da quel momento, diventa una tortura scalare l’Everest.
Schöne
Soltanto piccole tracce di un talento che dev’essere, maledizione, in fase involutiva. Subisce la partita e da lontano osserva il dinamismo di Lobotka. Da angolo trova Goldaniga e nel finale ci mette il cuore ma servirebbero le geometrie e il suo talento che sembra stia svanendo.
Cassata 7 5 sv 5 5.5 5,5 6
La zona mediana viene travolta, lui compreso, che ondeggia tra Lobotka ed Elmas, con risultati che soffocano, perché là in mezzo sono sempre
IL MIGLIORE
Perin
in apnea. Va dentro alla distanza, coglie il palo e si ferma proprio lì.
Iago Falque (25’ st)
T’aspetti un guizzo, una finta, un disperato tentativo. Niente, quando ancora ci sarebbe la possibilità di inventarsela.
Barreca
Invisibile, su una fascia che non gli appartiene, stritolato dalla catena più intraprendente del Napoli che fa anche di lui ciò che vuole. E comunque le responsabilità sue sono relative.
Sanabria 5 5 5,5
Non gli arriva un pallone e non può dannarsi più di quanto non faccia, perché la partita è sempre lontana dal suo corpo e anche dalla sua testa.
IL PEGGIORE
Biraschi
Pandev (25’ st)
In venti minuti, una lezione di generosità.
Pinamonti
Una occasione, e gliela regala Maksimovic, ma spelacchiata, che poi viene persino sporcata. Il resto è costante difficoltà contro una difesa che ha il tempo di schierarsi.
Favilli (37’) 5,5 sv
A lui il Genoa non arriva mai.
Nicola (all.) 6 5
Per salvarsi serve altro, almeno giocarsela, senza buttare via un tempo. E invece gli restano poche cose e forse qualche domanda se la porrà: perché di nuovo così, impalpabili, per tanto tempo.
NAPOLI Meret
Dieci minuti e deve già reagire, andando giù sulla girata di Pinamonti. Poi smanaccia sul palo la volée di Cassata. Pazzesco su Pandev all’87’ prima che il guardalinee dica: fuorigioco. Resta nella terra di mezzo sull’ultimo traversone...
Hysaj
Sta in salute e fa in modo che Gattuso, nei primi 45’, avendolo sotto gli occhi, se ne accorga. Poi dà disciplina, perché val la pena chiudere la corsia a doppia mandata, anche se il Genoa sta lontano.
Manolas
Ahia! Sarà che il Genoa non si vede (quasi) mai, ma la soglia dell’attenzione s’abbassa e per poco non spalanca la strada verso l’area. Poi si riprende e, quando serve, la butta lontana.
Maksimovic
Sta talmente bene, che si concede inaspettate confidenze nel palleggio: lui e Manolas ne fanno una a testa nel primo tempo. Ma nella ripresa, Goldaniga lo sovrasta e quella macchia rimane.
Mario Rui
Ha meno campo, e poi il Napoli preferisce la destra, e dunque è costretto ad aspettare che qualcuno si ricordi di lui. La ripresa è densa di lui, d’un sinistro che fa volare Perin, di percussioni e diagonali.
Fabian Ruiz
Sta nel centro di una partita che sente e che vive, a testa alta, perché non sa proprio abbassarla. Viene meno nella rifinitura ma poi, lectio magistralis, spedisce Lozano sulla luna.
Allan (41’ st)
Ritrova il campo e può goderselo per qualche minuto
Lobotka
Se Demme s’è messo in tv a seguire la partita, ne sarà uscito un po’ preoccupato: c’è più ritmo, più ampiezza, più respiro e pazienza se le «schermate» appaiono meno solide. Nella ripresa, somigilia più a Demme, ma si vede che non gli piace.
Elmas
Un un quarto d’ora, ne sfiora due e ne segna uno che il Var gli annulla. Per un tempo, sembra sceso da Marte, viaggia su altre dimensioni, e si vede che un giorno, mica poi così lontano, può diventare un gigante. Poi si sgonfia.
Zielinski (37’ st)
Per far rifiatare.
6,5 6,5 6 5,5 6,5 7 sv 6,5 7 sv IL MIGLIORE
Elmas
Politano
Ha dentro di sé il fuoco che arde, comincia a sentire il peso degli esami e si presenta preparato. Non chiedetegli di essere Callejon, non sarebbe giusto, ma stavolta c’è.
Lozano (19’ st)
Costringerà a rivedere i piani del mercato: uno come lui, al di là del gol, non si lascia andar via senza rifletterci. Ha uno scatto alla Carl Lewis e spacca la partita e anche il Genoa.
Mertens 6 6,5 6,5
Il re è tornato, ammesso sia mai andato via: stavolta il tiro a giro è suo e lo sistema nell’angolino basso, come i campioni sanno fare. Dategli un pallone, saprà cosa farne.
IL PEGGIORE
Milik
Milik (19’ st)
Mezz’ora complicata, di sofferenza, ma anche statica assai.
Insigne
Meno offensivo, più riflessivo: è il modello naif, va dove lo trascinano le situazioni del campo, e per umiltà anche in difesa, a chiudere da maratoneta. Sul gol, suggerisce da falso nueve.
Younes (37’ st)
Pure se uno scampolo, lo vive.
Gattuso (all.) 5,5 6,5 sv 7
Ci sono momenti di (grande) bellezza assoluta, con movimenti che conquistano. C’è palleggio, personalità e un’altra vittoria ancora, per farsene un’abitudine.